Il 2019 della Samuele Editore



 

Si chiude anche l’11esimo anno della Samuele Editore e come ogni anno cercare di raccontare le cose fatto, come ormai nostra tradizione, appare molto arduo e complicato. Da una parte c’è sempre la meraviglia del trovarsi a dire ma abbiamo fatto tutte queste cose? da un altro punto di vista resta la paura di dimenticare qualcosa.

La prima cosa, come l’anno precedente (qui il resoconto del 2018) sono i libri che abbiamo pubblicato. Undici, in dodici mesi:

 
 

Farràgine di Marco Amore

Scrive Giovanna Frene in prefazione: «“Farràgine”, o arcaicamente “farràggine”, è un termine che designa un ammasso di erbe diverse, comunemente dato al bestiame, ma designa anche più comunemente il farro. Ci troviamo di fronte, letteralmente, a un ‘libromassa’, è bene dirlo subito, e credo che non ci siano facili apparentamenti con altri autori coetanei di Marco Amore (pur nei limiti che un libro d’esordio può avere), in quanto a struttura della materia trattata, in quanto a stile, in quanto a luoghi in cui il lettore viene trascinato da una corrente immaginativa sincopata e inarrestabile. è un libro contraddittorio, questo, perché ha movenze da summa e insieme da sacello di aforismi; ha la sostanza delle strutture calcaree, ma insieme la concrezione della ressa che preme, rigetta, stritola, spezzetta, e fa emergere frammenti, capovolgimenti, interrogazioni. tutto ciò è tanto più sorprendente se si pensa che il testo risale al 2011, quando l’autore aveva 20 anni».

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La densità del vuoto di Matteo Piergigli

Scrive Francesco Sassetto in prefazione: «Se alla poesia si chiede di essere uno sguardo sul mondo, una lettura non banale della realtà, di suscitare nel lettore una riflessione, un’emozione non epidermica, Matteo Piergigli, con questo libro, realizza felicemente tale compito. Un’ottima opera matura e vigorosa, strutturata saldamente su un’idea di fondo variamente espressa in una cinquantina di liriche tese a trasmettere un preciso e doloroso sentimento dell’esistenza. Già dal titolo appare chiaro il “tema” intorno al quale l’autore costruisce l’intera raccolta: il vacuum che oggi avvolge le nostre vite, sgretola i ricordi, penetra nella nostra quotidianità, nei gesti, nelle case e nei luoghi del lavoro e della socialità, soffocando – e quasi annichilendo – la legittima, umana tensione ad una pienezza e sapidità del vivere».

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Il ritorno d’Emmaus di Mina Campaner

Scrive Alessandro Canzian in prefazione: «In questo possiamo bene immaginare che Mina Campaner abbia scritto Il ritorno d’Emmaus spinta da un’esperienza personale che però ha il pregio di non soffocare il dettato con un’espressione eccessivamente intimista ma di testimoniare cosa succede nel cuore di chi accoglie, di chi si affeziona e deve lasciar partire. la difficoltà dell’accoglienza nella consapevolezza, e poi nella realizzazione, di ciò che è a tutti gli effetti una perdita oggi quasi inimmaginabile. oggi, che spinti da politiche non solo italiane ma europee consideriamo l’altro, il “migrante”, un peso da cacciare, da rifiutare, da non riconoscere nonostante lo sfruttamento storico. Mina Campaner oltrepassa questo rifiuto e racconta cosa si perde quando il “migrante” deve ripartire. Quando l’accoglienza diventa un inevitabile saluto. Perché amare altri esseri umani non è mai stato facile nè mai lo sarà, ma è necessario. È necessario anche quando dopo averli accolti li si deve lasciar andare verso altri paesi, altre radici. Con la fede di chi sa di avere lasciato e di avere ricevuto in dono una presenza. una riva».

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Fadía/Fatica di Silvio Ornella

Scrive Giuseppe Zoppelli in prefazione: «Una poesia dunque, questa di Ornella, nei risultati, fortemente evocativa grazie alla presenza massiccia ma calibrata di immagini, similitudini e metafore “corpose” e vivide, che allertano e coinvolgono i sensi vigili del lettore, in primis la vista e l’udito (anche se, a volte, si tratta di un senso dalle risonanze tutte interiori: ad esempio ghi sunin dentri / i grignèi da la to vòus), pur non facendo ricorso – et pour cause – ad una figura tipicamente di area simbolista come la sinestesia. Non è un caso che una poesia così “visionaria” abbia finito per incontrarsi col mondo artistico delle immagini: quadri, dipinti, installazioni, fotografie sono diventati fonte di ispirazione per la poesia di Ornella, senza che essa abbia perso la sua autonomia di parola o sia diventata ancella dell’arte, figurativa o concettuale che sia (di un’arte povera in realtà, fatta di rudinàs). “Occasioni” in senso montaliano, con cui ha instaurato un rapporto di osmosi e di equivalenza, non certo di prevaricazione, opere-persone – in sostanza – con cui entrare in dialogo, così come si fa con un amico o con un compagno di strada, tanto più che gli artisti in questione (Enzo Borean, Ugo Tonizzo, Silvano Menegon, Bruna Secchi Costantini, Angelo Toppazzini, Loris Cordenos, Fabio Persi, Gian Piero Deotto) appartengono al suo stesso orizzonte culturale e geografico in provincia di Pordenone (in particolare a Zoppola, di cui è originario lo stesso Ornella). La “lingua arrugginita” del friulano, infatti, sa ancora parlarci in poesia; una perfetta allegoria del lavoro poetico è, da questo punto di vista, Cusí, altro umile mestiere, che – per certi versi – ricorda la poesia di Sereni dedicata alla moglie Di taglio e cucito: il poeta non fa altro che cucire una parola dietro l’altra, rammendare gli squarci della vita, cucire le toppe dell’esistenza, attaccare i bottoni dei giorni perduti, ma anche – in un processo di astrazione – dare senso al nostro vivere, lo si voglia o no, nella natura: cucire le nuvole sfilacciate, le foglie di trifoglio sulle magliette bucate, “le radici con un ago d’acqua” di un prato secco. Ma anche – last but not least – la poesia serve, checché ne dica certa critica, anche se oggi parla “con voce che balbetta”, a “cucire il fiato per arrivare in fondo alla strada”, ossia tout court a vivere, delicatamente essa “cuc[e] le parole con punti di bruco”, “cuc[e] il nulla con le rime”».

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In canto a te di Lucianna Argentino

Scrive Gabriella Musetti in prefazione: «Questo libro potrebbe aprirsi con l’interrogativo che Gaspara Stampa pone nelle sue Rime, tanto è profondo e analizzato il parlar d’amore che qui si tratta. Come la poetessa veneziana del Cinquecento, che riconfigura sulla propria esperienza di donna-amante il codice petrarchista, innovandolo e profondamente mutandolo, Lucianna Argentino apre un Canzoniere amoroso che declina tutte le modalità della passione nella carne e nello spirito. Dice della tenerezza, del sentimento, del desiderio, dell’ardore, della compiuta pulsione, della nostalgia d’amore, della dolcezza, della forza vivida dei sensi, dello sgomento, della profonda compartecipazione dell’amata con l’amato e viceversa, della gioia, dell’abisso inconoscibile, della perdita di sé, della nuova conoscenza che il soggetto acquisisce da questa esperienza. Un percorso di passione e di conoscenza nel senso più ampio del campo semantico, di ritorno a sé arricchita, modificata dal cambiamento intercorso. è un percorso che si richiama al cammino mistico, non a caso tra i diversi esergo troviamo Angela da Foligno, mistica e terziaria francescana del secolo XIII, che nel suo Memoriale, indica i trenta passi o mutamenti che l’anima delle compiere per raggiungere l’intima comunione con Dio. L’apertura sull’Arte della gioia di Goliarda Sapienza illumina sul tempo che trascorre e ritorna, sui passaggi delle stagioni della vita, ma anche sul rinnovarsi in modo nuovo e inedito delle esperienze della giovinezza, quando si riaffacciano in età matura. Il confronto che qui si mette in gioco non è soltanto temporale o di vissuti trascorsi, ma diviene una possibilità inedita e straordinaria di rivivere tensioni passate e momenti difficili in una doppia misura, nel ricordo e nel presente, con una forma di raddoppiamento del soggetto che scrive e sente il qui e ora e ciò che è stato, esercita la memoria, mantenendo come una sorta di specchio temporale aperto davanti a sé in cui si riflette e può cogliere i passaggi che intervengono».

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Tutintùn di Ezio Solvesi

Scrive Fulvio Segato in prefazione: «Se leggessimo Solvesi, le sue poesie, per cercare significati intrinseci o metafore aperte a più e varie considerazioni e contraddittori, sbaglieremmo al punto da considerare le sue opere come fossero non rilevanti. E questo sarebbe certamente un errore. Come se volessimo, di fronte ad una tela raffigurante un paesaggio o un particolare di natura morta, cercare un senso o un’accezione che l’artista stesso non aveva intenzione di rappresentare o nascondere. Certo è che nel nostro tempo, non si è più portati e usi alla semplicità data da una naturale e reale immagine, appena sfumata e intarsiata dall’occhio di chi la guarda e, in fondo, replica. Solvesi stesso denuncia e spiega che la sua non è opera concettuale o accademica, bensì semplice constatazione di realtà che circonda e veste. A questo punto però, va ricordato che anche le cose semplici sono comunque trasfigurazione, evocazione, discorrere poetico che come strumento e stilo non può se non attingere nel ricordo che nei versi migliori diventa collettiva memoria. “Finalmente,/son de novo a casa,/rente el mio mar”. Scrittura che va “guardata” o perfino “annusata”, tanto forte, in certi brani, è l’uso d’una parola assolutamente improvvisa e schietta, senza possibilità d’interpretazione: “Carso, piere bianche, bora”. È un paesaggista Solvesi, che usa toni di colore a volte tenui, a volte carichi come i Fiamminghi facevano, vividi rossi e blu, oro. Però soprattutto guarda Trieste, la sua città, che ogni volta rivede come diversa e inaspettata, e si confonde e meraviglia come fosse una città nuova. E molto probabilmente è così perché l’età passando ha trasformato tutti e due, città e poeta. Ma anche quella “ripresa del paesaggio” tanto cara a Zanzotto, dove l’uomo/poeta deve ricollocarsi in una natura/città inevitabilmente cambiate e trasformate, vedendole col verso d’adesso e a volte sovrapponendole a un tempo passato ma che mai è scappato dal ricordo».

