Il 2021 della Samuele Editore


 

Si chiude così uno degli anni più entusiasmanti per la Samuele Editore. E da tradizione ricordiamo le cose fatte.

La prima, fondamentale come ogni anno, riguarda i libri pubblicati, che quest’anno si dividono in diverse collane:

    9 collana Scilla
    4 collana Callisto
    3 collana Gialla
    3 collana Gialla Oro
    3 fuori collana
    3 ebook su Laboratori Poesia
    1 rivista

La crescita del 2021 è stata all’insegna della diversificazione, dei nuovi progetti, delle nuove collaborazioni come quelle con Pordenonelegge e con Bologna in Lettere. Nella collana Scilla, che pur ha sofferto di alcuni ritardi a causa della crisi della Carta, e a fronte della non riduzione delle tirature (un articolo della Samuele Editore QUI), 9 importanti libri che quest’anno hanno riscontrato il 45% di autori ripubblicati. 4 titoli su 9 sono cioè di autori già editi dalla Casa Editrice. Senza contare le prefazioni eccellenti di Luigia Sorrentino, Maurizio Cucchi, Claudio Damiani, Mia Lecomte, Pierangela Rossi, Vincenzo Guarracino, Marisa Brecciaroli, Chiara Zamboni, Gabriella Musetti, Manuele Morassut. Nel dettaglio:

 
 

Nella consuetudine del tempo di Luisa Delle Vedove

Il nuovo libro di Luisa Delle Vedove, Nella consuetudine del tempo, si presenta al lettore senza titoli, suddiviso in quattro sezioni. L’assenza dei titoli, scansionata solo da esergo riportati in calce dall’autrice, è determinata dalla volontà di consegnare al lettore un’opera che si colloca in un percorso poetico senza interruzioni. Il libro si profila dunque, fin dalla prima sezione, come un cammino senza sosta che esalta l’esperienza dello stare al mondo avvertita nei luoghi innocenti di un’infanzia murata, sfigurata, nella consuetudine del tempo. La vita ha accumulato il dissolversi su ogni cosa guardata, come evidenzia il primo esergo del poeta Mario Benedetti. Ma cosa avviene? Dove stiamo andando? In una casa esausta, fredda dimora di confine in cui le ombre si sono a lungo prolungate. Cosa si è ammassato nella casa prima, molto tempo prima?

Luigia Sorrentino

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Asterischi di Emilio Di Stefano

“Sanno di terra, di canne, di valloni / le mie cose”, dichiara di sé Emilio Di Stefano, in Valloni e nevai, non senza aver premesso nello stesso testo le sue predilezioni in materia di poesia (“Non amo la purezza cristallina / il nitido dei versi / che dai nevai accarezzano le nuvole”). Lineare, ineccepibile, coerente: una vera e propria dichiarazione di poetica, tanto più significativa in quanto contenuta nel primo testo dell’intera raccolta; significativa più ancora di quella che leggiamo nel testo successivo, Asterischi, dove analogamente si svela denunciando il fastidio nei confronti del “romantico brusio” dei libri e di quegli autori che, a suo parere, di tale afrore alonano e intridono le loro pagine.

Vincenzo Guarracino

 

È giunto finalmente il tempo in cui, anche in Italia, è possibile saggiare un metodo di lettura sperimentale, utile ad un ulteriore modo di giovarsi della poesia: quello terapeutico, almeno nel senso lato della parola, cioè la poesia-terapia utilizzata non solo in ambito clinico, ma anche come strumento di autoconoscenza più profonda. Così, dopo una mia pionieristica ricerca e sperimentazione durata circa venticinque anni, posso finalmente mettere al servizio di questo interessante e disponibile poeta un tipo di lettura psicocritica (almeno parzialmente) del suo testo poetico Asterischi e del rapporto fra le sue due ultime opere poetiche (Provvisorie conclusioni edita da Samuele Editore nel 2015, e questa nuova opera poetica, intitolata Asterischi).

Marisa Brecciaroli
Cenni di lettura psicocritica verso Poetry Therapy

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Un buon uso della vita di Gabriella Musetti

Le donne per strada camminano veloci in una direzione o in un’altra, affaccendate, sorridenti o serie, con lo sguardo preso da qualcosa. Infinite vite in movimento. Ma verso dove? Quali sono i loro impegni? Com’è la loro esistenza? Gabriella Musetti le segue con questi suoi brevi testi poetici. La vita offrirebbe molto a queste donne, se colta nel suo lato inaddomesticato, ma l’autrice ci mostra donne che vivono per lo più a caso, irrisolte. Con una vita incerta. Sono affaccendate e prese da tanti impegni – questo sì –, ma la trama della loro vita è sfilacciata e si sfalda perché non c’è un orientamento che le guidi e con il quale esse mostrino un disegno riconoscibile. Come tutti, le donne, nascendo, trovano a caso la loro collocazione nell’esistenza, ma per di più molte hanno continuato anche dopo a muoversi a caso nella vita. Senza economia. Con una grande dispersione.

