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Una domanda al Poeta – Gabriella Musetti


 
 
 
 
era morta da persona irrisolta
non portava a compimento
alcun progetto alcuna idea
entusiasta festosa all’apparenza
covava un rancore sepolto
anch’esso irrisolto
 
 
 
 

Cara Gabriella, nel tuo nuovissimo Un buon uso della vita (Samuele Editore 2021) racconti un percorso di donne e di vite dalla specularità di un altrove. Donne che non ci sono più, morte, che dalla presenza evidente della morte vengono tratteggiate nel loro essere domande e risposte, ricerche, emotività, ferite.

In questo testo, che prendo a esempio, parli di “persona irrisolta”. Cos’è una persona irrisolta prima di una donna irrisolta? E cosa la poesia può, a posteriori, eventualmente risolvere non più a lei ma a chi legge?

 

Alessandro Canzian

 
 
 
 
 
 

Siamo tutti quanti delle domande (molte) e delle risposte (scarse, difficili, oscure, inaffidabili…). È la nostra condizione umana di esseri senzienti calati in un mondo complesso e per certi versi inesplicabile, di cui noi stessi facciamo parte integrante e che tuttavia aneliamo a comprendere, almeno in alcuni tratti. È il nostro desiderare, insieme spinta propulsiva alla vita e alla azione nel mondo, e senso di mancanza, qualcosa che ci fa intravedere un altrove appagante che non riusciamo mai a raggiungere pienamente. La condizione delle donne, in aggiunta, per uno stigma atavico percepito come destino (specie nel passato anche recente), condiziona il loro essere come maggiormente mancanti (di forza, di potere, di fiducia in sé).

La figura della “donna irrisolta” evidenzia questa condizione: è colei che cerca continuamente un appagamento personale che non trova, forse non ha la determinazione nel portare avanti i propri desideri tramutandoli in progetti, forse si arrende facilmente alle difficoltà o agli ostacoli e manca nella individuazione delle opportunità, nelle scelte da compiere. Spesso cova un grumo di malessere nascosto che ne acuisce il senso di impotenza e la frustrazione, determinando un rancore sottile nei confronti della vita stessa e del mondo, delle altre persone, che contribuiscono alla percezione di una propria infelicità profonda. Eppure si mostra soventemente entusiasta, sempre pronta a intraprendere una nuova avventura carica di possibilità inesplorate.

Questa lavoro poetico traccia una serie di figure di donne che giungono alla morte lasciando dietro di sé qualcosa di incompiuto, come capita spesso a chiunque nella vita quotidiana. Una traccia di qualcosa che sarebbe potuto accadere, ma non è accaduto. Non credo che la poesia possa dare soluzioni a chi legge, possa fornire risposte, non credo che questo sia un suo compito primario, se mai ne esiste qualcuno. Può, questo sì, mettere in evidenza delle domande, circostanziarle nei loro termini e nelle conseguenze, mettere sotto precisa osservazione dei gesti, dei sentimenti, degli stati d’animo oscuri e tentarne la decifrazione, tramutare in parole sensazioni vaghe e impercettibili di angoscia o di felicità. La poesia, per chi legge, è luogo di pensiero e confronto, di dialogo attivo tra le parole sulla carta e quelle nella mente, apre spazi e suggerisce sentieri. È questo l’ascolto della poesia, un ascolto interiore oltre che fonico (nella mente o dal vivo della voce), una preziosa mescolanza di stati e risonanze intime, qualcosa che da fuori entra dentro e circola parimenti coniugando interno ed esterno.

 

Gabriella Musetti

 
 
 
 

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Samuele Editore

Samuele Editore nasce nel 2008 a Pordenone, nel nord est Italia. La stessa città di Pordenonelegge, una della più importanti manifestazioni letterarie nazionali. E città vicino a Casarsa, la terra di Pier Paolo Pasolini. Samuele Editore nasce riprendendo il marchio storico della Tipografia di Alvisopoli fondata nel 1810 da Nicolò Bettoni. La vecchia Tipografia nella sua storia pubblicò molte opere importanti come Le Api panacridi di Alvisopoli (1811, scritta per il figlio di Napoleone Bonaparte) di Vincenzo Monti. Poeta, scrittore, drammaturgo, traduttore tra i massimi esponenti del Neo Classicismo italiano. La Tipografia, che aveva per logo un’ape cerchiata da un tondo con il motto Utile Dulci, lavorò fino al 1852, anno della sua chiusura. Samuele Editore prende l’eredità di quel grandissimo momento storico prendendo gli stessi ideali e gli stessi obiettivi di Nicolò Bettoni. Intenzione bene esemplificata dal motto Utile dulci che Samuele Editore riprende a manifesto del suo lavoro. Si tratta infatti di un passo oraziano tratto dall’Ars poetica (13 a.c.): “Omne tulit punctum, qui miscuit utile dulci, Lectorem delectando pariterque monendo” – “ha avuto ogni voto colui che ha saputo unire l’utile al dolce, dilettando e nello stesso tempo ammonendo il lettore”. Lo stesso passo viene ripreso nel XVIII secolo dall’Illuminismo italiano col significato di “il lavoro e l’arte sono fondamento di una vita serena”. Ripreso nello stesso significato anche dalla tipografia di Nicolò Bettoni, è adesso concetto fondante e continuamente ispiratore della ricerca poetica e delle pubblicazioni di Samuele Editore. Già dopo pochi anni di attività Samuele Editore si è imposto all’attenzione della cultura nazionale lavorando con i maggiori esponenti della poesia, del giornalismo, della televisione italiana. Con un lavoro di promozione continuo sia con manifestazioni proposte dalla Casa Editrice (a Pordenone, Trieste, Venezia, Milano, Torino, Roma, Napoli, eccetera) sia con poartecipazione a Festival importanti (Pordenonelegge, Fiera del Libro di Torino, Ritratti di Poesia di Roma) sia con newsletter e pubblicità settimanali in internet, Samuele Editore è considerato uno dei migliori editori del settore Poesia in Italia e vanta una presenza nei maggiori giornali nazionali quali Il corriere della sera, L’espresso, e continue recensioni nella famosissima rivista Poesia (la maggiore rivista italiana del settore). Col desiderio di aumentare la conoscenza della Poesia italiana e del mondo, a maggio 2013 Samuele Editore apre un ufficio internazionale dedicato a quegli autori che intendono far leggere le proprie opere al pubblico e ai poeti italiani, da sempre unici e importantissimi nella poesia mondiale. Con l’esperienza di un ottimo libro di poesie inglesi tradotte in italiano (Patrick Williamson) e del maggior poeta vietnamita vivente (Nguyen Chi Trung) Samuele Editore si propone di tradurre e proporre in doppia lingua le opere più meritevoli di autori non italiani, continuando la ricerca delle grandi opere poetiche di autori famosi e non famosi, capaci però di scrivere grandi libri. In questo si inscrive la partecipazione, nel 2014, al New York Poetry Festival. Con la grandissima convinzione che la Poesia può diventare ponte internazionale tra le persone, per farle parlare, per farle capire, creando cultura.