Il 2020 della Samuele Editore

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Si chiude così uno degli anni più difficili per l’Italia e non solo, e uno degli anni più importanti per la Samuele Editore. Come tradizione quindi ricordiamo le cose fatte.

La prima cosa, fondamentale come ogni anno, sono i libri pubblicati: 8, sceltissimi.

 

Dal sottovuoto – Poesie assetate d’aria, a cura di Matteo Bianchi
Collana Scilla

Scrive il curatore Matteo Bianchi in prefazione: «L’idea è scaturita dalle sparute riflessione trapelate sul web, ovvero dalla necessità sommersa di molti intellettuali di liberare un vuoto interiore che una volta confinato rimbombava con maggiore violenza. «Dovremmo pronunciare ogni parola vera come fosse un’agonia o un testamento», sosteneva Ceronetti in Poesia e solitudine (1986). Parimenti, un movente così decisivo per gli animi del 2020 non poteva essere ignorato a priori come un semplice “fattore esterno” – una trascurabile casualità – né ridotto alla solita boutade per stampare altra carta e battere cassa quando il silenzio non può più essere abbastanza. Da parte di Matteo Bianchi, il curatore della selezione, non c’è stata alcuna intenzione di strumentalizzare un momento drammatico, tantomeno di estetizzare un dolore condiviso; tutt’al più di anestetizzarlo facendolo vibrare. Non va tralasciato, infatti, il tentativo di opporsi al panico generalizzato, di scongiurare una paura che se fomentata avvelenerebbe irrimediabilmente il nostro futuro. «Eravamo già ciechi nel momento in cui lo siamo diventati, la paura ci ha già accecato, la paura ci manterrà ciechi», ammoniva Saramago in Cecità (1995). Il curatore ha poi deciso di ordinare gli inediti quasi si trattasse di un sentiero, di un percorso per ritrovarsi attraverso le voci dei quaranta autori coinvolti, consentendo un dialogo tra poesie provenienti da clausure personali, che nella fame d’aria manifestata si tendono l’una verso l’altra. Tramite le risorse intime di ciascun autore e la riaffermazione di ogni individualità, i versi in questione trasformano incontri, oggetti e gesti abitudinari in testimonianze emblematiche di una realtà oramai irreparabile. Leggendo i testi come fossero anelli intrecciati di un’unica catena – che cozzano e risuonano a seconda dell’armonia – ci si rende conto di quanto il bisogno autentico e senza soluzione di isolarsi, di allontanarsi da un rumore più o meno riconosciuto, fosse già insito in loro e cercasse talvolta appagamento per mantenerli in equilibrio. […] Le potenzialità della narrazione, fondamento di Dal sottovuoto, emergono dalla costante obbligata della stasi che ha tolto il confronto dialogico impostando il soliloquio e permettendo l’istanza dell’antologia, che altro non è che un segnare il momento, non volendolo sacrificare. I poeti si sono messi in discussione non solo come uomini e donne, ma non di rado come voci che potevano riflettere uno stato più ampio. Ponendosi domande, perché si tratta di un libro di domande, che amplificano esponenzialmente il vissuto del singolo grazie alla possibile presenza altrui, nonostante la distanza. Motivo per cui la Samuele Editore ha risposto con particolare prontezza al progetto. Dal sottovuoto si conferma una possibilità non espositiva, non estetica, che ha trasformato la precarietà delle giornate in laboratorio in primis con se stessi, poi con gli altri poeti, poi con il lettore. Il nostro è stato quindi un appello alla costruzione di una testimonianza storica, oltre che sociale. Memore del passato, utile per il futuro. Utile a noi. Chissà se la reclusione costante, al pari della stretta al cuore per la perdita non delle piccole libertà quotidiane bensì di un affetto, non ci costringa a crescere come fanciulli in lutto, travolti e colmati da qualcosa che per riuscire a sopravvivere sproni a crescere anzitempo, il sentimento rappresentato fedelmente dal male oscuro di Berto. Possa quindi, ciò che ci spaventa e ci affligge, renderci migliori.».