Chiara Zamboni

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Abitare di Candelaria Romero

Qual è il significato dell’abitare che titola questa ultima raccolta di Candelaria Romero, poetessa e attrice dalla plurima identità culturale e linguistica? E come conciliare l’esperienza biografica della transitorietà dell’abitare con le radici di cui si dice nell’epigrafe in apertura al libro? La poesia di Romero è il risultato di un incrocio generazionale di esilii: «ricorda di ricordare / che sono figlia di un poeta morto / che ho una casa sulle Ande / e che dentro mi scorre sangue indio». Bisogna partire da qui: nata in Argentina da genitori entrambi poeti, un primo esilio in Bolivia per sfuggire alla dittatura seguito dall’asilo politico in Svezia, dov’è cresciuta e ha ultimato la sua formazione teatrale, fino all’approdo del 1992 in Italia. La poesia di Romero è quindi soprattutto il risultato di un incrocio generazionale di lingue: lo spagnolo della prima infanzia e delle relazioni nella famiglia d’origine; lo svedese dell’adolescenza e della formazione scolastica; l’italiano della costruzione e dell’accudimento della nuova famiglia della vita adulta.

Mia Lecomte

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Riflessi in un prisma di Filippo Passeo

Ma Passeo è ondivago: in una poesia con un po’ di mistero piove e tocca una foglia, le scarpe, la farfalla sulla strelitzia, farfalle pavone sul naso. Quel che importa è il canticchiare di un bambino che lo riporta alla sorgente, all’inizio. C’è persino una poesia sulla pandemia: un nugolo di Covid “che nulla può contro le metamorfosi dell’amore”. Tra ciò che segue spiccano due versi conclusivi: “Ho sognato la luce dell’anima bianca, ho sognato, /il suo arcobaleno nascosto ho sognato”. L’amore per le parole, contrassegno dei poeti, e per i colori, lo porta a sognare arcobaleni. E poi interviene la fantasia: un colibrì e le acrobazie per raggiungerlo. Passeo è un concettuale danzante. Come in “Compleanno” che si conclude così: “Mi basta un giorno per bermi la vita / mentre il sole s’incatena nei miei occhi / a mezzogiorno”, confermando così il suo statuto di concettuale danzante. In ogni poesia, un acme che decide per tutto il resto, come se fosse stata composta in acme d’accenti.

Pierangela Rossi

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Linea di cattedra di Alice Serrao

La scuola è una finestra così speciale sul mondo, è una tale foresta di simboli e metafore, che la letteratura, e la poesia in particolare, possono, incontrandola, fare scintille. Soprattutto è già lei in sé, la scuola, una metafora. È già poesia. E proprio per questo, perché non bisogna aggiungere niente, è difficile da dire. Con la recente pandemia, poi, alla scuola è successa una cosa mai vista: con la didattica a distanza è uscita dalle aule e dai muri grigi degli istituti ed è entrata nelle case, e le case, anche, sono entrate nella scuola. E non solo allievi e professori, presidi e bidelli hanno vissuto l’anno scolastico, ma genitori e familiari in genere e amici dei familiari, cioè praticamente tutti. E se forse non ci sono stati grandi risultati nell’apprendimento dei ragazzi, ci sono stati risultati eccellenti nella nostra vita sociale. La comunità ha visto la scuola, questa sconosciuta, e ha capito la sua importanza. Alice Serrao, giovane professoressa, e poetessa, ci racconta questa scuola completamente nuova, inedita, dal primo giorno dell’anno scolastico 2020-2021, anno di pandemia Covid-19, con i ragazzi cresciuti di qualche mese e nuovi, straniti e trasformati dalle novità, che si avviano agli ingressi scaglionati, ai complessi protocolli del distanziamento.

Claudio Damiani

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Così diviso il corpo di Paola d’Agnese
Collana Scilla

Altri libri hanno preceduto questa novità di Paola d’Agnese, ma sono convinto che qui abbia raggiunto, per varie ragioni, a mio avviso evidenti, il suo maggior livello di maturità espressiva. Della sua poesia, del suo linguaggio poetico, è in primo luogo notevole la sottigliezza esatta della scrittura, la vitalità nervosa della pronuncia, il taglio felicemente economico, e dunque essenziale e molto incisivo. Il tutto nella sobrietà di un tono elegante e senza alcun accenno di sottolineatura enfatica. Anche perché si tratta di un dire che vuole arrivare senza indugio al centro delle cose, alla propria, personale verità di una visione del reale. L’autrice, insomma, si muove dentro la sua normalmente umana condizione in modo ben vigile, e ne trae le linee di senso che più la persuadono, nella precarietà vissuta dell’esserci, in concise formule di una meditazione lirica realizzata nel corso degli anni, trattandosi infatti di poesie riorganizzate a posteriori ma ideate e composte in un arco di tempo molto ampio.

Maurizio Cucchi

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La stagione accanto di Rossella Caleca

Questo primo libro di versi di Rossella Caleca si configura come una sorta di itinerario privato aperto con la poesia “Rimozioni”: «L’infanzia ci è stata sterminata/ come le rose nell’altro giardino» e si chiude con “Moltiplicazione”: «Tagliamo l’acqua con mani squamate/ ma dalle smagliature, noncuranti/ sgusciano gioventù inventate», un viaggio che inizia con immagini dolorose e tuttavia si avverte una modificazione tra un prima e un dopo; si muove sul terreno degli affetti, delle memorie personali e famigliari, dei luoghi di vita quotidiana, delle scelte difficili da compiere, che lasciano inquietudine; ma con un mutamento di prospettiva tra l’inizio e la fine del volume e del percorso, quando l’autrice nell’ultimo testo osserva che «più tardi/ si aggiungeranno amiche sagaci/ a salvarmi dal peso della sabbia». Una prospettiva capovolta, direi, attraverso le relazioni intraprese nell’età adulta, capaci di intervenire reciprocamente nelle vite private mutandone il segno, allargandone i confini a tracce inesplorate, perché ogni vita personale e ogni soggetto umano è intessuto di relazioni continue (affettive, amicali, politiche, sociali) di cui porta indelebile traccia e attraverso le quali matura le proprie esperienze personali.