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Come ventagli di Luigi Oldani

Scrive Paolo Lagazzi in prefazione: «Quando – ormai da anni – leggo un poeta occidentale che si misura con lo haiku giapponese, raramente, direi in casi eccezionali, sento vibrare nella sua voce le onde o i bagliori di un’intuizione zen. Troppe volte lo haiku è diventato in Occidente un gioco calligrafico, un esercizio di agudezas, un pretesto per acrobazie mentali falsamente umili. Assai diverso è il caso di Luigi Oldani. Nei suoi haiku, estremamente schietti e nitidi sul piano linguistico, negati a qualsiasi retorica, mi pare quasi sempre di percepire qualcosa che eccede il linguaggio, qualcosa che nasce da una capacità autentica di entrare in vibrazione col mondo non smarrendosi tra le categorie del pensiero duro, discriminante. Qui le creature e le forme irradiano iridescenze, riflessi chiari, argentei, lunari o si presentano nude, vivide, terse, dirette, ma allo stesso tempo si aprono all’invisibile o all’impalpabile, dialogano con ciò che le circonda o con l’ombra che le sfiora: il respiro segreto della vita, il battito cardiaco dell’universo. Questa forza di aprirsi all’altro da sé segna in lungo e in largo le immagini di Oldani (così, in una serie di lucidi flash, ecco ad esempio l’incontro tra il bianco di un’ortensia e il miao di un gatto, tra due occhi azzurri e un risotto giallo, tra il fresco della pioggia e l’incedere di una tartaruga “col suo ombrello”) non trasformandole mai in simboli. Le cose e le creature sono sempre se stesse: per “comprenderle” non occorre che inchinarsi alla loro evidenza, alla bellezza del loro puro apparire (“Due ciclamini / sono solo bianchi / ora lo comprendo”). Eppure il brivido dell’indicibile attraversa tutte le manifestazioni del creato tendendole, come fili d’erba incurvati dal vento, alle prospettive dell’altrove, al mistero dell’eterna, incessante differenza».

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Ascetica del quotidiano
di Biagio Accardo

Scrive Massimiliano Bardotti in prefazione: «In questa bellissima opera di Biagio Accardo, sono scanditi i tempi di un modo di stare al mondo. Ascetica del quotidiano è una mappa intima, personale, ma come tutte le grandi opere diventa a tutti familiare, universale. Ci si trovano le coordinate per nascere. Per venire al mondo ancora una volta, per venirci nuovi. Come credo aneli a fare ogni poeta, cantare la possibilità di una Vita Nova, indicare una via per non morire. E qui il poeta cerca Dio dappertutto, o cerca di recuperarlo dove l’ha incontrato […] Ed è sempre in qualcosa di conosciuto che lo riconosce, in qualcosa che scopre che lo riscopre. La ricerca non è lontana da quel che ogni giorno entra nel nostro sguardo, non si allontana da dove i nostri piedi camminano. È una meta che si raggiunge senza mezzi di trasporto. È un viaggio povero. E il poeta non ha paura di portarci con sé, ci chiede solo di camminare con lui. Ci invita senza tranelli, senza inutili orpelli. La sua scrittura è asciutta e accogliente a un tempo. È evangelica nel senso più profondo del termine: è scrittura che ama chi incontra, e lo ama prima di incontrarlo, lo ama a prescindere da chi è, da come è. Si snodano, i versi, in una forma che incontra il significato. La ricerca di un bene che sappia dire la parola giusta e sia detto da quella parola. Semplicemente e profondamente, come vuole la tradizione della bellezza».

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Poesie d’amore e di dolore di Filippo Passeo

Scrive Mario Famularo in prefazione: «Poesie d’amore e di dolore è il titolo della nuova raccolta di Filippo Passeo, autore che solo in età matura ha iniziato a pubblicare i propri versi, in un’età che coincide con un momento in cui si è portati a considerare il proprio trascorso, i risultati raggiunti, ciò che è essenziale, e ciò che è stato saggio lasciare andare. Già il titolo è una scelta forte che sembra voler sintetizzare le principali caratteristiche dell’esistere: l’amore e il dolore, appunto. Una semplicità che appare quasi disarmante, anche se non bisogna farsi tradire dalle prime apparenze; lo stesso può dirsi per il tono del dettato, per le scelte semantiche, lessicali, formali: a Passeo non interessa lo sfoggio o l’esercizio di stile, ma solo registrare e trasmettere la propria esperienza umana, partendo dall’elemento autobiografico, scavando a fondo fino a trovare ciò che lo accomuna ad ogni altra esperienza di vita. L’amore e il dolore, di nuovo: nessuna vita può dirsi estranea a questi due fattori così essenziali, così imprescindibili».

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El protegido del ciervo / Il protetto del cervo di Graciela Aráoz

Traduzione di Antonio Nazzaro. Opera pubblicata nell’ambito del “Sur Traduzione Programma di Sostegno del Ministero degli Affari Esteri, del Commercio Internazionale e del culto della Repubblica Argentina”.

 
Una mujer en el aire
 
El viento desteje las alianzas
de la sangre
y el aire tiene ese desparpajo
de torcer el viento
para que el hombre y la mujer se pierdan
sin que nadie intuya
que adentro de ese hueco de aire
hay una mujer entera
llevando a cuestas a un hombre
entero
que no sabe que existe.
 
Un instante en el aire
un infinito eterno.
 
Una mujer en el aire un instante.
Una mujer y un hombre en el aire
 
un infinito.
 
 
 
 
Una donna nell’aria
 
Il vento spoglia le alleanze
del sangue
e l’aria ha questa scioltezza
di torcere il vento
perché l’uomo e la donna si perdano
senza che nessuno intuisca
che dentro di questo vuoto d’aria
c’è una donna completa
portando sulle spalle un uomo
completo
che non sa di esistere.
 
Un istante nell’aria
un infinito eterno.
 
Una donna nell’aria un istante
Una donna e un uomo nell’aria
 
un infinito.

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About Sounds About Us / Di Suoni e di Noi di Ilaria Boffa

Scrive Patrick Williamson in prefazione: «This collection affirms Ilaria Boffa’s exploration of poetry and poetics, which now involves collaborations with international avant-garde musicians on sound projects, in addition to her own sound experiments. It is precisely this combination of landscapes that underpins the originality of this work, the substance of which draws on sources as varied as Timothy Morton and William Blake, but also personal narratives. About Sounds About Us follows a sequential logic in Boffa’s thinking and thus the journey the reader takes. Boffa refers to her work as ‘sonopoems”. This reflects the broader concept of sonopoetry, an art form that compounds salient structural features of two arts. It also relates to sonopoetics, whose roots lie in the 18th century with Joshua Steele, who attempted to recreate the aural poem in visual form by reconfiguring texts as acoustic-somatic performances, and notating microcomponents of utterances, or ‘sounds within’. This was a method compensating for the obvious unavailability of recording devices, and later applied in contemporary sonopoetics.
 
 
Con questa raccolta, Ilaria Boffa conferma la propria esplorazione sulla poesia e poetica che oggi include collaborazioni artistiche con musicisti avant-garde italiani e stranieri oltre che personali esperimenti sonori. Esattamente tale combinazione di paesaggi sostiene l’originalità di questo lavoro, la cui sostanza attinge a fonti le più diverse, da Timothy Morton a William Blake nonché all’esperienza individuale. Di Suoni e di Noi segue una sequenza logica nel pensiero di Boffa e in tal modo viene guidato il viaggio del lettore. L’autrice definisce i propri componimenti poetici ‘poesie sonore’. Ciò a riflettere il concetto più ampio di suonopoesia, una forma d’arte che articola caratteristiche strutturali qualificanti di due arti. Riferisce inoltre alla suonopoetica le cui radici affondano nel XVIII secolo con le teorie di Joshua Steele. Questi cercò di ricreare l’audio-poema in forma visiva attraverso la riconfigurazione dei testi come rappresentazioni corporeo-acustiche e dalle notazioni di micro-componenti del parlato o ‘suono interiore’. Tale metodo compensava l’ovvia indisponibilità di strumenti di registrazione e successivamente fu applicata nella suonopoetica contemporanea».

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Oltre alle tradizionali pubblicazioni della Samuele Editore il 2019 ha sancito anche la collaborazione con la Casa Editrice colombiana Uniediciones all’interno di un progetto di traduzione in lingua spagnola curato da Antonio Nazzaro: la collana Territorio de Encuentro.

 

Scrive Alberto Fraccafreta in prefazione: «La selección que aquí se presenta, reúne unos de los más significativos poemas de los nueve poemarios publicadas hasta ahora. Por lo general, se puede operar una, aunque sumaria, separación entre el primer Piersanti– lo que va por ende de “La breve stagione” (1967) a “Passaggio di sequenza” (1986), caracterizado por una fuerte diéresis conceptual entre belleza estetizante, dannumzianamente pagánica y de empeño también histórico-político, el segundo Piersanti, con los tres poemarios, ediciones Einaudi, y la última “Nel folto dei sentieri” (Marcos y Marcos, 2015), en los que la anterioridad del propio nacimiento, la primera inutilidad familiar y, en fin, la relación con su hijo Jacopo ascienden a dimensión ética por una inédita conquista de lo bello».