[Continua]
 
 

L’ospite perfetta di Alessandro Agostinelli
Collana Scilla

Scrive Alberto Casadei in prefazione: «Il carnevale è il tempo del rovesciamento delle consuetudini, delle trasgressioni consentite, della vittoria dell’irrazionalità contro i vincoli della ragione. Questo nostro tempo, reale e insieme inimmaginabile, è una sorta di rovesciamento del carnevale: ora ci pare che fosse folle e vitale quanto facevamo prima della pandemia, mentre cogliamo in questo momento l’effettivo manifestarsi del vuoto, del blocco totale, dell’entropia che sta dentro l’affannarci quotidiano nelle società del capitalismo avanzato. Se si ferma il processo ‘normale’ della produzione, restiamo privi di tutto. Certo, la lettura, la visione in streaming di un evento, le mostre virtuali sembrano poter sopperire al vuoto, sembrano farci vivere all’esterno della nostra stanza, ma purtroppo percepiamo alla lunga pure i limiti del bello fine a sé stesso, dell’estetica che avevamo ormai associata a un altro tipo di produzione senza cercarla per conto nostro, per un nostro bisogno: perché un’arte che non sia anche un bisogno, di chi la crea e di chi la fruisce, una risposta a una necessità biologico-cognitiva perenne, è forse soprattutto intrattenimento o forse divertissement, come avrebbe detto Pascal. Comunque, l’arte autentica conduce all’attenzione, attraverso lo stile veicola ‘nuclei di senso’ che dobbiamo cogliere: l’arte ora deve spingerci ad astrarci dal vuoto per capire il senso di questo vuoto. I mezzi per farlo possono essere tanti. A un carnevale rovesciato si può rispondere con la parodia, il controcanto rispetto a modelli illustri. In genere, la parodia ha soprattutto lo scopo di mettere alla berlina le verità assolute o presunte tali, ma può benissimo voler solo suscitare il riso, segno comunque di una consapevolezza: le parole già dette possono essere ridette, tornando in gioco, evitando appunto la sclerotizzazione e la stasi.».

[Continua]
 
 

Nerotonia di Rossella Pretto
Collana Scilla

Scrive Flaminia Cruciani in prefazione: «In questo denso componimento Rossella Pretto ci trasporta in una rivisitazione originale della tragedia shakespeariana di Macbeth, sviscerata dall’osservatorio femminile e sensuale di Lady Macbeth. Sullo sfondo è tutto il resto: Macbeth stesso s’intravede come un’ombra inerte, un interlocutore muto, che ha il vigore di una statua di sale. Ci conduce forte e potente la voce femminile della protagonista, ardente e ad alto voltaggio. In controluce appare l’autrice, che si sdoppia e si sovrappone a Lady Macbeth nelle sue labirintiche imprese di donna e come creatura della contemporaneità ne diventa il suo punto di arrivo. È dunque la sfera femminile che s’impadronisce del potere, qui, che si impone con la sua forza ancestrale e magica, di donne streghe, di sorelle delle streghe, di maghe, con tutta la potenza della loro energia antica e inesauribile. Una celebrazione trasversale della donna multiforme e della sua astuzia tentacolare di condurre il gioco e di determinarne le regole. Lady Macbeth diventa così protagonista crudele e magnetica di questo scritto e in pensieri e parole lampeggia la tessitura grandiosa del male: un male centrale, intero, che non sembra vacillare mai e che è cantato senza omissioni.».

[Continua]
 
 

Diventa l’albero di George Mario Angel Quintero
Collana Scilla

Scrive Flaminia Cruciani in prefazione: «Angel Quintero scrive poised, sospeso, tra due culture e due lingue che lo definiscono: quella latinoamericana e quella anglofona. I suoi versi sono ponti fra la California e l’America Latina, differenziali fra polarità e divergenze, scosse elettriche tanto precise quanto impertinenti alla lingua, alle lingue, e al modo stesso di pensare e di comunicare il mondo. Lo spartito di Angel Quintero è dunque un immaginario di pensiero-azione in cui il passo sintattico e le tonalità lessicali di entrambe le lingue (spagnolo e inglese) coesistono e si intrecciano in modo originale. Caratterizzata da una spiccata visionarietà, quasi fossero sequenze filmiche, inquadrature del quotidiano, la scrittura di Angel Quintero, diretta come una lama affilata pronta a fendere, è scomoda, provocatoria, coinvolge e sconvolge conquistando il lettore con una tensione dissacrante, corrosiva quasi fino al fastidio. I versi si dipanano come aghi impietosi e incalzanti e un’ironia amara sostiene questa poesia, in un movimento che dal basso, come in una spirale ascendente, porta il lettore verso l’alto. Le sue moderne meditazioni disorientano come un labirinto di specchi, partono dalla concretezza delle cose, dall’immanenza di particolari apparentemente fragili, marginali per innalzarsi alla metafisica, interrogare il vero e il falso lacerando il mistero dietro l’esistenza. Si alternano diversi registri linguistici, in cui l’autore passa da un’istintiva propensione alla narrativa orale, molto diretta nei contenuti, con un’intrinseca forza elettrica, eccentrica nella plasticità linguistica a momenti di lirismo, a tratti in cui giocosamente ci coinvolge nella trama delle filastrocche.».