Gabriella Musetti

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Radici di salice di Mina Campaner

Dopo l’opera prima Il ritorno d’Emmaus del 2019, Mina Campaner prende per mano il lettore e lo accompagna in una ricerca. O meglio, nella Ricerca. Il titolo lo lascia intendere: le radici, per loro natura non visibili, vanno cercate. Se l’albero scelto è il flessibile e resiliente salice, le possiamo trovare in riva ad un fiume, dove acqua e vita scorrono senza fragori, nei giorni e nelle notti, nelle stagioni, nel tempo che ci è concesso. Esergo e dedica lo confermano: radici, pur se divelte, è la parola chiave; madre come profonde radici personali. L’opera si articola in tre sezioni, ognuna con un preciso filo conduttore: Sradicamenti, Acqua e Radici di Salice. È una lettura attenta quella che ci viene richiesta, per i temi affrontati, per la scrittura, per i rimandi. Nei testi, tutti molto godibili, l’Autrice ricorre con grande abilità alle metafore, all’enjambement, ad un uso contenuto del dialetto, ad una punteggiatura essenziale. Niente titoli, si va direttamente al cuore. L’area geografica è quella dell’ex provincia di Pordenone, al confine con il Veneto: i monti, Barco, Panigai; i paesi del Sile, il Palù. I giorni sono i nostri ma lo sguardo si posa lontano, nel passato. Sulle radici.

Manuele Morassut

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Tra le novità del 2021 la fondazione della collana Callisto per la direzione di Elisabetta Zambon. Collana a cui sono dedicate le opere prime, i progetti speciali e il Premio Bologna in Lettere per l’inedito. 4 stupendi titoli per un anno di lavoro. Nel dettaglio:

 
 

Di stanze e strali di Paola Marchesan

L’esordio poetico di Paola Marchesan ci conduce attraverso ambienti raccolti di riflessione personale, di solitudini e di attese. Stanze che sono strofe di un versificare evolutivo attraverso il quale, assolto il tempo dei silenzi, si va a comporre un’elaborazione emotiva che giunge alla riscoperta di sé. Una poesia che struttura un percorso intrinseco ed emozionale per l’autrice che, attraverso la narrazione di un amore astratto, ci offre lampi epifanici di autenticità e di intima verità che diventano strumento di crescita interiore e l’inizio, seppur sofferto, di un percorso di autoconsapevolezza e di rivalutazione di una femminilità nascosta.

Elisabetta Zambon

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Indizi di un dove di Giorgia Vecchies

Non fa sconti la poesia di Giorgia Vecchies, non trova facile consolazione né scorciatoie emotive. È attenta e partecipata, cura il filo della lama con cui intarsia la materia di cui ogni sua poesia è fatta, il vivere. Indizi di un dove è qui a dimostrarlo, con queste sue pagine che divise in due capitoli vanno incontro a ciò che si è, a quella spinta che siamo stati, a ciò che potremmo essere. Il libro si apre con una partenza che assume le direzioni della fuga, dell’andare via, del non poter più stare dove si è creduto di rimanere. Basta una stazione o un’autostrada. Anche poi per ritrovarsi a casa, forse un’altra, dove misurare con il proprio stare la lontananza da ciò che è perduto e che non si dimentica. Ogni passo è immerso in un tempo dove si è sicuri che “uno dei grandi impegni / della notte è guardare / le ore che passano”, una verità che assorbe anche la luce del giorno, capace di trasformarla in poche parole che sembrano tenere in piedi il proprio mondo.

Giovanni Fierro

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Prima della voce di Paolo Parrini

La ricerca poetica di Paolo Parrini sembra muoversi e crescere insieme al desiderio di scoprire come nascono, muoiono e permangono i sentimenti umani. E tra i vari sentimenti, quello che prevale è l’amore, semplicemente perché l’amore li raccoglie tutti e dà loro significato. La precedente raccolta di Paolo Parrini s’intitola Dentro tutte le cose c’è amore, e già in quei versi era chiara l’attitudine del poeta a stare vicino ai sentimenti, a sperimentarli nella loro totalità. Scrivere in modo autentico del sentire umano implica capacità di introspezione, empatia, disponibilità ad affrontare un viaggio senza fine. “Alla mia sera aggiungi la tua / al mio dolore il tuo.” scrive il poeta. E qui si parla di dolore, di sera, sono versi che evocano un’atmosfera cupa e di solitudine, ma contemporaneamente avviano una relazione con un’altra persona. Il dolore di chi scrive non è immerso nel vuoto, è sicuramente simile al dolore di qualcun altro a cui il poeta si sente vicino, per empatia, o solo per il fatto di essere uomo. E ancora: “Piccoli gesti d’amore / in questo spegnersi delle cose.” Le cose si spengono, gli oggetti perdono significato, le persone muoiono. Questa è la realtà e Parrini lo sa bene, la sua è una sperimentazione quotidiana, resa ancor più significativa da una profonda sensibilità e da una memoria vivida.

