Fine settimana impegnativo di un periodo molto impegnativo. La riflessione sul Salone del Libro di Torino continua e mi porta a considerare l’ipotesi di non presentare tre soli libri, ma di festeggiare i 15 anni della Casa Editrice proprio al Salone. Vediamo quanto spazio ci daranno e come la prenderanno gli autori. Ovviamente il problema è che chi verrà avrà molto meno tempo a disposizione. Ad ogni modo questa settimana saremo a Bologna alla Confraternita dell’Uva con Diktionarium di Giorgia La Placa (Samuele Editore, 2023, collana Callisto, prefazione di Maria Borio, opera vincitrice del Premio Bologna in Lettere 2022) e ne sono molto felice, anche se è l’ultima edizione che abbiamo fatto con il premio bolognese. Non si sono comportati bene, credo presi da un autoprotezionismo eccessivo che non permette critiche o idee altre. E nemmeno progetti altri, come lo stesso Salone del Libro o Bookcity dove ho proposto di andare, inascoltato. Non importa, era anche tempo di eliminare un po’ di cose in più altrimenti rischiavo di perdere più pezzi di quelli che purtroppo già perdo per troppe cose in ballo. Mi è dispiaciuto, lo devo ammettere, perché la collana Callisto era nata proprio per loro. Evidentemente per loro è stata poca cosa. Intanto su 50epiù di marzo, un po’ in sordina, è uscito l’annuncio che quest’anno pubblicheremo Seamus Heaney. Lo presenteremo con Pordenonelegge sia al Salone sia a Pordenone a settembre. E quindi mi permetto di svelare anche l’altra novità correlata al libro: il prossimo numero di Laboratori critici sarà appunto dedicato a Heaney e anch’esso, come l’anno scorso, lo presenteremo al Salone.