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Dalla prefazione: «Pecchiari elige el “contacto” de la visión, de imágenes planas –pero también laberínticas– que no se olvidan nunca de cruzar las mismas cosas. Son paisajes captados en carácter propiamente absoluto, porque mantienen la natural carga vital de una visión, si así se puede decir, hecha de instantes y naturaleza (tanto así que nos hace recordar, tal vez, esa obra maestra de imágenes que ha sido Picnic at Hanging Rock). Tiempo, cuerpo, lugares y palabra son trazados nítidos que auspician, en fin, su destino de liquidad. Y aunque haya en nosotros una necesidad radicada, fisiológica, de oponerse a lo discontinuo, a lo fragmentario, el poeta insiste en la voluntad de desanudar el arraigo connatural: no deja de marcar ese indescifrable humano. Literalmente denso y al mismo tiempo reconocible, la producción del poeta triestino se declara de inmediato fuente de un aparato retórico, no solo en las elecciones lexicales. El eclipse de cada significado seguro, en esta obra dividida en cuatro secciones, busca una recuperación en las sinestesias semánticas, en el sentirse fuera de lugar, en la posibilidad de una perenne metamorfosis, no sin sumergirse en una profunda génesis de ese cuerpo que perdura y vive a condición que sepa «jugar el tiempo», como diría un filósofo, y que el autor nos devuelve la mejor forma del desencanto. En suma, se escrutan otros horizontes en toda geografía, la posibilidad, para quien la escoge, de ver algo sin luz manifiesta. El brillo es otro, en esta ocasión se lo pide a la palabra, al valioso oxímoron de resistir y dejarse ir, por la poesía.».

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«Con un lenguaje claro y preciso, la autora se asoma más allá de los confines de lo conocido, adentrándose, de puntillas, en las áreas grises de lo ignoto. El ser humano aparece en toda su fragilidad, y está puesto con una lengua sensible en continua relación a una naturaleza que, sin ningún clamor, vive y se transforma dentro de una aparente inmovilidad. En la poética de la autora es central el tema del paisaje. Este paisaje físico o vinculado con su propia vida, luego de una necesaria sedimentación, se vuelve paisaje mental. Los versos colmados de quietud emergen tal vez desde lo real o lo imaginativo; pero, cualquiera sea su origen, se asoman sin algún temor a las puertas del abismo y luego emergen empapados de una tensión en busca de unidad. Con la armonía de sus versos, Annalisa Ciampalini empuja la mirada del lector hacia una investigación profunda y al mismo tiempo pacificadora. Annalisa Ciampalini utiliza la dualidad sin dejar residuos o amputaciones. Cada elemento vive de su opuesto (oscuro-luz, silencio-palabra, raciocinio-intuición, superficie-profundidad) y le permite al lector emprender, en su personal universo, un viaje melódico dentro y fuera de la palabra. Más allá de las dicotomías, dentro de un ritmo líquido, innato y pacificador, queda la palabra clara y precisa que sabe tomar la gracia del presente».

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Dalla prefazione: «Es la bitácora de una larga despedida en un umbral que es una demarcación de un confín, de la esperanza de que todo pueda salir bien, de un happy ending inexistente. El relato de una pérdida por parte de quien se queda. Cuando nos saludamos en el umbral porque alguien está a punto de partir, auguramos un buen viaje y un buen retorno. Si es cierto el no retorno ya desde un comienzo, se busca de todas las maneras posibles detener a quien está por irse, dándonos la ilusión de lograrlo durante los altibajos de un largo periodo de enfermedad. Y quien es capaz lo escribe, como hizo Monica. La sensible ternura, junta al dolor que sobresale desde el prólogo, viene al final, acercándose al sentido amargo de la realidad, pero con una mirada nueva, directa y ya sin el temor de aminorarse. Todo esto hace de un poemario atrayente e interesante. Es la fuerza de ponerse a prueba, de rebasar y quedar, utilizando esta “Errante paloma imaginaria”, grande e incomprendida, la poesía».

 
 

 
 

Sempre in ambito internazionale va ricordato il progetto Writing in a Different Language: Transnational Italian Poetry uscito nel Journal of Italian Studies, Italian Section del Northeast Modern Language Association, iniziato nel 2018 e pubblicato a inizio 2019 per la cura di Alessandro Canzian (Samuele Editore) e Simona Wright (The College of New Jersey). Un progetto di analisi della poesia in lingua inglese scritta in Italia che ha coinvolto i poeti Ilaria Boffa, Moira Egan, Monica Guerra, Allison Grimaldi Donahue, Baret Magarian, Sandro Pecchiari, Brenda Porster, Rachel Slade con introduzioni critiche di Simona Wright, Victor Xavier Zarour Zarzar, Cristina Perissinotto, Ernesto Livorni, Andrea Sirotti, Al Rempel, Alessandro Canzian, Loredana Magazzeni. Il progetto è stato presentato a Whashington il 22 marzo al 50° Annual Convention del Nemla. Hanno partecipato, con una conferenza dedicata, Sandro Pecchiari, Ilaria Boffa e Monica Guerra (qui il resoconto fotografico). Il 22 maggio invece il progetto è stato presentato, all’interno del programma di Una Scontrosa Grazia, all’Università di Trieste (qui il resoconto fotografico) con un inaspettato fuori programma presso la Stazione Rogers (qui il resoconto fotografico) e un dibattito di Sandro Pecchiari, sempre a Trieste, sull’esperienza americana (qui il resoconto fotografico) il 9 luglio, sempre a Trieste.

 

Dalla prefazione di Alessandro Canzian e Simona Wright: «Literature, and poetry in particular, has always been a tool to understand culture. Sometimes it has even gone beyond and helped cultures to expand and develop. Poets understand that language, essential to human survival, has its own limits, but they also see these limits as an incentive to produce new expressive forms, other languages that transcend the old one to understand and tell what is not yet immediately comprehensible or immediately utterable. This awareness, coupled with the desire to trespass the limits of one’s language, have produced what we today call literature. Language, intended as an instrument that offers the word countless opportunities, requires nevertheless a corollary of skills. Using it in a poetic way requires a certain familiarity with literature, or rather with literatures, with the oral and written traditions that preceded it, formed it, and complicated it. Language is therefore bound by the vast experience of the past. Italian, a language with a time-honored literary tradition, offers an exceptionally interesting case. On the one side, it boasts the legacy of its noble past, and contemporary poets frequently return to the classics to draw inspiration and new meaning. On the other, that same legacy becomes a burden that crushes the emerging voice under the immense weight of its greatness. This contradiction has produced different reactions, driving poets to experimentations that were considered at times reactionary or decadent by later authors, but which nonetheless have impacted the literary movements of twentieth-century Italian letters. In the second part of the twentieth century, after the tragic experiences of fascism and WWII, the economic boom, the years of terrorism, the hedonism of the eighties, and the economic and political crises Italians experienced in the new millennium have exacerbated what Pier Paolo Pasolini defined as Italy’s “anthropological mutation.” The value he found in cultural and linguistic authenticity had been rejected while consumerism had deprived the new generations of the utopian dynamism that usually characterizes them. The great dreams that animated political and social movements in the sixties and seventies was extinguished, yielding a widespread sense of disenchantment and frustration. From the nineties, the ethical drift caused the rejection of every sense of civic responsibility while politics was bent to serve exclusively individual interests and personal agendas. Italy’s cultural and social crisis was central to the poetry of the period and testified inexorable ruin often more effectively than narrative production ever could. […] The editors of this volume are aware of the experimental and provisional critical approach utilized in this project, but wanted nevertheless to start a conversation on the possibilities offered by the complexities of our reality as they are witnessed, recorded, and experienced by Italian and Italophone poets today. We hope to have started a productive conversation that may help Italian and Italophone authors to develop their poetic expression further and we invite critics to articulate their own perspectives on this emerging phenomenon. Globalization informs our lives, often in a negative way. We hope that this exploratory volume inaugurates a debate on the expressive possibilities of the countless transnational encounters in which we dwell every day, at both the linguistic and the cultural level. Most of all, we hope that the rich complexity of these encounters can be translated in new and original poetic forms».

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A lato dell’attività editoriale intesa come pubblicazione di libri vanno ricordati i cicli di incontri e promozione che nel 2019 sono stati ancor più e meglio strutturati, e fondati:

UNA SCONTROSA GRAZIA
LABORATORI POESIA
INTELLIGENTI PAUCA: LA RIMA INFERIORE

 
 

«Un nuovo importante anno per Una Scontrosa Grazia. Il ciclo di eventi letterari triestino fondato nel novembre 2015 da Alessandro Canzian e Sandro Pecchiari presso l’ex libreria Mondadori di via Cavana, nel 2019 ha visto svolgersi dal 55esimo al 71esimo incontro presso la libreria TS360 srl – Tržaško knjižno središče – Centro triestino del libro. La formula, ormai consolidata ma sempre in continua evoluzione, prevede conferenze e dialoghi con l’autore sulla base di editi tendenzialmente dell’ultimo anno. A seguire viene sempre svolto un confronto con il pubblico e un open-mic nel quale i presenti sono invitati a leggere le loro poesie. Quest’anno la redazione di Una Scontrosa Grazia, già composta da Alessandro Canzian (dal 2015), Sandro Pecchiari (dal 2015), Federico Rossignoli (dal 2016) e Mario Famularo (dal 2018), si è ulteriormente allargata con l’inserimento di Carlo Selan (nel 2019) e di Marco Amore (nel 2020). A conferma di un lavoro inclusivo e in continua crescita, pur con una severissima e costante attenzione alla qualità di un laboratorio di ricerca ormai riconosciuto in tutta Italia. Il 2019 ha registrato 17 eventi così suddivisi: 2 conferenze, 1 presentazione di Collana (CapoVersi di Bompiani) e 14 incontri con poeti provenienti da Gorizia, Trieste, Treviso, Udine, Napoli, Ancona, Pordenone, Bologna, Cesena, Benevento, Venezia, Roma. Le Case Editrici coinvolte sono state Bompiani, Minerva, Samuele, L’Arcolaio, Kurumuny, PeQuod, Nemla, Quodlibet, Qudu, La Vita Felice, Oedipus, Prufrock, Edizioni Segno, Zona Edizioni, Il foglio clandestino, Raffaelli, Vita Activa, Caosfera Edizioni.In ultimo la Rassegna Stampa nei dodici mesi ha registrato 19 uscite nella stampa locale e nazionale».