Annalisa Ciampalini

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Tremùr di Alberto Zacchi
PREMIO BOLOGNA IN LETTERE 2021 – SEZIONE B (RACCOLTE INEDITE)

Tremùr è la minuziosa sceneggiatura di una malattia, un non-luogo di gemiti e pianto, in cui sono presenti pochissimi oggetti: una scodella di latte e una tazzina di caffè, rivelatori del tremito che l’“io” vorrebbe ancora nascondere; un cucchiaio che la mano non sa più impugnare, un bastone e un deambulatore – nominato in dialetto come fosse un gioco dell’infanzia (el cariulì) per ridurre il pencolare del corpo e i rischi di cadute, perché, con il Parkinson, «l’è ‘n nà de traers / el corp / el par sta be stort / e ‘l pend / come la tór», ‘è un andare di traverso, / il corpo / sembra stare bene storto / e pende / come la torre’, così nella poesia La tór, dove vengono descritti sintomi classificati nei manuali come “sindrome di Pisa”. Tra gli altri oggetti, uno specchio in cui cercare conferma del tremore, «chel segn / che gnamó nüssü ved», ‘quel segno / che ancora nessuno vede’, perché all’esordio della malattia neurodegenerativa esso può ancora essere nascosto. Con il progressivo peggioramento si riducono i movimenti del volto, e dunque l’espressività: «compagn che gh’ès / ‘na maschera de cement», ‘come se avessi / una maschera di cemento’, confida l’“io” sconsolato che si sente defraudato del proprio viso dall’ipomimia. Ma poi, con autoironia, è egli stesso a minimizzare: non potrà più fare le smorfie! (Face).

Franca Grisoni

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Bologna in Lettere ma non solo. Da quest’anno infatti Samuele Editore diventa collaboratore di Pordenonelegge ereditando da Lietocolle (nel frattempo chiusa dopo una trentennale attività) le collane Gialla e Gialla Oro, ed entrando nella direzione di collana assieme a Gian Mario Villalta, Roberto Cescon e Augusto Pivanti. Un restyling completo della grafica molto apprezzato dal pubblico, in 6 titoli eccezionali. Nel dettaglio:

 
 

Piazzale senza nome di Luigia Sorrentino
Collana Gialla Oro

Il respiro ampio del poema, l’incisività del frammento che lacera il tempo e lo dilata verso il presente. Tutto è già accaduto. Tutto il dolore acceso e trasparente. Tutta la speranza inconfessabile. Vite perdute sul margine dell’esistenza, della parola. Tutto è già accaduto, ma non passa. Le parole che vorrebbero raccontare sono spezzate da una potenza che non accetta il solo significato e richiede il simbolo, chiede vene segrete di silenzio. Piazzale senza nome è il luogo dove s’incontrano voci e destini, nel sangue del sacrificio e nella banalità della cronaca, nella solitudine collettiva e nella partecipazione più intima.

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Affrontare la gioia da soli di Francesco Tomada
Collana Gialla Oro

Perdiamo la vita continuamente, per distrazione, per incapacità di comprendere, per troppa passione della realtà e del presente. è questa la vita quotidiana, i ricordi e i sentimenti ci attraversano mentre siamo impegnati a tenerci il bene che ci è dato e a difenderci dall’assedio del non senso che a volte pare vincere. La poesia di Francesco Tomada dà a questa umana condizione una luce che accende l’esistenza e un inedito incanto nella percezione degli eventi. Colpisce il tono di questa voce poetica, la forza con la quale affronta la realtà, la delicatezza con la quale si fa intimità.

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Le crepe di Franca Grisoni
Collana Gialla Oro

Nell’abitazione letteraria di un linguaggio natio Franca Grisoni esprime una continuità di scrittura e toni rari nel panorama poetico contemporaneo. Sempre fedele a se stessa tra accenni sfioratamente sapienziali, tenerezze che affondano nel mistero dell’esistere e del dolore, testimonianze di consapevolezza dell’intreccio di una vita in bilico tra luce e voce e in continua aspirazione al bello, ogni testo tende all’affinamento di un’identità non liquida, ma continuamente germinante. Una poesia di riflessione e interrogazione che nel dialetto restituisce pagine di profonda e delicata umanità, che resta e si riconosce in un io inclusivo, nonostante il mondo.

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Tenere insieme di Gabriel Del Sarto
Collana Gialla

Tra le chiavi di questo canzoniere è l’affermazione di R. W. Emerson riportata in esergo: in breve, la biografia trascende la storia e non viceversa. Se poi la biografia ha nome “Gabriel” – con l’intreccio inevitabile fra teologia, letteratura e pensiero iniziatico – e Gabriel è il nome dell’autore, le rivelazioni vengono inevitabilmente amplificate in un atto di annunciazione. I cardini di una lingua. Quando i miei occhi si aprono / la fatica delle parole nell’aria, piccolo sciame / sconosciuto, si compone e spira come la preghiera / della notte: appare evidente, in questa raccolta, la saldezza vertebrale di un’esperienza di scrittura tra le più significative della propria generazione poetica, fra tradizione di fine Novecento e nuova parola del nuovo millennio.