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Senza filo di Roberto Rocchi
Collana Scilla

Scrive Umberto Piersanti in prefazione: «Le poesie di Roberto Rocchi non sono banali ma scritte con garbo e con una sottile intelligenza non priva di toni ironici. Rocchi racconta il quotidiano, dandone una connotazione che assume l’aspetto di universalità, lo guarda con un occhio cordiale, ma non si esime da una riflessione più attenta sul dolore e sull’inquietudine. È l’inquietudine di chi aspetta qualcuno che non ritorna e forse non ritornerà. Lo sguardo del poeta è attento ad ogni cosa, ad ogni vicenda, ad ogni vibrazione: questo sguardo sul quotidiano coglie innumerevoli particolari che diventano spunti per una riflessione di tipo universale. Sapere coniugare il particolare con l’universale della condizione umana è il principale punto di forza di questa raccolta. Rocchi ironizza sulla mancanza di un fil rouge che gli è stata rimproverata anche da amici critici, ma un filo conduttore c’è ed è dato dall’atteggiamento di pacata riflessione che accompagna ogni sguardo e vicenda. Poesia narrativa quella di Rocchi, ma è una narrazione leggera i cui toni cordiali non impediscono, come abbiamo già detto, un interrogarsi spesso inquieto. Il suo sguardo talora si allarga ad un orizzonte molto più vasto, al mondo che lo circonda: ed è uno sguardo nello stesso tempo divertito, leggermente scettico e comprensivo. Nessuna volontà di “filosofare”, dagli avvenimenti e dalle scene raccontate scaturisce la riflessione: avvenimento, circostanza e pensiero sono inestricabilmente fusi. Ogni cosa, oggetto, vicenda narrata viene vista in modo amabile che alleggerisce ma non cancella un pessimismo più o meno denso».

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Instantanee di un amor de lonh di Beppe Cavatorta
Collana Scilla

Scrive Federica Santini in prefazione: «Nel celebre e inquietante racconto The Yellow Wallpaper (1899), Charlotte Perkins Gilman sviluppa quello che potremmo chiamare il paradigma della stanza chiusa, mostrando come la natura stessa della situazione della protagonista, confinata in una camera da cui non può uscire, la porti a liberare una donna segreta e nuova, prigioniera dietro la carta da parati (la se stessa più autentica?). Perkins Gilman, d’altronde, consigliata da un neurologo al riposo assoluto, che escludesse anche il minimo sforzo di tipo intellettuale e senza poter prendere in mano “penna, pennello o matita”, dichiarò in un articolo del 1913 di aver composto il breve testo per dimostrare quanto quella chiusura forzata l’avesse spinta sull’orlo della follia. In questa silloge poetica di Beppe Cavatorta ritroviamo le spoglie dello stesso paradigma: i testi, chiusi e come murati in forme metriche fisse, riescono proprio per questo a liberarsi, rinnovandosi in uno snaturarsi, da sonetto a pseudosonetto, da amor de lonh a riflessione sull’assenza e soprattutto su ciò che succede al limite estremo del linguaggio. Si sceglie allora una serie di regole precise (il sonetto, l’endecasillabo) e si sposta il soggetto indietro fino all’origine della poesia d’amore per poi farne una cosa altra, non più la donna ma la creatura intuita dietro la carta da parati, creatura ibrida, antilirica e senz’altro anti-romantica. Creatura, inoltre, alquanto preoccupante e pericolosa, di cui non si sa molto e si teme un po’ cosa direbbe se solo la si lasciasse parlare. Si tratta, in altre parole, di confinare il dire poetico non riducendo l’io alla maniera neoavanguardistica, ma riducendo al minimo le possibilità espressive per poi lasciare il linguaggio a se stesso, sigillato in una serie di contenitori chiusi, di scatole minime dentro le quali la condenseria di parole, per dirla con Lorine Niedecker, impossibilitata a moltiplicarsi, scopre rapporti nuovi e inusuali, segreti spazi di azione poetica, in cui “il polpastrello misurato / vira sull’infinito golfo del possibile” (p. 23) e “il diavolo che trovi / nei dettagli” (p. 46) è quello di una lingua che, liquida, continua a esondare, a strabordare, goccia a goccia, dal vaso in cui la si è racchiusa. E si tratta allora per il verso opposto, e il rischio ce lo mostra Bergman in Come in uno specchio (1961), la cui protagonista incarna una variante della donna nella stanza chiusa di Perkins-Gilman, di contenere l’alluvione, di fermare cioè il dire nel momento che immediatamente precede il rivelare.».