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«Laboratori Poesia è un portale dedicato prevalentemente alla poesia che nasce nel luglio 2016 come sito per la proposizione dei Corsi e dei Ritiri Poetici della Samuele Editore. Nel febbraio 2017 all’attività di promozione e di rassegna fotografica delle attività si accosta la proposizione di testi di poeti contemporanei a cura di Alessandro Canzian e di traduzioni a cura di Antonio Nazzaro, primo nucleo della Redazione attuale, che nel giro di pochi mesi si articola in diverse rubriche e cambia profondamente la finalità del portale. Che diventa a tutti gli effetti un laboratori di ricerca e promozione gratuita della miglior poesia contemporanea. Nel 2019 la Redazione si amplia e attualmente ha al suo interno: Alessandro Canzian, Antonio Nazzaro, Rocio Bolanos, Emilia Barbato, Fabrizio Bregoli, Melania Panico, Mario Famularo, Vernalda Di Tanna, Chiara Evangelista, Francesco Gulic, Pierangela Rossi, Michele Paoletti, Ilaria Boffa, Sandro Pecchiari. Il 2019 ha visto inoltre un’evoluzione delle rubriche che attualmente seguono il calendario: Lunedì: Poeta della Settimana – a cura di Emilia Barbato. Martedì: Poesie da rileggere – traduzione di testi classici a cura di Francesco Gulic. Mercoledì: in alternanza settimanale Traduzioni – un testo straniero – Una nota nella lingua del testo. Giovedì: Recensioni di libri di Poesia. Venerdì: in alternanza settimanale Poesie al Microscopio editi e Poesie al Microscopio inediti. Sabato: Note di lettura di Pierangela Rossi. Domenica: Varie. Nel 2019 si concludono le interviste ai poeti contemporanei di Michele Paoletti dopo un totale di 68 interventi. Durante l’anno sono state proposte: 48 segnalazioni di Poeti da leggere a cura di Emilia Barbato. 21 traduzioni di testi classici a cura di Francesco Gulic. 38 note nella lingua del testo a cura di Rocio Bolanos e Ilaria Boffa. 38 traduzioni a cura di Antonio Nazzaro, Federica Imperato, Andrea Sirotti, Antonio Bux, Lili Radoeva Destradi, Sandro Pecchiari, Fabrizio Bregoli, Sara Comuzzo, Chiara De Luca. 47 recensioni a cura di Alessandro Canzian, Chiara Evangelista, Vernalda Di Tanna, Melania Panico, Fabrizio Bregoli, Gabriella Musetti, Michele Paoletti, Vincenzo Ciervo, Federico Rossignoli, Sandro Pecchiari, Mario Famularo. 11 Poesie al microscopio inediti a cura di Alessandro Canzian e Vernalda Di Tanna. 24 Poesie al microscopio editi a cura di Mario Famularo e Alessandro Canzian. 38 Note di Lettura a cura di Pierangela Rossi. La domenica invece, giornata dedicata a contenuti vari quali Segnalazioni di Premi, Eventi letterari, Rassegne Fotografiche di incontri eccetera, sono state proposte 5 pubblicazioni».

[Continua]
 
 

«Intelligenti Pauca: la rima inferiore, è questo il titolo scelto per la nuova rassegna di incontri che si terrà a Milano, organizzata dalle case editrici indipendenti Samuele Editore di Alessandro Canzian e I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno. Il ciclo dai versi di Chiara Evangelista, tratti dalla raccolta Più probabile che non, che ben rappresentano l’obiettivo degli incontri. Un confronto, un cumulo di domande, poste tra poeti e professionisti del settore editoriale, per mettere i puntini sulle i nel mondo letterario troppo spesso controverso. Per far questo, verranno proposti una serie di dialoghi a tema che, muovendo dalle posizioni individuali degli ospiti, si allargheranno a 360° al pubblico presente in dibattiti aperti. Un modo alternativo in vari luoghi di Milano, di far convergere poeti, traduttori, critici, artisti ed editori per misurare il termometro allo stato salutare della poesia in Italia … E non solo. La direzione artistica è affidata ad Alessandro Canzian e a Chiara Evangelista. Il ciclo di incontri sarà strutturato come un “talk”, una tavola rotonda, uno scambio di affinità elettive. Le osservazioni che ne deriveranno saranno tali da accendere la curiosità, sradicare le perplessità e dare un valore aggiunto alla conoscenza. Nel ciclo, a cadenza mensile, saranno trattate le seguenti tematiche: Confronto tra grande e piccola editoria, Poesia e giovani, Letteratura e traduzione, Letteratura e giornalismo, Letteratura e giustizia, Editoria d’arte».

[Continua]
 
 

 
 

Un grande fiore all’occhiello del 2019 della Samuele Editore sono stati i due Festival Letterati fondati e diretti dall’Editore pordenonese. Il Festival della Letteratura Verde, seconda edizione e Panorami Poetici, prima edizione. Due grandi momenti nel pordenonese d’incontro e confronto letterario con conferenze, letture, arte, poesia.

 

Il Festival della Letteratura Verde 2019 si è tenuto presso il parco di Villa Correr-Dolfin a Porcia (Pn) il 7 aprile ed ha avuto la particolarità d’essere dedicato a Livio Sossi, uno dei protagonisti della prima edizione e da poco scomparso. Ha consolidato la sua natura di festival verde attento ai giovani e alla narrativa. Nel programma abbiamo quindi avuto la grande Conferenza su vita e opere di Livio Sossi con Giacomo Vit, Piero Guglielmino, Maura Picinich, Alessandra Cimatoribus. Un Laboratorio per bambini a cura di Massimiliano Riva. Un incontro di poesia di giovanissimi poeti con Andrea Cozzarini, Michelle Dassi, Gioia Muner. Un incontro su botanica e poesia, presentazione del progetto e lettura di Roberta D’Aquino, Yuleisy Cruz Lezcano, Gianpietro Barbieri. Letture di Matteo Piergigli, Mina Campaner, Gianni Moroldo, Mario Famularo. Incontro con Daniela Dose e il suo personaggio per bambini Matilda. Un incontro sulla poesia dialettale con Francesco Sassetto, Silvio Ornella, Fabio Franzin. Uno sulla poesia internazionale con Alejandra Craules Breton e Kristina Jan Valleri. Un momento dedicato all’Independent Poetry con Daniela Visani, Luca Bombonati, Scilla Mastini. Un secondo laboratori per bambini a cura della Libreria Baobab. Un momento Haiku e natura con Toni Piccini, Luca Cenisi, Elisa Bernardinis. Una presentazione di Storia di alberi e della loro terra di Matteo Melchiorre (Marsilio Editore 2018) a cura di Anna Vallerugo e il reading conclusivo con Roberto Cescon, Annalisa Ciampalini, Gian Mario Villalta, Giovanni Fierro. A lato di questo diversi momenti di incontro privato con gli Editori presenti per discutere e proporre le proprie opere e l’ormai tradizionale pranzo con l’autore.

[Vedi il video ufficiale del Festival]
[Vedi il video con gli amici del Festival]
[Vedi le foto dell’Inaugurazione]
[Vedi le foto della Conferenza su Livio Sossi]
[Vedi le foto di Le parole di Domani]
[Vedi le foto del Pranzo con l’Autore]
[Vedi le foto di Per una botanica della Poesia]
[Vedi le foto di Fotografare in Versi]
[Vedi le foto di Matilda mi racconti una storia]
[Vedi le foto di La poesia dialettale]
[Vedi le foto di La poesia internazionale]
[Vedi le foto dell’incontro con Independent Poetry]
[Vedi le foto di Haiku e Natura]
[Vedi le foto di Matteo Melchiorre]
[Vedi le foto del reading finale]
[Vedi le foto dei Fogli di Poesia]
[Vedi le foto dei Laboratori per bambini]
[Vedi le foto della Fiera del Libro]
[Vedi altre foto varie]
[Vedi altre foto varie – 2]
[Vedi le speciali foto in b/n]
 
 

La prima edizione di Panorami Poetici si è tenuta a Spilimbergo il 1 giugno. Un Festival dedicato alle conferenze e all’arte ha visto due mostre principali. Una vela lontana. Segni nel vento di Daniela Tomerini, presentata da Paolo Lagazzi presso la quadreria della Pro Spilimbergo, e In Camera Caritatis di Rachel Slade presso la Chiesetta di Santa Cecilia (di cui un articolo su Arte Magazinequi il video di presentazione dell’installazione), presentata da Alessandro Canzian. A seguire la Conferenza su vita e opere di Novella Cantarutti con Giacomo Vit e Aldo Colonnello, a cura di Anna Vallerugo. Il Pranzo con l’Autore tematico con Rachel Slade (Parole immagini e terra), Paolo Lagazzi (Haiku e Natura), Umberto Piersanti (Le verdissime foglie), Antonio Nazzaro (Poesia e Immaginazione), Giacomo Vit (Il Peso della Parola). A seguire lettura di poesie di Adriano Gasperi, Mario Marcantuoni, Roberto Rocchi, Daniela Tomerini, Silvia Favaretto, Michele Paoletti, la presentazione della Collana di Poesia Italiana in Colombia a cura di Antonio Nazzaro (coedizione Uniediciones/Samuele Editore). A seguire letture di Michele Bordoni, Federico Rossignoli, Carlo Selan, l’importante conferenza (a continuazione del lavoro svolto al Festival della Letteratura Verde) su Storia e Contemporaneità degli Haiku con Paolo Lagazzi, Aldo Tollini. Poi letture di Haiku di Luigi Oldani, Luca Cenisi, Toni Piccini, Giacomo Vit e il reading conclusivo di Rachel Slade, Umberto Piersanti, Antonio Nazzaro, Sandro Pecchiari, Marco Amore e la premiazione del Contest Artistico dei Giovani Pittori Spilimberghesi.

[Vedi le foto dell’Inaugurazione della mostra Una Vela Lontana di Daniela Tomerini]
[Vedi le foto dell’Inaugurazione dell’installazione In Camera Caritatis di Rachel Slade]
[Vedi le foto della Conferenza su Novella Cantarutti]
[Vedi le foto della lettura di Gasperi, Marcantuoni, Rocchi]
[Vedi le foto della lettura di Tomerini, Favaretto, Paoletti]
[Vedi le foto della presentazione della collana Territorio de Encuentro di Antonio Nazzaro]
[Vedi le foto della lettura di Bordoni, Rossignoli, Selan]
[Vedi le foto della Conferenza su Storia e Contemporaneità degli Haiku con Paolo Lagazzi e Aldo Tollini]
[Vedi le foto della lettura di Oldani, Piccini, Vit]
[Vedi le foto della lettura di Slade, Piersanti, Nazzaro, Pecchiari]
[Vedi le foto varie]
[Vedi le speciali foto in b/n]
 
 

 
 

Il 2019 della Samuele Editore è stato anche un anno di sperimentazioni ed eventi alternativi nei Centri Commerciali. Abbiamo infatti collaborato con due cicli, prima a Fiume Veneto presso il Centro Commerciale GranFiume (FiumeViva) poi a Monfalcone presso il Centro Commerciale Belforte (Crocevia) portando diversi autori in presentazione e lettura. Un progetto mirato, specifico, che nei mesi si è ampliato e diversificato.