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Fraintendere le stelle di Vernalda Di Tanna
Collana Gialla

Un verso giovane e fresco eppure calibrato ed essenziale, quello della Di Tanna, che in pochi tratti esplode riflessioni dalla verticalità vertiginosa. le relazioni interpersonali interpretate attraverso un bisogno di reciprocità non corrisposto, il disamore il concetto del doppio (doppia vita quanto l’essere qui ed ora e desiderare altro), la distanza e la mancanza, il tempo e la morte, sono le tematiche del libro. Una poesia che con delicatezza aspira a scoperchiare le presunte certezze, le abitudini e il loro lato più esposto anche appellandosi al non-sense e all’ipersignificazione. a partire da un titolo, Fraintendere le stelle, che compendia un destino o le coordinate a cui potersi aggrappare durante il passare del tempo, nel bene e nel male.

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Discorso ai batteri di Leonardo Vilei
Collana Gialla

Ci spinge indietro questo libro, in un tempo che il nostro sguardo può solo intuire, e nel procedere dei versi si fa largo, per sequenze, il costituirsi della vita, disparato e percorso dal consistere delle sue forme in un comune flusso, fino all’apparire di noi, animali parlanti, mimetici predatori. Con l’ironia innestata nel linguaggio scientifico e, in certi frangenti, col contrappunto del poema cavalleresco, Discorso ai batteri si inoltra in una storia che sovrasta la nostra specie per giungere al misterioso e spiazzante inclinarsi verso l’altro.

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Di particolarissima importanza poi la fondazione della prima rivista semestrale della Samuele Editore, dal titolo: LABORATORI CRITICI – rivistra semestrale di poesia e percorsi letterari. Un vero e proprio librorivistaevento nato dall’esperienza della Casa Editrice e del sito Laboratori Poesia, per la direzione di Matteo Bianchi. Nel dettaglio, nel primo numero, dal tema LE RISORSE DEL SILENZIO:

 
 

Ci siamo occupati di:

Tito Balestra Franco Battiato T. S. Eliot Carmen Gallo Hervé Guibert Valerio Magrelli Kitarō Nishida Pier Paolo Pasolini Giancarlo Pontiggia Stefano Raimondi Mario Ramous Hannah Sullivan Steven Toussaint Emanuele Trevi Charles Wright

Redazione:

Angelo Andreotti Alberto Bertoni Matteo Bianchi (direttore responsabile) Chiara Evangelista Mario Famularo Alberto Fraccacreta Riccardo Frolloni Carlo Selan Daniele Serafini

Hanno collaborato:

Sandro Abruzzese Lucianna Argentino Maria Borio Duccio Demetrio Leonardo Guzzo Valerio Magrelli Niccolò Nisivoccia Giancarlo Pontiggia Stefano Raimondi Steven Toussaint Emanuele Trevi

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In conclusione i progetti speciali, che quest’anno hanno visto la Samuele Editore collaborare con la Scuola di Editoria di Firenze per la pubblicazione di Agenda Poetare e Agenda Quaderno, e pubblicare uno specialissimo volume di racconti realizzato grazie al contributo del GOCNE, delle associazioni di volontariato e dei privati cittadini che sostengono l’Area Giovani del CRO di Aviano. Nel dettaglio:

 
 

Poetare Agenda

Nata dalla collaborazione tra La Scuola di Editoria e Samuele Editore, POETARE Agenda rappresenta un compagno di viaggio poetico utile e piacevole. Un’agenda quotidiana di pregio, curatissima nei dettagli, con 114 poesie inedite selezionate attraverso il Concorso Poetare 2020.

L’Agenda è arricchita da 12 esercizi poetici ideati da Isabella Leardini, un corpo a corpo con la poesia per aiutare a scovare e a sviluppare la propria voce poetica.

Ogni settimana una proposta di lettura di due poesie, per accompagnare in maniera piacevole durante tutto l’anno!

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Poetare Quaderno

Nato dalla collaborazione tra La Scuola di Editoria e Samuele Editore, POETARE Quaderno rappresenta uno strumento indispensabile per leggere e lasciare un segno con poesie, ricordi, annotazioni quotidiane. Curato in ogni dettaglio il quaderno contiene 120 poesie inedite selezionate attraverso il Concorso Poetare 2020.

Il Quaderno è arricchito da 12 esercizi poetici ideati da Isabella Leardini, un corpo a corpo con la poesia per aiutare a scovare e a sviluppare la propria voce poetica.

Poesie e pagine bianche pronte per essere scritte nella memoria.

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La storia siamo noi, contest di scrittura per studenti delle superiori

Fine 2019, Cina, Wuhan, primi scenari inediti: città deserte e ammutolite attraversate da strani, sporadici personaggi con la mascherina. Laggiù, un nuovo, micidiale virus che si trasmette per via aerea, il covid 19, dilaga, ricovera, intuba, uccide. Governa. Il resto del mondo continua, ma per poco. Inizi 2020: pandemia globale, meridiani e paralleli ingabbiano un pianeta interrotto. La luce del mattino sveglia a metà: una gamba scende dal letto e si convince di farcela a inventarsi una nuova giornata. L’altra rimane sotto le coperte, impaurita, angosciata. Durissima procedere così, in scissione. 3 maggio 2020, domenica: il quotidiano il “Corriere della Sera” riporta, nel suo inserto “La lettura”, un pezzo di Emanuele Trevi, in cui lo scrittore racconta che credeva di essersi abituato bene alla situazione, alla solitudine, alla riduzione dell’esistenza. Però rievoca uno strano sogno: era in cucina, aspettava che il caffè uscisse dalla macchinetta e piangeva disperatamente. Ma come? Lui era un duro, che cos’era quel pianto? Rimane sulla pagina, la risposta, i cuori che leggono annegano in quel pianto. Le lacrime di Trevi curano quelle di tanti esseri umani che si illuminano, perdonano le loro gambe e se stessi. Se tutto si stava ripiegando, la parola sopravviveva, forte, intatta, con la sua antica energia.