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Viaggi nell’esistenza di Filippo Passeo
Collana Scilla

Scrive Fabrizio Bregoli in prefazione: «La poesia di Filippo Passeo si contraddistingue per l’immediatezza della dizione, per la sua volontà di comunicare e instaurare un dialogo fitto con il lettore, per la forte aderenza agli avvenimenti che accadono giorno dopo giorno nella vita quotidiana, siano essi della sfera privata (soprattutto famigliare) siano essi relativi alla società o al mondo in senso lato, con il quale il confronto è comunque strettissimo, partecipativo. Colpisce soprattutto la forte componente di umanità che fa naturalmente ascrivere questa poesia alla sfera propria della poesia dell’io, centrale e mai mascherato o disconosciuto, e in questo senso è fondamentalmente poesia lirica, soprattutto quando tratta il tema degli affetti, dei ricordi, delle relazioni con gli altri. In questo senso la poesia di Passeo è essenzialmente ancorata alla vita, alla sua esperienza esistenziale (“Voglio dire dentro e attorno a questa vita”), una poesia che tenta di rifuggire dalla letteratura (nella accezione negativa di cui parla Verlaine nella sua “Arte poetica”) o più propriamente dalla letterarietà (“Il mio lavoro è stato lontano dai libri / da aule e biblioteche da saccheggiare. / Il mio lavoro è stato sottoterra”). Lo dimostra l’uso di un linguaggio diretto, scevro da inutili intellettualismi, pur non rinnegando, soprattutto nell’impiego di certe figure e metafore, tutto il patrimonio della tradizione, lirica in primis (si considerino queste espressioni, a titolo di esempio: “il tremolio dell’alba”, “canto d’oro”, “fiore bianco sulla carne”, “verde distesa / del cielo”, “un’estasi di ansimanti sospiri”, e potremmo proseguire a lungo). Il registro rimane colloquiale, rispettoso della sintassi e dell’ordine naturale del discorso, la strutturazione delle composizioni è fondamentalmente regolare, tutta improntata a costruire un finale a effetto, dove spesso lo scarto semantico costringe a rivedere gli assunti iniziali, generando quella sorpresa che dà una coloritura particolare e mai banale alla scrittura (si legga come esempio la poesia “Lenti”). È soprattutto il fondo di ironia che domina in molti testi (si vedano “Disforia”, “Contatti”, “Pasticceria siciliana” con il suo erotismo sopra le righe, “Funerale” o “P.S. Noi morti” in cui si sbeffeggia la morte in un paradossale abbraccio fra ossa che “sbatacchiano”), l’ironia – dicevamo – a creare una naturale empatia con il lettore, una leggerezza misurata e gestita con intelligenza che crea avvicinamento, condivisione. Non vi è mai nulla di atteggiato o di ostentato: a Passeo preme soprattutto esprimersi con sincerità, “senza abbagli” come recita il titolo di una sua poesia, senza filtri, artefatti o espedienti retorici mistificanti, in una lingua piana e tutta giocata sulla pregnanza del significato, sull’evidenza del contenuto che è il cuore pulsante della sua scrittura. La materia trattata da questo libro è fondamentalmente eterogenea, affrontando temi i più diversi fra di loro, fra cui alcuni testi di ispirazione civile. Questo è giustificabile soprattutto alla luce della modalità con cui opera l’autore, come da lui dichiarato nella nota biografica, ossia la pratica della scrittura a cadenza quotidiana (notturna anzi – “Di solito prima di addormentarmi / cerco delle rime nella mia fronte”): ogni situazione vissuta o osservata o partecipata diventa allora occasione per scriverne e questo porta a una sorta di diario o zibaldone in versi che si confronta di volta in volta con la materia urgente che investe l’io. Questo, se da un lato pone il rischio di una poesia impulsiva o umorale, dall’altro garantisce quella spontaneità di fondo e quella grazia ruvida che ricorda davvero, usando un’immagine che è vicina al vissuto dell’autore, quella di un minerale appena estratto, prima che sia stato sottoposto ai procedimenti di lavorazione che ne rimuovono le impurità e lo modellano all’uso, così nobilitandolo, ma contravvenendo alla sua forma più naturale, autentica anche nelle sue piccole imperfezioni.».