A FiumeViva in 13 incontri abbiamo presentato letture di Francesco Indrigo, Maria Milena Priviero, Roberto Rocchi, Fausto Vittorio Giuliano Maiorana, Valentina Premerl, Elisabetta Salvador, Giorgia Vecchies, Giancarlo Morinelli, Stefania Pozzobon, Gianni Moroldo, Maria Luisa Bigai, presentazioni del Gruppo Majakovskij con un focus su poesia e religione, Roberto De Santa con un focus su letteratura e storia, Enrico Galiano con un focus su letteratura e ragazzi, Mina Campaner con un focus su letteratura e immigrazione, oltre alla presentazione del Premio Letterario con l’omonima associazione Per le Antiche Vie e la presentazione della Casa Editrice L’Orto della Cultura con alcune delle sue migliori autrici. A lato dell’attività letteraria il progetto ha incluso anche una parte artistica con l’inaugurazione dello spazio espositivo temporaneo FiumeViva Artistica all’interno di uno spazio commerciale al momento sfitto. Nel quale sono state esposte opere di Mita Riotto, Gian Piero Cescut, Andrea Zanette nella mostra intitolata XYZ (qui la rassegna fotograficaqui il video dell’evento), e dei pittori della storica Associazione pordenonese Panorama in due grandi momenti: Grandi maestri a GranFiume (qui la rassegna fotografica) e la mostra diffusa Natale in Vetrina (qui la rassegna fotografica). A lato di queste esposizioni, nello spazio artistico dedicato è stata installata l’apprezzatissima mostra Leggere è vivere curata da Alessandro Canzian e ispirata al lavoro, presso la Biennale di Venezia 2019, di Shilpa Gupta (qui la rassegna fotografica). In tale installazione sono state appese più di cento pagine di libri di Silvia Favaretto, Pierina Gallina, Violante Vibora, Alberto Rizzi, Luisa Delle Vedove, Eva Borean, Francesca Piovesan, Mita Riotto, Ludovica Cantarutti, Loretta Fusco, Adriano Loschi, Adriano Nascimbeni, Elisabetta Zambon, Michela Passatempo, Francesca Feletto, Dario De Nardin, Vanni Minen, Ida Colin, Ennio Perini, Gianni Moroldo, Marco Amore, Patrick Williamson, Gruppo Majakovskij, Francesco Indrigo, Laura De Beni, Mara Donat, Rosa Salvia, Rachele Bertelli, Sandro Pecchiari, Santo Bordonaro, Silvio Ornella, Francesco Sassetto, Silvia Secco, Rosanna Cracco, Giancarlo Morinelli, Cristian Fior, Barbara Vuano, Federico Rossignoli, Paolo Maggis, Adriano Gasperi, Erminio Alberti, Matteo Piergigli, Fulvio Segato, Giampietro Fattorello, Emilio Di Stefano, Fabiana Petozzi, Alberto Trentin, Gabriella Battistin, Daniele Chiarello, Alvaro Vallar, Luca Francescato, Sara Albarello, Riccardo Raimondo, Filippo Passeo, Renato Gorgoni, Stefano Montello, Nicola Simoncini, Ilaria Boffa, Marina Magro, Angelica Pellarini, Luigi Oldani, Mina Campaner, Maria Milena Priviero, Lucianna Argentino, Giacomo Vit, Domenico Cipriano, Vincenzo Bòsari, Giacomo Botteri, Arrigo Bongiorno, Pieraldo Marasi, Gianni Di Fusco, Mario Momi, Maria Pina La Marca, Luigi Molinis, Luigi Natale, Francesco Maria Di Bernardo, Ettore Busetto, Umberto Grizzo, Roberto Cescon, Loredana Marano, Rossella Luongo, Giorgio Bàrberi Squarotti, Gian Mario Villalta, Giovanna Rosadini.

[Vedi tutti gli eventi di FiumeViva]
 
 

A Crocevia invece in 5 incontri abbiamo presentato letture di Giovanni Fierro, Salvatore Cutrupi, Sandro Pecchiari, Ezio Solvesi, Gaia Rossella Sain, Roberto Marino Masini, Marilisa Trevisan, i Racconti illustrati dell’Associazione Per le Antiche Vie con una Vernissage dedicata, la lettura per bambini di Daniela Dose Ascolta una storia, racconta una storia, la presentazione del libro Se cammini piano, storie di donne (Vita Activa Editrice, racconti di Eliana Rosa Attuoni, Carmen Gasparotto, Ana Cecilia Prenz Kopušar, Arianna Ceschin, Ornella Cioni, Glenda Heidebrunn, Chiara de Manzini Himmrich, Nadia Paludetto, Lucia Starace, Angela Travagli, Biancastella Zanini – racconti vincitori e selezionati del Concorso “Elca Ruzzier. Una donna da non dimenticare – 2018”) e un grande momento natalizio di dono filastrocche con Nabbo Natale.

[Vedi tutti gli eventi di Crocevia]
 
 

 
 

Il 2019 è stato anche l’anno di #BooksForVenice, l’iniziativa per aiutare la libreria Acqua Alta a fronte dell’enorme crisi veneziana. Un progetto nato all’interno della collaborazione di tre marchi editoriali indipendenti: Samuele Editore, I Quaderni del Bardo Edizioni, Pietre Vive Editore, ai quali si sono accostati anche alcuni tra i migliori loghi italiani: Vita Activa Editrice, Interno Poesia, Transeuropa Edizioni, Stilo Editrice, Associazione 7lune, VivaComix Edizioni, 8tto Edizioni. Il progetto prevedeva la donazione alla libreria dell’intero ammontare delle vendite del 22 novembre. Al progetto si sono poi accostati i progetti FiumeViva e Crocevia con una grande raccolta libri in donazione, ed Eleonora Cinquepalmi con i punti di raccolta libri nel maniaghese e spilimberghese. Il progetto ha avuto un successo incredibile con più di 700 condivisioni su Facebook e 600 like su Instagram (contando solo le Pagine Ufficiali degli Editori), mentre a livello di vendite sono stati raccolti 719,3 € e più di 1200 libri. La libreria ha poi comunicato l’intenzione di acquisire non i soldi raccolti ma una copia dei libri venduti. Un progetto che, anche a livello di stampa, ha avuto una eco enorme con articoli su Il Friuli, La Recherche, Libreriamo, SoloLibri.net, Il Nuovo Quotidiano di Puglia, Il Gazzettino.

[Vedi il progetto #BoosForVenice]
[Vedi la rassegna stampa per #BoosForVenice]
[Vedi i risultati di #BoosForVenice]
[Vedi le foto della consegna dei libri di #BoosForVenice]
 
 

 
 

Oltre a quanto detto il 2019 della Samuele Editore è stato anche l’anno dei progetti speciali. Iniziative particolari che l’Editore pordenonese ha proposto in tutta Italia.

 

Tra queste uno specialissimo incontro/conferenza a Milano il 25 gennaio, a un anno esatto dalla scomparsa, su Claribel Alegría (Voci, Samuele Editore 2015, premio Camaiore Internazionale 2016) a cura di Zingonia Zingone e Mario Santagostini. Claribel Alegría è tra le maggiori esponenti della letteratura centro e sudamericana, ed è attualmente tradotta in 15 lingue. Nata nel 1924 a Estelí, in Nicaragua, da padre nicaraguense e madre salvadoregna, trascorre l’infanzia e l’adolescenza nel Salvador. Nel 1943 si trasferisce negli Stati Uniti per studiare alla George Washington University, dove si laurea in lettere e filosofia. Lì incontra Darwin J. Flakoll, che sposa nel 1947 e con cui avrà quattro figli. L’anno successivo pubblica il primo libro di poesie, “Anillo de Silencio”, con l’aiuto e l’apprezzamento del Nobel per la letteratura Juan Ramón Jiménez. Tornata in patria si lega al Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale. Nel 1978 riceve a Cuba il premio Casa de las Américas, il più prestigioso riconoscimento letterario latinoamericano. In seguitò le verranno conferite diverse onorificenze e vincerà un nutrito numero di premi letterari internazionali, tra i più recenti vi sono: il «Neustadt International Prize for Literature» (2006), le viene conferito il grado di «Commendatore dall’Ordine della Stella Della Solidarietà Italiana» (2010), il «Premio Camaiore Internazionale» (2016) e il Premio «Reina Sofía de Poesía Iberoamericana» (Spagna, 2017). Dopo aver vissuto in vari paesi europei e latinoamericani, nel 1979 Claribel e Darwin si trasferiscono in Nicaragua per scrivere libri di testimonianza sulla realtà centroamericana. Viene a mancare serenamente il 25 gennaio 2018.

[Vedi le foto dell’evento]
[Vedi altre foto dell’evento]
[Vedi il video dell’evento]
 
 

A febbraio, in occasione di San Valentino, la Samuele Editore e la pasticceria DEI di Castelfiorentino hanno proposto un’iniziativa dedicata agli innamorati. La pasticceria ha guarnito più di cento torte con i versi proposti dall’Editore pordenonese (raccolti tra i libri Samuele Editore e i lavori di Laboratori Poesia) e le ha vendute come omaggio in versi all’amore. Nell’Italia operosa e ottimista del 1963, i fratelli Dei iniziarono la loro attività aprendo un panificio che inondava le vie del centro col profumo celestiale del pane appena sfornato e della pasticceria tipica della tradizione toscana. Imprenditori lungimiranti, i fondatori della Pasticceria Dei, capirono che la chiave del successo del loro prodotto stava nell’accurata scelta delle materie prime e nella loro sapiente trasformazione. Oggi, a cinquantacinque anni di distanza, la cura che Rosalba, Fabio e Devis Dei mettono nel loro lavoro è ancora quella di una volta. La loro produzione spazia dalle brioche e sfoglie per la prima colazione – fragranti, ben caramellate e croccanti che arrivano in negozio con tutto il calore del forno – alle praline di cioccolato realizzate con ingredienti scrupolosamente selezionati. La Pasticceria Dei collabora inoltre con i migliori catering della zona fornendo raffinatissime torte nuziali. Cavallo di battaglia del laboratorio di via Testaferrata è da sempre la torta millefoglie, nobilitata dal velluto della crema chantilly e dalla sfoglia ottenuta utilizzando il metodo di lavorazione classico, che non conosce la fretta. Sul sito www.deipasticceria.it, alla voce “I nostri dolci”, una coloratissima gallery di torte per ogni occasione.