Alessandra Merighi (Insegnante, IIS “Flora”, Pordenone)
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Pubblicazioni cartacee ma non solo. Dopo la rivista semestrale Laboratori Critici la Casa Editrice consolida ancor di più la relazione fra le due realtà (Samuele Editore e Laboratori Poesia) proponendo insieme degli e-book sceltissimi, a distribuzione gratuita. Nel dettaglio:

 
 

Gent e altre poesie di Federico Rossignoli

Nasce la Collana di e-book gratuiti di Laboratori Poesia. Opere complete, rivisitazioni, anteprime, per incontrare ancor meglio e ancor di più il pubblico dei lettori di poesia.

 
Un’edizione a distribuzione gratuita su Laboratori Poesia

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Canto in fuga di un viandante di Arnold de Vos

Un’edizione speciale di Laboratori Poesia che raccoglie alcune delle migliori poesie di Arnold de Vos (L’Aia, 20 settembre 1937 – Trento, 15 novembre 2020), in vista di un’edizione maggiore a cura della Samuele Editore. Non una scelta esaustiva ma un omaggio a un anno dalla scomparsa.

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5 poesie a cura della Redazione di Laboratori Poesia

La Redazione di Laboratori Poesia propone 5 poesie fondanti per il proprio percorso. 5 testi, per ogni redattore, per ricordare da quali letture veniamo, a quali letture ancora torniamo.

Da ragazzo avevo avuto la fortuna di imbattermi nelle uscite di alcuni libri fondamentali per la nostra poesia, e che avrebbero avuto anche per me un valore di rivelazione e apertura. Nel ‘65 usciva Gli strumenti umani di Vittorio Sereni, e nello stesso anno La vita in versi di Giovanni Giudici. Il ‘66 era stato invece l’anno di Le case della Vetra di Giovanni Raboni, di Rapporti di Antonio Porta, La tartaruga di Jastov di Giorgio Cesarano (che purtroppo non ho avuto la fortuna di incontrare personalmente) e l’anno dopo usciva Lotte secondarie di Giancarlo Majorino, che mi aveva anche introdotto alla poesia di Giampiero Neri, che lui stesso aveva scoperto e pubblicato sulla rivista “Il corpo” e di cui poi sarei diventato amico. Tutti autori che hanno avuto un ruolo decisivo, sul piano dell’autoriflessione e della conferma, in me, di orientamenti anche precisi, che necessitavano di una spinta forte, attiva, anche nella presenza di figure di riferimento con le quali confrontarmi. Questo dopo le prime, formidabili rivelazioni che mi erano venute dalle letture delle poesie di Pound e T.S.Eliot.

Maurizio Cucchi

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Per quanto riguarda la promozione si segnalano 128 recensioni e segnalazioni (QUI), e 160 articoli sulla stampa nazionale (QUI).

Hanno quindi trattato di noi, a vario titolo, tra gli altri: Rai Cultura, Letteratitudine, Ansa (paragonandoci a Feltrinelli per l’importanza della rivista Laboratori critici), Dagospia, Adnkronos, Il Messaggero, Le città delle donne, Il Tempo, Leggere tutti, il Corriere della Sera, Satisfiction, Poetarum Silva, Nuovi Argomenti, Clandestino, Rai Poesia, Pangea, Trieste Prima, Il Piccolo, La Nuova Ferrara, Repubblica, Il Segnale, Il Friuli, Il Messaggero Veneto, Il Sannio Quotidiano, Il Mattino, il Quotidiano del Sud, il Ponte Rosso, Il Popolo, Interno Poesia, Il Mangiaparole, il Gazzettino Nuovo, il Manifesto, Poesia inverso, Radio Questa Sera, Poesia del nostro tempo, Fare Voci, Arte Magazine, Atelier, Articolo 21, Poeti Oggi, La dimora del tempo sospeso, Nuova Ciminiera, Perigeion, Solo Libri, Letterate Magazine, Leggendaria, Semicerchio, Radio Radicale, Morel, L’Estroverso.

 
 

A lato di questi vanno considerati, nonostante il periodo ancora non facilissimo, i 91 eventi online e in presenza a cui la Samuele Editore è stata invitata a partecipare o ha essa stessa organizzato. Tra questi:

Mahalla Festival, Istanbul
La Nouvelle Poésie Italienne, Istituto Italiano di Cultura di Parigi, online
Una Scontrosa Grazia – il ciclo, online
Una Scontrosa Grazia – il Festival, Trieste
Varieazioni, Rotondi (Av)
Panorami Poetici, Spilimbergo (Pn)
Festival della Letteratura Verde, Porcia (Pn)
Salone del Libro, Torino
Pordenonelegge, Pordenone
BookCity, Milano
Poesia Festival, Vignola
Umbrò Cultura, online
Bologna in Lettere, online
Parole spalancate, Genova
Ad alcuni piace la Poesia, San Leonardo (Pn)
Il giardino segreto, Pordenone, Cordenons e Porcia (Pn)
Premio Città delle donne, Roma
Seminario su L’Economia in Poesia, Roma
#poesiaday, un’iniziativa ADEI, online

Senza dimenticare le varie presentazioni che hanno toccato, oltre a diversi momenti online come Dopocena col Poeta, città come Pordenone, Udine, Trieste, Torre del Greco, Acerra, Nocera Inferiore, Bergamo, Roma, Portogruaro, Partanna (Tp), Spilimbergo (Tutti gli eventi QUI).