[Continua]
 
 

Parole a matita di Massimo Klun e Maurizio Stagni
Fuori Collana

Scrive Claudio Grisancich nella nota introduttiva: «Ho spesso pensato che la poesia presupponga una situazione tipo: due persone che per un certo tratto fanno una parte di viaggio insieme (mettiamo nella forma canonica, in treno). Due sconosciuti di cui uno (il poeta) inizia improvvisamente a raccontare qualcosa della propria vita: qualcosa di curioso, o doloroso, o incomprensibile, o tenero, o stravagante. Lo fa perché ha intuito nel perfetto sconosciuto (il lettore), la qualità di essere accolto nell’ascolto più devoto, quello che può prestare l’amico più caro. La poesia come momento perfettamente compiuto in se stesso, di vicinanza assoluta, di intensa condivisione o di illuminante identificazione, qualcosa di simile all’eternità, pericolosamente sfiorata. In “Parole a matita” le poesie di Massimo Klun incontrano il disegno di Maurizio Stagni, che si caratterizza per lo stile, un disinvolto metabolizzato di ottima fumettistica italiana (Pratt, Dylan Dog, Magnus, Zerocalcare…), per l’uso del bianco e nero della matita e, ancora di più, del carboncino che rimanda alle atmosfere tormentose dei noir della Warner Bros, al volto di Humphrey Bogart sciupato come il Borsalino che gli ombreggia lo sguardo nel Falcone maltese e alle scritture dense e essenziali di Hammett, Chandler, Ellroy e a quelle ancora più stupefacenti di Fante.»

Scrive Francesco De Filippo nella prefazione: «Una bella coppia per un libro riuscito: un poeta che confessa di non saper scrivere poesie – ma le pubblica – e un orafo che compone disegni a corredo di quelle stesse poesie sostenendo però che “le immagini non possono aiutare la poesia” (visto che questa “non ha bisogno di aiuto”). Qualcuno soccorra il prefatore, incaricato di indicare una linea di lettura in tanta consapevole contraddizione. Non si lamenti il lettore all’udire il raspare delle unghie nel tradizionale tentativo dell’arrampicata sugli specchi. Ci provo, con serietà. Non so cosa sia esattamente la poesia. Un ingegnere misura volumi e calibra le forze; un poliziotto valuta un pericolo, ha per riferimento una cornice giuridica e stima se un comportamento è all’interno di questa o se ne discosta. Ma un poeta esprime qualcosa che ha dentro con modalità e forme che non hanno regole, norme, parametri ordinamentali. E può farlo senza considerare un ambito temporale. Non è téchne, è materia delicatissima che può manifestarsi di qualunque colore, temperatura, composizione, il cui valore è dato dalla forza con la quale l’emozione di un altro essere umano le si aggancia, secondo itinerari, sensi e biologie che sembrano misteriosi. Massimo Klun è chiaro, è semplice in questo processo di autosprigionamento. Non ha il tormento del decadentista, non torce la sintassi alla Montale, né si smarrisce nell’onirismo alla Michaux. Tanto meno ha il respiro lunghissimo di Leopardi. Forse (saggiamente), nemmeno vuole questo carico interiore. Lui “imbratta”, traccia “confini improbabili”. Una confessione candida o si schernisce con finta umiltà? Difficile snidarlo: l’Autore è un uomo che all’apparente distacco dalle cose ha trovato un equilibrio nel trascorrere una vita “traballante”, e attraverso la poesia sembra tentare di colmare la distanza che ha interposto fra sé e il mondo: un ponte di corda, una passerella».