[Vedi le foto delle torte con i versi]
 
 

A marzo invece, in occasione della Festa della Donna, abbiamo proposto e pubblicato nella Pagina Facebook della Samuele Editore una giornata intera di video di donne che leggono poetesse Samuele Editore. Un successo di condivisioni e letture che ha contato 34 video di Ilaria Boffa, Allison Grimaldi-Donahue, Vernalda Di Tanna, Teresa Murgida, Maria Luigia Longo, Sabrina Fioravanti, Monica Guerra, Emilia Barbato, Lucianna Argentino, Marina Giovannelli, Marella Nappi, Melania Panico, Maria Milena Priviero, Alessia Bronico, Giovanna Calvo Di Ronco, Annalisa Ciampalini, Mina Campaner. Rosanna Cracco, Maria Concetta Petrollo, Maria Luisa Bigai, Romina Lamon, Giovanna Iorio, Michela Zanarella, Rocio Bolanos, Monica Messa, Cinzia Demi, Lena Randixa Salomé, Daniela Visani, Chiara De Luca, Gaia Rossella Sain e l’attrice Alessia Innocenti (nella foto). Uno straordinario omaggio di donne alle donne.

[Lettura di Ilaria Boffa]
[Lettura di Allison Grimaldi-Donahue]
[Lettura di Vernalda Di Tanna]
[Lettura di Teresa Murgida]
[Lettura di Maria Luigia Longo]
[Lettura di Sabrina Fioravanti]
[Lettura di Monica Guerra]
[Lettura di Emilia Barbato]
[Lettura di Lucianna Argentino]
[Lettura di marina Giovannelli]
[Lettura di Marella Nappi]
[Lettura di Melania Panico]
[Lettura di Maria Milena Priviero]
[Lettura di Alessia Bronico]
[Lettura di Giovanna Calvo Di Ronco]
[Lettura di Annalisa Ciampalini]
[Altra lettura di Annalisa Ciampalini]
[Lettura di Mina Campaner]
[Lettura di Rosanna Cracco]
[Lettura di Maria Concetta Petrollo]
[Lettura di Maria Luisa Bigai]
[Lettura di Romina Lamon]
[Lettura di Giovanna Iorio]
[Lettura di Michela Zanarella]
[Lettura di Rocio Bolanos]
[Lettura di Monica Messa]
[Lettura di Cinzia Demi]
[Altra lettura di Monica Guerra]
[Lettura di Lena Randixa Salomé]
[Lettura di Daniela Visani]
[Lettura di Chiara De Luca]
[Lettura di Gaia Rossella Sain]
[Lettura di Alessia Innocenti]
 
 

Il 21 marzo invece, in occasione della Giornata Internazionale della Poesia, la Samuele Editore, Poetry is my Passion, il Centro Culturale Multietnico La Tenda, CubeArt e lo spazio Bezzecca Lab hanno proposto una speciale giornata di letture presso il Mudec di Milano con Federico Rossignoli, Elisa Longo, Paolo Maggis, Mirna Ortiz Lopez, Marco Amore. Il Museo delle Culture di Milano è un centro dedicato alla ricerca interdisciplinare sulle culture del mondo, dove a partire dalle collezioni etnografiche e in collaborazione con le comunità internazionali presenti a Milano, si intende costruire un luogo di dialogo attorno ai temi della contemporaneità attraverso le arti visive, performative e sonore, il design e il costume. Poetry is my passion è un progetto che valorizza le culture internazionali inserite nel tessuto cosmopolita di Milano, stimolando attraverso la poesia – in relazione a molteplici espressioni artistiche e culturali – il dialogo tra le comunità internazionali presenti. Il Bezzecca LAB Milano è un Laboratorio Culturale gestito dall’Associazione Magnolia Italia. Le associazioni che ne fanno parte riconoscono il valore della cultura e delle arti come strumenti di miglioramento della qualità della vita. Un unico spazio per la creatività di ciascuno e di tutti. Il Centro Culturale Multietnico LA TENDA è un’associazione di volontariato nata a Milano nel 1991, iscritta nell’albo della regione Lombardia dal 1996; si propone il compito di rivitalizzare la vita sociale del territorio in cui opera a partire dalla presenza degli stranieri di nuova immigrazione nel nostro paese. CubeArt è un progetto culturale autonomo senza scopo di lucro per la promozione dell’Arte e della Cultura. Con sede in Italia a Milano, il progetto è nato a Cuba con il sostegno e la collaborazione di artisti ed intellettuali dell’isola e delle sue istituzioni. Dal 2007 crea, sviluppa e realizza attività artistiche, sociali e di scambio culturale tramite la realizzazione di eventi, mostre e opere letterarie.

[Vedi le foto dell’evento]
 
 

 
 

A lato di tutte queste realtà la Samuele Editore ha continuato e consolidato la presenza in vecchi e nuovi Festival nazionali di grandissimo rilievo.

 

A giugno continua la storica amicizia e collaborazione con Residenze Estive. Come Samuele Editore e Una Scontrosa Grazia abbiamo ascoltato e incontrato diversi autori come Daniela Dose, Matteo Piergigli, Maria Concetta Petrollo, Monica Guerra, Francesco Sassetto, Andrea Mella, Marina Giovannelli, Flaminia Cruciani, Federico Rossignoli, Adriana Gloria Marigo, Sandro Pecchiari, Annalisa Ciampalini. E abbiamo presentato le storie di Vita Activa, Caosfera Edizioni, Samuele. Residenze Estive è un Laboratorio residenziale di poesia e letteratura che si concretizza in un progetto caratterizzato da prospettive diverse, occasioni di confronto e scambio con rapporti formali e informali, tra poete/i, scrittrici, scrittori di varie tendenze, con letture, seminari, video, performances. Caratteristica del progetto è la residenzialità “aperta” delle/degli ospiti che soggiornano per cinque giorni a Duino (Trieste), presso il Collegio del Mondo Unito e incontrano il pubblico appassionato di letteratura in varie occasioni e luoghi, condividendo momenti e spazi della vita quotidiana. Il progetto punta sulla riappropriazione di un tempo più disteso, nel quale l’incontro con “l’autore” non avviene solo nel momento già organizzato della lettura pubblica, ma anche in situazioni informali, amichevoli. Da qui il carattere della manifestazione che non ama i riflettori violenti e preferisce l’arte discreta della conversazione.

[vedi le foto della prima giornata]
[vedi le foto della seconda giornata]
[vedi le foto della terza giornata]
[vedi le foto della quarta giornata]
[vedi le foto della quinta giornata]
 
 

A luglio si è svolta la seconda edizione del Festival Tres Dotes dell’associazione Independent Poetry. Una collaborazione che ha visto interventi di Ivano Marescotti, Nevio Spadoni, Christian Ravaglioli, Alessandro Canzian, Rosarita Berardi, Alfonso Nadiani, Matteo Piergigli, Giovanni Strocchi, Filippo Amadei, Matteo Zattoni, Lorenzo Bosi, Michele Donati, Sandro Pecchiari, Giovanna Rosadini, Davide Brullo, Rosarita Berardi, Giuseppe Bellosi, Martina Campi, Michele Paoletti, Francesca Mazzoni, Antonio Lillo, Nais Aloisi, Alberto Rizzi, Lidiana Fabbri, Laura Turci, Carlo Falconi, Donato D’Antonio, Vanni Montanari, Marco Amore, Ilaria Boffa, Francesca Tuscano, Lucianna Argentino, Gabriella Musetti, Vincenzo Mascolo, Elisabetta Zambon, Luca Patelli, Francesco Sassetto, Antonio Lillo, Matteo Piergigli, Maria Grazia Nannini. E degli Editori Tempo al Libro, Il Ponte Vecchio, Samuele, Valentina, Vita Activa, Pietre Vive, Carta Bianca.

[vedi le foto della prima giornata]
[vedi le foto della seconda giornata]
[vedi le foto della terza giornata]
 
 

A settembre un grandissimo successo di pubblico e vendite per lo stand Samuele Editore a Pordenonelegge, dove ci sono venuti a trovare Isabella Leardini, Antonio Ferrara, Marella Nappi, Anna Vallerugo, Maurizio Cucchi, Domenico Cipriano, Enrico Galiano, Tiziana Cera Rosco, Gerardo Masuccio, Rossella Renzi, Patrick Mcguinnes, Giovanni Turra, Giuseppe Nibali, Ivan Crico, Alessia Bronico. E dove abbiamo lanciato il progetto Scrivimi qualcosa. L’idea consisteva nello scrivere in un libro a scelta un messaggio, una poesia, una piccola lettera da lasciare all’incontro casuale con il prossimo lettore in un’apposita cesta. Un modo per parlare al mondo, per lanciare un’ideale messaggio in bottiglia. Magari la frase, il verso, il pensiero che qualcuno aveva bisogno di leggere.