 


 

 

In particolare la Samuele Editore è stata orgogliosa di proporre eventi con alcuni tra i maggiori poeti italiani, che hanno incontrato e dialogato con i poeti della casa Editrice:

Ad esempio Maurizio Cucchi, a Una Scontrosa Grazia:

 

 

Umberto Piersanti, a Una Scontrosa Grazia:

 

 

Ma anche Milo De Angelis, Valerio Magrelli, Gian Mario Villalta, Luigia Sorrentino a Varieazioni:

 


 

Senza dimenticare gli eventi, straordinari, come Pordenonelegge con l’inaugurazione delle neonate Collana Gialla e Gialla Oro:

 


 

Ma anche con la presentazione, sempre a Pordenonelegge, a cura di Paolo Giordano, di La storia siamo noi:

 


 

E le 5 presentazioni al Salone del Libro di Torino:
 


 

La partecipazione della nostra autrice Ilaria Boffa, con About Sounds About Us (Samuele Editore, 2019) al Mahalla Festival di Istanbul:

 

 

La partecipazione a BookCity Milano, per la seconda volta anche al Castello Sforzesco, oltre al prestigioso spazio ADI Design Museum e l’Associazione Donna&Madre:

 


 

A Bologna in Lettere:

 

 

 

Al Premio Città delle donne a Roma, che ha visto premiata per la poesia la nostra autrice Luigia Sorrentino e dove abbiamo incontrato il ministro Franceschini per la rivista Laboratori critici:

 


 

Senza dimenticare i grandi eventi della Samuele Editore come il Festival della Letteratura Verde:

 


 

Panorami Poetici:

 


 
 

E Una Scontrosa Grazia – il Festival:

 


 


 

 

Per quanto riguarda Una Scontrosa Grazia, il ciclo di incontri triestino della Samuele Editore, nel 2021 si sono svolti dall’82esimo al 97esimo incontro. 14 incontri online e uno in presenza presso il prestigioso palazzo triestino Gopcevich. La redazione, composta da Alessandro Canzian, Federico Rossignoli, Mario Famularo e Carlo Selan, ha consolidato la collaborazione con ZufZone, gruppo di poesia estremamente attivo sia a Trieste sia online.

Le scelte, online a inizio anno, hanno puntato a nomi di grandissimo calibro e a proposte. Si è partiti il 16 gennaio con Sconfinato recinto, un dibattito sul sonetto che ha visto Alessandro Canzian dialogare con Alessandro Agostinelli (L’ospite perfetta, Samuele Editore, 2020) e Beppe Cavatorta (Istantanee di un amor de lonh, Samuele Editore, 2020). A seguire, il 30 gennaio, Federico Rossignoli ha dialogato con Laura Ricci a proposito di Di libertà e d’amore – Elizabeth Barret Browning, sonetti dal portoghese (Vita Activa Editrice, 2020). Il 27 febbraio Matteo Bianchi ha presentato New Jersey di Marco Bini (Interno Poesia, 2020). Il 13 marzo Mario Famularo ha presentato Sud – i poeti (Macabor Editore, 2020) con alcuni suoi autori e redattori.

Il 27 marzo Carlo Selan ha presentato Viva parola – Rosaria Lo Russo e la riscrittura vocale con Rosaria Lo Russo. La nuova locandina si è aperta il 10 aprile con Elisabetta Zambon che ha presentato il Premio Saba Campi d’ostinato amore di Umberto Piersanti (La nave di Teseo, 2020). Il 24 aprile Matteo Bianchi ha presentato I popoli scomparsi di Guido Mattia Gallerani (Pequod, 2020). L’8 maggio siamo tornati a parlare di riviste con Anterem numero 100. Carlo Selan in occasione del numero 100 della rivista e delle nuove pubblicazioni ha dialogato con Ranieri Teti, Bianca Battilocchi e alcuni esponenti della Redazione. Mentre, il 22 maggio, Alessandro Canzian ha dialogato con Maurizio Cucchi sul tema Dai grandi Maestri alla Sindrome del distacco e tregua (evento che ha ispirato il recente e-book di Laboratori Poesia 5 poesie, QUI). Il cartellone online ha continuato il 5 giugno con la presentazione, a cura di Mario Famularo, di Dove inizia l’amore. Un viaggio nella «Vita Nova» di Dante di Melania Panico (Carta Canta Editore, 2021). Il 19 giugno invece Carlo Selan ha presentato Malbianco di Fabio Orecchini (Edizioni Volatili, 2021). Il 3 luglio Alessandro Canzian ha dialogato con Massimo Seriacopi e Roberto R. Corsi su Identificazione di un poeta, Dante attraverso alcuni «suoi» personaggi (Pietre Vive Editore, 2021). E in chiusura di stagione, il 17 luglio, Alberto Bertoni ha presentato L’amore dei lupi di Alessandro Brusa (Perrone Editore, 2021).