[Continua]
 

 

Per quanto riguarda la Rassegna Stampa e le Recensioni, punto di forza del 2020 della Samuele Editore, i libri della Casa Editrice hanno ottenuto ben 102 recensioni tra online e cartaceo, sparsi in tutta la penisola. A dimostrazione dell’importanza sempre crescente che il marchio editoriale nato 12 anni fa sta acquisendo all’interno del dibattito culturale nazionale. QUI si possono visualizzare tutte le uscite della Rassegna Stampa a QUI tutte le recensioni uscite, tra gli altri, su La Nuova Ferrara, Clandestino, Limes Lettere, Il Ponte Rosso, Il Mangiaparole, Il Giornalaccio, Il Gazzettino Nuovo, Nuovi Argomenti, L’Ottavo, Il Gazzettino, Leggere Tutti, L’Estroverso, Laboratori Poesia, La Città, L’Espresso, Tusciaup, Succede Oggi, Alleo.it, Il Blog della Rai di Luigia Sorrentino, Tusciatimes, Kultunderground, Il Manifesto, Culturificio, L’Avvenire, TuStyle, Imperfetta Ellisse, SoloLibri, Prospettiva, Messaggero Veneto, Il Friuli, Il Piccolo, Il Fatto Quotidiano, La Repubblica Milano, La Nazione, The Globalist, Studi Cattolici, Poetarum Silva, Il giornale di Vicenza.

Nello specifico, tra quelli più recensiti, si segnalano:

Dal sottovuoto – Poesie assetate d’aria a cura di matteo Bianchi: 54 recensioni e segnalazioni
L’ospite perfetta di Alessandro Agostinelli: 14 recensioni e segnalazioni
Nerotonia di Rossella Pretto: 19 recensioni e segnalazioni
Senza filo di Roberto Rocchi: 8 recensioni e segnalazioni

 

A lato di questi vanno considerati i 50 eventi in cui la Samuele Editore è stata invitata a partecipare o ha essa stessa organizzato. Tra questi:

Una Scontrosa Grazia, Trieste
Intelligenti Pauca, Milano (in collaborazione con I Quaderni del Bardo Editore)
Bologna in Lettere, Bologna
Samuele Editore & Biblioteca Pagliarani, Roma
Aperitivo Poetico, Pordenone
Panorami Poetici, Spilimbergo (Pn)
Ad alcuni piace la Poesia, San Leonardo (Pn)
Il giardino segreto, Pordenone e Cordenons (Pn)
Pordenonelegge, Pordenone
Geografie, Monfalcone
Libri da vicino, Pordenone

Senza dimenticare le presentazioni online che, oltre a quelle proposte direttamente dalla Samuele Editore, ha visto appuntamenti con:

Residenze Poetiche
Respiro
Scrittori a Domicilio
Pareti ispirate live
Maledetta Primavera
Bologna in Lettere online
Vaghe stelle dell’Orsa
BookCity Milano online

E diverse presentazioni singole che la Samuele Editore ha fatto in tutta Italia e online. QUI tutti gli eventi.

 

 

Nello specifico la Samuele Editore è stata orgogliosa di proporre e/o di partecipare a:

Una Scontrosa Grazia: un anno difficile e di scelte, ma ugualmente importante ed entusiasmante, per il ciclo di eventi letterari triestino fondato nel novembre 2015 dalla Samuele Editore e grande fiore all’occhiello della sua programmazione. Nel 2020 si sono svolti dal 72esimo all’81esimo incontro presso la libreria TS360 srl – Tržaško knjižno središče – Centro triestino del libro e online. La redazione, composta da Alessandro Canzian, Federico Rossignoli, Mario Famularo e Carlo Selan ha visto recentemente la collaborazione con ZufZone, gruppo di poesia estremamente attivo sia a Trieste sia online. Si è partiti l’11 gennaio con Tre poetiche a confronto, dove Mario Famularo e Alessandro Canzian hanno dialogato con François Nédel Aterre (Mistica del quotidiano, Terra d’ulivi Edizioni 2019), Emilia Barbato (Nature reversibili, Lietocolle 2019 – Il rigo tra i rami del sambuco, Pietre Vive Editore 2018), Erminio Alberti (La vita, le gesta e la tragica morte di Serlone d’Altavilla detto Sarro, Samuele Editore 2017). Il 28 gennaio invece Alessandro Canzian ha presentato Ascetica del quotidiano di Biagio Accardo (Samuele Editore 2019). L’8 febbraio Carlo Selan ha introdotto Un ricordo di Maxime Cella con Rodolfo Zucco e Carlo Londero. Il 22 febbraio invece Roberto Dedenaro ha presentato Tweet dell’anima di Ace Mermolja (Vita activa – Est-Ztt, Trieste 2019).