[vedi le foto della prima giornata]
[vedi le foto della seconda giornata]
[vedi le foto della terza giornata]
[vedi le foto della quarta giornata]
[vedi le foto della quinta giornata]
 
 

A ottobre la Samuele Editore, all’interno della neonata Associazione di Editori del Friuli Venezia Giulia (di cui siamo soci fondatori) ha collaboratore nella creazione e gestione del Festival Ediscopio promosso dal Comune di Udine e dal Sistema Bibliotecario del Fvg. Un Festival che fa un focus particolarissimo sulle storie degli Editori. Due mondi diversi, ma legati da una colla speciale: i libri. Due realtà che si sfiorano soltanto, capaci, però, insieme, di creare qualcosa di importante. Biblioteche ed editori si confrontano, per dar vita a un appuntamento che punta a valorizzare la lettura e la sua promozione, domenica 6 ottobre, sotto la Loggia del Lionello, a Udine. Avrà inizio così l’edizione zero di Ediscopio, l’evento che mette sotto la lente la galassia degli editori della regione. L’appuntamento è organizzato dal Comune di Udine e dal Sistema bibliotecario del Friuli. Venerdì 27 settembre, alle 16.30, alla libreria Einaudi in via Vittorio Veneto, 49, a Udine, nel corso di una conferenza stampa, verranno illustrati tutti i dettagli dell’evento, che richiamerà una ventina di case editrici. “L’intento di ‘Ediscopio’ è di offrire agli editori friulani uno spazio per portare all’evidenza del pubblico le proprie opere” commenta l’assessore alla Cultura di Udine, Fabrizio Cigolot. “Una produzione di qualità, attenta a temi e vicende locali, spesso ingiustamente messa in secondo piano dalle case editrici nazionali ed estere. Una produzione originale che consente di valorizzare l’opera di autori che meriterebbero maggiore fortuna e che purtroppo sfugge anche a molti concittadini, pur validi lettori”. Con questi obiettivi nasce una rassegna, “che trova il proprio momento centrale negli eventi che saranno ospitati nella Loggia del Lionello e, nei mesi successivi, interesserà tutte le biblioteche, grazie alla disponibilità degli operatori e al coinvolgimento dei gruppi di lettura”. L’augurio dell’assessore Cigolot è che “questa edizione sperimentale possa essere apprezzata e consentire alle case editrici che vi prenderanno parte di rafforzare la propria attività”. Da una parte il Comune di Udine, dall’altro il Sistema Bibliotecario del Friuli, che raccoglie 30 biblioteche tra Udine e provincia. “Quest’iniziativa, che abbiamo voluto fortemente e che coinvolgerà anche alcune delle biblioteche del sistema “Inbiblio”, non è un festival della letteratura: pone l’attenzione sul mondo del libro e delle professionalità che ci stanno dietro”, spiega il presidente Paolo Montoneri. “L’anno scorso abbiamo incontrato gli editori della regione e ci siamo subito mossi per costruire un progetto strutturato: questa giornata farà incontrare la realtà pubblica delle biblioteche, che ha l’esigenza di diffondere la lettura, e quella privata degli editori, che punta a farsi conoscere”. Ma Ediscopio sarà solo una prima fase di un lungo percorso: “Nel corso dell’anno programmeremo, nelle biblioteche coinvolte, una serie di incontri con gli editori e con gli autori – conclude Montoneri – per continuare a valorizzare il grosso e importante lavoro delle case editrici friulane”.

[vedi le foto di Ediscopio]
 
 

Sempre a ottobre la nascita, grazie a Pordenonelegge, del festival tematico GeoGrafie a Monfalcone. Un momento importante di pensiero e confronto su un tema non facile. La Samuele Editore ha esposto e presentato, per la cura di Federico Rossignoli, il libro Tutintùn di Ezio Solvesi (Samuele Editore 2019). Scrivere la terra, leggere la terra, la nuova proposta culturale ideata dal Comune di Monfalcone e condivisa con la Fondazione Pordenonelegge. Un progetto che nasce dall’ascolto dei cittadini, una cinque giorni, dal 2 al 6 ottobre, legati alla cultura del libro e alla conoscenza della città per la promozione del territorio. Monfalcone aprirà il suo cuore storico, la piazza, il teatro e le sale più prestigiose alle parole dei libri e ai loro autori, ai piccoli editori, ai librai, alle scuole e alle associazioni più attive. «Questa iniziativa – sottolinea il Sindaco di Monfalcone Anna Maria Cisint – rientra nella strategia del Comune di sviluppare grandi eventi culturali legandoli al nostro territorio, alle sue radici e alle sue peculiarità, offrendo un’opportunità di conoscenza e di divertimento con la presenza di divulgatori, giornalisti e scrittori di grande qualificazione. Con GeoGrafie Monfalcone vuole creare un’occasione di rilievo nazionale per esplorare un campo ricco di potenzialità e di interesse nel quale si intrecciano le vicende che hanno plasmato la nostra identità con le riflessioni sui cambiamenti epocali che abbiamo di fronte. Per questo abbiamo inteso avviare una collaborazione con una fondazione che ha una consolidata esperienza culturale, Pordenonelegge per dar corpo a questo evento. L’evento vede la condivisione e la partecipazione attiva tra il Comune di Monfalcone e Fincantieri, partner economico e di fattibilità». «Siamo onorati – ha evidenziato il Presidente della Fondazione Pordenonelegge Giovanni Pavan – che il Comune di Monfalcone abbia scelto di appoggiarsi a noi per integrare il loro “Books in the city” che già stavano realizzando con successo. Aprire al tema delle GeoGgrafie ci è subito piaciuto molto proprio perché come “agenzia culturale” siamo sempre alla ricerca di nuove geografie sia territoriali che letterarie». «Al centro del progetto – spiega Gian Mario Villalta, che ha curato il cartellone in sinergia con Alberto Garlini e Valentina Gasparet – è l’idea di creare un libero luogo di incontro, che unisca al valore della cultura l’esperienza della festosa condivisione di un tempo dedicato al piacere di conoscere e di intessere relazioni. Monfalcone è fulcro di meravigliose diversità geografiche: una collocazione decisamente speciale nella geografia europea e adriatica, punto di raccordo fra il profilo sabbioso delle lagune e la dorsale rocciosa che prosegue fino all’area balcanica. Alle spalle, il Carso ricco di storia recente e di vicende geologiche millenarie. L’orizzonte si alterna, a seconda di dove volge lo sguardo, vero una lontana corona di monti o verso un mare che sconfina nella luce». «Proprio per questo – sottolinea Villalta – il dialogo, la partecipazione, la possibilità di guardarsi in faccia sono un buon punto di partenza per non perdere l’abitudine. E il Festival, dal 2 al 6 ottobre, avrà due anime: una che incontra la lettura ad alta voce; un’altra che accoglie alcuni dei più interessanti libri attuali dalla viva voce dei loro autori. Due anime che percorrono diverse vie comuni e saggiano interni confini con il titolo GeoGrafie, al plurale: quasi un tema libero, con il solo vincolo dell’attenzione ai luoghi e alla loro posizione sulla faccia della terra, si parli di economia, d’identità e di tradizioni. GeoGrafie vuole infatti circoscrivere il luogo dell’incontro con i libri e con il loro autori, lo spazio per il confronto, il piacere di un tempo da condividere».

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A novembre l’ormai tradizionale partecipazione a Milano BookCity. Quest’anno abbiamo presentato, presso il Circolo Filologico Milanese, la conferenza Lo stile dei sentimenti con Giovanna Rosadini, Sandro Pecchiari, Tommaso Di Dio, Gabriella Musetti, Annalisa Ciampalini, Lucianna Argentino. Una lettura di poesie sul tema sentimenti con quattro autori di rilievo nazionale che negli anni hanno proposto diverse sfaccettature del bene, dell’amore. Da una relazione con se stessi alla ricerca della propria identità a una relazione con l’altro, col mondo. Quando la poesia si oppone alla solitudine sociale e individuale sempre più dilagante.

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Per quanto riguarda le presentazioni e gli eventi in tutta Italia, da gennaio a dicembre, hanno e abbiamo presentato libri Samuele Editore e non solo in 97 occasioni. Per restare solo sui libri editi da noi e oltre ai succitati momenti d’incontro e presentazione, a Gennaio Matteo Piergigli ha presentato il suo La densità del vuoto a Trieste (a Una Scontrosa Grazia), Adriano Gasperi il suo Corniola a Pordenone (presso il ciclo Poeti in incisoria, quest’anno chiuso per gravi problemi di salute della proprietaria della location) e Pontremoli, Marco Amore il suo Farràgine a Faenza (al Poetry), Michele Paoletti il suo Breve inventario di un’assenza a Livorno con Melania Panico.

A Febbraio Patrick Williamson ha presentato il suo Traversi a Faenza, il Gruppo Majakovskij il loro Non ti scrivo da solo a San Vito, Mina Campaner il suo Il ritorno d’Emmaus a Pordenone, Matteo Piergigli il suo La densità del vuoto a Piombino.

A Marzo Monica Guerra ha presentato il suo Sulla soglia a Piombino, Marco Ciaurro ha presentato Ultima vela di Francesco Belluomini a Lucca, Silvio Ornella il suo Fadia a Trieste, Gianni Moroldo il suo Canti in Carnia ad Amaro e Annalisa Ciampalini il suo Le distrazioni del viaggio a Piombino.

Ad Aprile, oltre al Festival della Letteratura Verde, Marco Amore e Annalisa Ciampalini hanno presentato i loro rispettivi libri a Terni, Monica Guerra il suo Sulla soglia a Napoli, Sandro Pecchiari il suo Scripta non manent a Piombino, Michele Paoletti il suo Breve inventario di un’assenza a Bologna (a Un The con la poesia di Cinzia Demi), Il Gruppo Majakovskij il loro Non ti scrivo da solo a Pordenone e Marco Amore il suo Farràgine a Trieste.

A Maggio Adriano Gasperi ha presentato il suo Corniola a Campobasso e a Faenza, Annalisa Ciampalini ha presentato il suo Le distrazioni del viaggio a Prato, Matteo Piergigli il suo La densità del vuoto al secondo Books Show di Senigallia e Marco Amore il suo Farràgine ad Arona.

A Giugno, oltre al Festival Panorami Poetici e la collaborazione con Residenze Estive, Marco Amore ha di nuovo presentato il suo Farràgine a Napoli. A Luglio invece Silvio Ornella ha letto estratti dal suo Fadia a Cividale mentre Sandro Pecchiari ha letto estratti del suo lavoro con il Nemla a Trieste.

Settembre è stato interamente dedicato a Pordenonelegge mentre a Ottobre, oltre ai festival Geografie, Ediscopio e l’apertura di Una Scontrosa Grazia, Mina Campaner ha letto estratti dal suo Il ritorno d’Emmaus a Brisighella, Lucianna Argentino ha discusso e letto dal suo In canto a te presso il Alpe-Adria-Literatur-Symposion des KSV nella città d’arte austriaca di Gmund (qui un’intervista fatta a Gmund), Annalisa Ciampalini e Fulvio Segato hanno presentato i loro rispettivi libri a Gorizia e Luigi Oldani ha discusso in videoconferenza il suo Come ventagli presso l’Istituto Italiano di Cultura di Atene.

