Clone 2.0 a Martedìpoesia – 6 febbraio



 
 

MARTEDÌ 6 FEBBRAIO ALLE 18 A PALAZZO BADINI #MARTEDÌPOESIA

 

PRIMO APPUNTAMENTO DELL’ANNO DELL’ORMAI CONSOLIDATO CICLO #MARTEDÌPOESIA, A CURA DI PORDENONELEGGE PER LA DIREZIONE DI ROBERTO CESCON E ALESSANDRO CANZIAN.

 

Pordenonelegge e il sito pordenoneleggepoesia.it propongono ancora, per tutto l’anno a cadenza mensile, presso la sala Ellero al secondo piano di palazzo Badini, una nuova occasione d’incontro e discussione attorno alla poesia. Un modo non solo per prolungare lo spirito del festival, ma anche un momento per trovarsi in nome della poesia e del sapere. Il dialogo sarà la cifra del ciclo diretto da Roberto Cescon e Alessandro Canzian. Otto incontri per coinvolgere quanti si interrogano sul lavoro poetico in rapporto alle grandi questioni che attraversano il presente. Otto temi per otto questioni decisive che chiamano in causa vita e parola, queste ultime investite dalle sollecitazioni che ormai da diversi anni provengono dalla biologia alla fisica, dando vita a un sentire poetico nuovo e al contempo innestato in un sentiero comune che ci precede.

Ogni appuntamento sarà scandito in due momenti per comporre un’unità di intenti e per ascoltare varie voci e varie esperienze, nella consapevolezza di vivere un momento condiviso che vuole porsi come punto di riferimento culturale in città: dapprima un dialogo tra due poeti intorno al tema scelto per l’incontro, di seguito tre poeti leggeranno i loro versi.

Tutti gli incontri si terranno il primo martedì del mese alle ore 18.00.

 

6 febbraio 2024
LINGUE E AI

Negli ultimi anni le “macchine intelligenti” ci hanno superato nei calcoli, ma quando riusciranno a supererarci anche nei processi cognitivi più alti? Potranno pensare, o pensare meglio di noi? Sono questioni che investono anche il contesto poetico: è possibile generare poesie? L’intelligenza generativa sa cos’è poesia? La lingua degli altri poeti e di quelli che sono venuti prima di noi, potremmo dire la tradizione, è un database al quale attingere? Come si distingue il ruolo della macchina da quello dell’autore umano? Siamo chiamati solo a guardare i risultati della macchina, oppure da quei risultati capiamo qualcosa della peculiarità del comporre una forma a partire dal vissuto?
Dialogo tra Vincenzo Della Mea e Damiano Cantone.
Letture di Andrea Cozzarini, Francesca Mazzotta, Daniele Orso.

L’incontro è a entrata libera, fino a esaurimento posti. È suggerita la prenotazione iscrivendosi attraverso il sito pordenonelegge.it (cliccando alla voce Accedi).

Info: Tel. 0434.1573100 mail segreteria@pordenonelegge.it.

 
 
 

GLI AUTORI

 

Vincenzo Della Mea è professore associato di Sistemi di Elaborazione delle Informazioni presso l’Università di Udine. I suoi interessi di ricerca riguardano soprattutto le applicazioni dell’informatica e dell’intelligenza artificiale alla Medicina; insegna sia nei corsi di laurea di Informatica che in quelli di area sanitaria. Oltre a ciò, ha pubblicato alcune raccolte poetiche: L’infanzia di Gödel (La Barca di Babele, 1999), Algoritmi (Lietocolle, 2004 – premio Nelle terre dei Pallavicino 2005), I sogni della guerra (Circolo Culturale Menocchio, 2008), Storie Naturali (Raffaelli Editore, 2016) e Clone 2.0 (Samuele-Pordenonelegge, 2023). Ha organizzato diverse iniziative a cavallo tra scienza e poesia, tra cui l’antologia tematica su poesia e computer Verso i bit (Lietocolle, 2007) e l’evento Il gene di Leopardi (Udine, 2006).

 
 

Damiano Cantone è ricercatore in Filosofia e Teoria dei Linguaggi all’Università di Udine. I suoi interessi di ricerca sono orientati in direzione di una semiotica del segno e dell’immagine che sia irriducibile all’ordine della significazione e del discorso. In particolare essi riguardano la filosofia di Gilles Deleuze, con attenzione al tema del linguaggio, della coscienza (vedi anche l’idea di potenza del falso di Leroi-Gourhan e il tema dello sguardo nel cinema e nella psicanalisi attraverso i lavori di Slavoj Žižek, William James e Gilbert Simondon) e del loro rapporto con le tecnologie digitali e con gli studi delle neuroscienze (per esempio nei lavori di Gerard Edelman, Miguel Nicolelis e Michael Corballis). Tra le sue pubblicazioni recenti: Suspense! Il cinema della possibilità (con P. Tomaselli, Orthotes, 2016) e Dal segno all’immagine: saggio su Gilles Deleuze (Meltemi, 2023).

 
 

Andrea Cozzarini è nato a Pordenone nel 2000. A undici anni inizia a ricevere lezioni di musica presso la scuola della Banda cittadina. Durante il quarto anno di liceo classico dà vita, insieme ad alcuni amici, al Gruppo Poesia Leomajor, uno spazio di studio ed incontro per gli appassionati di poesia, le cui attività proseguono per oltre quattro anni. Nello stesso periodo collabora al blog ipoetisonovivi.com, curato da Roberto Cescon.

 
 

Francesca Mazzotta è nata a Firenze nel 1992. Si laurea in Italianistica nel 2017 a Bologna; ha recentemente completato un dottorato sulla poesia del Novecento all’Università Cattolica di Milano. Ha pubblicato tre libri di poesia, Reduci o redenti (CartaCanta editore 2016, premio InediTO 2016, premio Solstizio 2018), Gli eroi sono partiti (Passigli 2021, finalista al Premio Dessì 2021), Per non sparire (Industria & Letterautra 2023), e un prosimetro a quattro mani con Luca Saracino, Umbratile (Origini Edizioni, 2018). Suoi testi poetici sono comparsi su riviste come «Poesia», «Gradiva», con un’uscita inedita in rubrica sulla Repubblica di Milano a cura di Maurizio Cucchi e una segnalazione sul Sole 24 ore a cura di Gino Ruozzi. Suoi testi critici sono usciti su riviste come «Paragone Letteratura», «Testo», «Trasparenze», «La Balena Bianca». Ha tradotto una selezione di Vita Nova (1999) del Premio Nobel 2020 Louise Glück non ancora tradotto in Italia (per «Le parole e le cose» nel 2021). Un paio di articoli d’opinione sul tema dei trentenni umanisti in Italia e su ChatGPT sono usciti di recente sul sito del giornalista Paolo Pagliaro – 9colonne.

 
 

Daniele Orso è nato in Friuli-Venezia Giulia nel 1982. Ha pubblicato le raccolte L’estate in provincia (Sigismundus Editrice, 2013), Muri portanti (XII Quaderno Italiano di Poesia Contemporanea, Marcos y Marcos, 2017), La difesa dell’Armata Rossa (Oèdipus Edizioni, 2018), La mano tesa (LietoColle Editore, 2019). Ha partecipato all’opera collettanea Poetikon 95 (a cura di Nadja e Ivan Dobnik, Patrizia Farinelli, Luisa Gastaldo e Rodolfo Zucco) con alcune versioni in italiano delle poesie di Cvetka Bevc. Sommerreise (Industria&Letteratura, 2023) è il suo ultimo libro.