L’autunno 2021 ha visto infine confluire gli intenti della cooperativa campana Altre Voci (collaboratrice della Samuele Editore già in Varieazioni) di Marco Amore, il Comune di Trieste, Lets Letteratura Trieste, Zufzone e ovviamente la Samuele Editore, per una data unica e importante.

Nasce quindi Una Scontrosa Grazia – il Festival, accaduto il 12 dicembre presso palazzo Gopcevich a Trieste. Un enorme successo di partecipazione d’autori e pubblico, nonostante il periodo, per una vera e propria festa della poesia dalle 10 di mattina alle 7 di sera che ha visto coinvolti: Riccardo Cepach (in rappresentanza del Comune di Trieste e di Lets Letteratura Trieste), Luisa Gastaldo e Marko Kravos per la rivista “Poetikon” – antologia di poesia contemporanea slovena tradotta da poeti italiani, Angelo Andreotti e Mario Famularo per la rivista “Laboratori critici” – nuova rivista di poesia e percorsi letterari, Gabriella Musetti e Sergia Adamo per Un buon uso della vita di Gabriella Musetti (Samuele Editore, 2021), Federico Rossignoli e Angelo Andreotti per Tra parola e mondo di Angelo Andreotti (Manni Editore, 2021), Antonella Sbuelz con il suo Chiedi a ogni goccia il mare (Stampa 2009, 2021, premio Camaiore), Franca Grisoni e Francesco Tomada per quanto riguarda la Collana Gialla Oro di Samuele Editore e Pordenonelegge, e Marco Marangoni, Mary Barbara Tolusso, Maria Luisa Bigai, Sara Comuzzo, Massimo Klun, Elisa Longo, Cristina Micelli, Roberto Rocchi, Carlo Ragliani, Isabella Serra, Ezio Solvesi, per quanto riguarda i momenti di letture.

Il 2021 ha registrato quindi 14 eventi così suddivisi: 13 online e 1 in presenza. Le Case Editrici coinvolte sono state Samuele Editore, Vita Activa, Interno Poesia, Macabor, La nave di Teseo, Italic Pequod, Anterem, Ladolfi, Carta Canta, Edizioni Volatili, Pietre Vive, Perrone, Stampa2009, Manni. Con una particolare attenzione ai maestri Rosaria Lo Russo, Umberto Piersanti, Maurizio Cucchi, e alle riviste Laboratori Critici, Anterem, Atelier, Poetikon.

Per maggiori informazioni: il 2021 di Una Scontrosa Grazia.

 
 


 

 

Il 2021 è stato un anno particolarmente importante anche per il lit-blog della Samuele Editore, nato nel 2016 e tutt’ora dedicato specificatamente alla poesia Laboratori Poesia.

Oltre alla già accennata apertura della sezione editoriale con la pubblicazione della rivista semestrale Laboratori critici e degli e-book gratuiti, Laboratori Poesia ha vissuto un restyling sia dell’Home Page (per una fruibilità ancor più veloce e chiara) sia del logo, quest’ultimo composto da Marta Goldin.

Anche la Redazione è molto cresciuta, fin quasi a raddoppiare, con inserimenti d’eccezione:


Rocio Bolanos
Emilia Barbato
Fabrizio Bregoli
Melania Panico
Mario Famularo
Daniela Pericone
Vernalda Di Tanna
Chiara Evangelista
Gisella Blanco
Leonardo Guzzo
Federico Migliorati
Carlo Ragliani
Dario Talarico
Arianna Vartolo
 

Attualmente le rubriche sono così suddivise:

Lunedì:
Poeti suggeriscono poeti – a cura di Alessandro Canzian

Martedì:
Poesie a confronto – a cura di Fabrizio Bregoli

Mercoledì:
Traduzioni – a cura di Rocio Bolanos

Giovedì:
Recensioni di libri di Poesia – a cura di Alessandro Canzian, Vernalda Di Tanna, Chiara Evangelista, Daniela Pericone, Emilia Barbato, Melania Panico, Dario Talarico, Federico Migliorati, Arianna Vartolo, Gisella Blanco, Leonardo Guzzo

Venerdì:
Poesie al Microscopio, editi / Poesie al Microscopio, inediti a cura di Mario Famularo e Carlo Ragliani

Sabato:
Una domanda al poeta – a cura di Alessandro Canzian

 

Il lit-blog, ormai vero e proprio portale di promozione della poesia, ha superato le due milioni e trecentomila visualizzazioni dalla sua nascita, contando picchi di 7 mila visualizzazioni giornaliere durante i primi mesi del 2020 (in lockdown), per un totale di 838.344 visualizzazioni nell’intero 2021 (ad oggi, 29.12.2021) e 190.553 utenti totali (persone che hanno visitato il sito). Una crescita costante e importante.

Per maggiori informazioni: il 2021 di Laboratori Poesia.

 
 


 
 

Un anno quindi di grandissima crescita, di progetti, di semi gettati a crescere e ad esplodere in un 2022 che ancora ci fa un po’ paura, che ci preoccupa, ma che ci trova pronti, assieme ai migliori poeti attivi in Italia, per un momento culturale capace di lasciare il segno.

 
 

BUON ANNO A TUTTI

 

Samuele Editore