A Novembre, oltre a Milano BookCity e all’apertura del ciclo Intelligenti Pauca: la rima inferiore, Mina Campaner ha presentato il suo Il ritorno d’Emmaus a Pordenone, Lucianna Argentino il suo In canto a te al Premio Frascati e a Corviale, Marco Amore il suo Farràgine a Capua, Flaminia Cruciani ha letto estratti dal suo Piano di evacuazione al Fourth Shanghai International Poetry Festival a Shanghai, Luigi Oldani ha presentato il suo Come ventagli a Firenze mentre Ezio Solvesi ha presentato il suo Tutintun a Trieste.

A Dicembre Silvio Ornella ha presentato il suo Fadia a Pordenone, Gianni Moroldo il suo Canti in Carnia a Tolmezzo, Lucianna Argentino il suo In canto a te a Trieste, Gabriella Musetti il suo La manutenzione dei sentimenti a Roma e a Bologna, e Matteo Piergigli ha letto estratti dal suo La densità del vuoto all’evento contro la violenza sulle donne presso la Questura di Ancona.

 

In chiusura d’anno infine la Grande Festa che ha visto come protagonisti, assieme alla Samuele Editore, i cicli Fare Voci (di Giovanni Fierro), Una Scontrosa Grazia (di Alessandro Canzian, Sandro Pecchiari, Federico Rossignoli, Mario Famularo, Carlo Selan, Marco Amore), Taglio Poetico (di Gaia Rossella Sain), Nessun giorno sia senza Poesia (di Antonello Bifulco e Vieri Peroncini), ZufZone (di Carlo Selan e Achille Beatrice) presso il Caffè dei Libri di Udine. Un grande momento di festa che ha coinvolto i maggiori operatori culturali indipendenti del Friuli Venezia Giulia all’insegna dell’amicizia, della collaborazione, della poesia.

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Di grandissimo prestigio e orgoglio, per il 2019 della Samuele Editore, è il premio per l’opera in friulano di Nissun di nun di Francesco Indrigo (Samuele Editore 2018) e il posto da finalista nella sezione nazionale di Spolia II di Federico Rossignoli (Samuele Editore 2017) al Premio San Vito 2019. La Giuria Scientifica del Premio (nato nel 1976), composta da Elvio Guagnini (Presidente), Marco Marangoni (Segretario), Gian Mario Anselmi, Annamaria Coviello, Nico Naldini, Silvana Tamiozzo Goldmann e Giacomo Vit, proclama all’unanimità i finalisti: Massimo MORASSO, L’opera in rosso, Passigli Poesia, 2016 (“Come scendendo nel ‘mantra ipnotico di un nome’, Massimo Morasso, consapevole del travaglio della sua generazione, si assume il compito di rievocare ‘lontananze irriducibili’, ma contro la corrente dei tempi”). Nina NASILLI, Tàşighe!, Book Editore, 2017 (“Si distingue per una originalissima vena poetica in cui la ricerca stilistica sa dare piena vitalità al dialetto veneto-polesano, lingua materna dissepolta e riscoperta dalla propria memoria e come rinata a nuova vita”), Federico Rossignoli, Spolia II, Samuele Editore, 2017 (“Il libro coniuga scansione metrica e ritmi della poesia con le tonalità e i ritmi della musica. Il risultato è una fusione di suoni in cui profondità di contenuti e richiami al mito portano a un risultato efficace, arricchito dalle versioni in inglese”). Il premio a un’opera in lingua friulana viene attribuito al volume di Francesco INDRIGO, Nissun di nun (Nessuno di noi), Samuele Editore, 2018 (“Il premio viene assegnato per la coerenza del testo presentato e l’impegno civile attraverso un uso sapiente del friulano, colto nelle sue sfumature più espressive”).

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Allo stesso modo con grandissimo orgoglio segnaliamo la posizione di finalista di Piano di evacuazione di Flaminia Cruciani (Samuele Editore 2017) al Premio Bologna in Lettere 2019. «Del resto, e Cruciani ce lo ricorda con martellante onestà di pensiero e di parola, ognuno di noi trova posto nel banco degli imputati. L’uomo, dunque, «è accusato» in quanto «colpevole»: complice (quasi sempre) meschino di quella «irreversibilità» che si continua a spacciare per vita vera. Una condizione, questa, che non può non avere il peso di una giusta condanna perché soffoca la speranza mentre riscrive, con mano pesante e falsificante, il «bestiario completo» di quell’«affatturamento» dell’umano day-by-day (e qui si urli pure, senza ritegno, come mantra maledetta e maldicente, il dantesco «Papè Satan, papè satan aleppe!»: grido di sofferenza di un malato terminale che intravede nella fine l’unica vera e validabile vittoria). Ebbene, la situazione non è incoraggiante. Pochi combattono come Flaminia Cruciani e tanti, troppi eludono (con maggiore o minore destrezza retorica) la nostra condizione di animali intelligenti. La lettura di questo libro può segnare l’inizio di una cura (per chi è disposto a capirlo e ad accettarlo: solo la poesia può redimere e salvare perché solo la poesia è). Basta, anche ad intermittenza, lasciarsi andare al desiderio di preparare un piano di evacuazione – non certo in un futuro “al-di-là” ma hic et nunc – per arrivare a cogliere nella fuga l’inevitabile e insaziabile significato della vita («svanire è la ventura delle venture» ha detto Montale in quella che resta forse la sua poesia più luminosa e illuminate)». Dalla prefazione di Marco Sonzogni.

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Per quanto riguarda le recensioni il 2019 ci ha regalato 63 recensioni e segnalazioni dei nostri volumi. Sono usciti pezzi critici su Pelagos Letteratura, Poesia del Nostro Tempo, Laboratori Poesia, altritaliani.net, Culturificio, Il Gazzettino Nuovo, Il Gazzettino di Pordenone, Il Gazzettino di Udine, Il Friuli, Il Messaggero Veneto di Pordenone, Il Piccolo di Trieste, Il Piccolo di Monfalcone, La Lettura, Italian Poetry, Pangea, Art Part of Culture, L’immaginazione, Il giardino dei Libri, leggindipendente.com, Fare Voci Gorizia, Poesia, La Nazione, unpostodivacanzasite.wordpress.com, Clandestino, Poetarum Silva, ilgiornaleoff.ilgiornale.it, miolive.wordpress.com, milanocosa, Letterate Magazine, Cultureggiando, il blog di poesia della Rai di Luigia Sorrentino, il blog di Poesia di Ottavio Rossani del Corriere della Sera, Articolo 21, Il Manifesto, neobar, Carteggi Letterari, La Recherche, Tribuna, Libreriamo, Solo Libri, Il Nuovo Quotidiano di Puglia, Mente Locale, Repubblica di Milano, Affari Italiani, Salentolive, Limes Litere, Poesiaunltracontemporanea, Journal of Italian Translation, Eroica Fenice, Arte Magazine, Radio Capodistria, Up Italia Magazine, Il Tirreno, Corriere della Romagna. Dal 4 al 10 novembre inoltre un video trailer di In canto a te di Lucianna Argentino (Samuele Editore 2019) è stato trasmesso negli schermi di tutte le metropolitane e autobus di Milano, Brescia e Roma, e in 14 aeroporti italiani (qui il book trailer).

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[Vedi tutta la rassegna stampa]
 
 

 
 

Un anno, il 2019, complesso e affascinante, non privo di difficoltà e grandissime delusioni quanto di altrettanto grandissimi entusiasmi. Un anno ricchissimo di eventi e incontri nati dagli 11 specialissimi libri che abbiamo scelto di pubblicare e da quelli degli anni precedenti.

Il 2020 porterà ulteriori importanti novità: una in particolare che, se funzionerà, legherà il mondo della Finanza al mondo dell’Editoria abbattendo ogni difficoltà di pubblicazione per Autore ed Editore. Un progetto ardito, complesso, che ci coinvolgerà e coinvolgerà diversi altri operatori per tutto il 2020 e che verterà principalmente sulla creazione di un’idea, un concetto, sulla base del quale Imprenditori ed Editori si metteranno insieme al fine di sostenere e proporre la migliore Poesia italiana. Perché sostenere l’Editoria diventi possibile, diventi doveroso.

Un 2020 che vedrà la pubblicazione di diversi libri di poesia straniera e in particolare di un’antologia in coedizione con Cultura Globale e un’editrice carinziana che concretizzerà il gemellaggio nato dalla presenza Samuele Editore all’Alpe-Adria-Literatur-Symposion des KSV nella città austriaca di Gmund. Una traduzione in tedesco di diversi poeti italiani che verranno introdotti da scrittori dell’Associazione Scrittori Carinziani e che rappresenterà il primo di due lavori di gemellaggio e confronto (a cura di Alessandro Canzian, Renzo Furlano ed Elisabeth Faller) fra le due realtà letterarie (quella italiana e quella carinziana).

Un 2020 che idealmente è già stato aperto dal libro About Sounds About Us / Di Suoni e di Noi di Ilaria Boffa (edito a dicembre 2019). In quest’opera infatti sono state apportate alcune piccoli ma essenziali modifiche all’aspetto della Collana Scilla.

Un 2020 che vedrà la continuazione di Intelligenti Pauca: la rima inferiore a Milano, l’allargamento del festival Panorami Poetici da una a due giornate, e un lavoro particolarmente intenso sul ciclo Una Scontrosa Grazia, attualmente ceduto alla Cooperativa Altre Voci con un contratto di tre anni. Un impegno che, nel medio termine, porterà anche alla fondazione di una rivista letteraria.

Un 2020 infine che vedrà la ripresa della collana di saggi della Samuele Editore con una nuova direttrice di Collana (attualmente la collana ha pubblicato solamente un’opera: Poetica del Plurilinguismo di Antonio D’Alfonso). Un nuovo modo per fare critica e per ritornare sui libri editi (anche dalla Samuele Editore) con approfondimenti e studi.

Per un anno letterario vivo, grande, serio e severo come deve essere la Cultura.

 
 

 

BUON ANNO A TUTTI

 

Samuele Editore