A inizio lockdown Una Scontrosa Grazia ha deciso di non continuare online, interrompendo quindi la programmazione, arrivando a riaprire il 24 ottobre, in presenza, con la presentazione del cd musicale Cantar al liuto de L’Aquilegia Duo, a cui sono succedute le letture di Carlo Selan, Mario Famularo, Federico Rossignoli, Enrico Giacomini, Stefano Marangoni. Un solo importante evento in presenza che ha dovuto, giocoforza, lasciare il posto a una programmazione online. Una Scontrosa Grazia è quindi continuata con il medesimo calendario nel canale Facebook e Youtube con la presentazione di Scavare di Giovanni Bitetto (Italosvevo-Gaffi 2019) a cura di Carlo Selan e Antonio Galetta e in collaborazione con ZufZone (6 novembre), Stigma di Carlo Ragliani (Italic Pequod 2019) a cura di Mario Famularo il 20 novembre, la collana I Cervi Volanti (Edizioni Volatili) con Giorgiomaria Cornelio, Giuditta Chiaraluce, Andrea Franzoni e Marilina Ciaco a cura di Carlo Selan e in collaborazione con ZufZone il 4 dicembre, e in chiusura Nerotonia di Rossella Pretto (Samuele Editore 2020) presentata da Gabriella Musetti il 18 dicembre.

Per maggiori dettagli sull’anno di Una Scontrosa Grazia guardare QUI.

 

Bologna in Lettere, dagli eventi in presenza all’online. Il celebre festival bolognese ha invitato la Samuele Editore sabato 18 gennaio a presentare uno straordinario incontro sulla traduzione con Patrick Williamson e Ilaria Boffa. Un evento a cura di Alessandro Brusa.

Bologna in Lettere: T&T&T

Con il lockdown Bologna in Lettere si è immediatamente reinventata online e ha promosso un calendario contenente video di poeti presentati da poeti. Per la Samuele Editore abbiamo avuto:

Marco Sonzogni e Flaminia Cruciani
Giovanna Frene e Marco Amore
Luca Benassi e Lucianna Argentino
Matteo Bianchi e Tommaso Giartosio

Samuele Editore inoltre è entrato in Giuria ed è diventato Editore del Premio Bologna in Lettere 2021.

 

Con grandissimo orgoglio la Samuele Editore e il Comune di Spilimbergo sono riusciti a svolgere la 2° Edizione del Festival Panorami Poetici che ha visto, nel centro storico della celebre cittadina del mosaico, svolgersi diversi incontri. Si è partiti con Essere poeti in un mondo che cambia, una tavola rotonda di poeti. A seguire per l’anteprima del Festival hanno letto Luisa Delle Vedove, Fausto Maiorana e Maria Milena Priviero. Per l’inaugurazione Alessandro Canzian ha dialogato con l’artista Ado Furlanetto e con il fotografo Dino Ignani. A seguire Mario Famularo ha presentato Senza filo di Roberto Rocchi (Samuele Editore 2020, prefazione di Umberto Piersanti), Samuele Canzian ha introdotto la lettura del Gruppo Majakovskij con accompagnamento musicale di Nuccio Simonetti, Federico Rossignoli ha presentato Nove di Carlo Selan (Edizioni volatili 2020), Rocio Bolanos ha introdotto le letture di Beatrice Achille, Elisa Longo, Mario Famularo, Carlo Selan ha presentato La balena e le foglie di Michele Obit (Qudu 2019, prefazione di Carlo Selan), Anna Vallerugo ha presentato About Sound About Us di Ilaria Boffa (Samuele Editore 2019, prefazione di Patrick Williamson). In chiusura Alessandro Canzian ha introdotto la seconda tavola rotonda Poesia come interpretazione della realtà ed Elisabetta Zambon ha introdotto le letture conclusive di Vincenzo Della Mea, Ivan Crico, Marco Marangoni, Federico Rossignoli.

Un importante momento qui riassunto:

Prima tavola rotonda
Anteprima
Inaugurazione
Senza filo di Roberto Rocchi
Gruppo Majakovskij
Nove di Carlo Selan
Longo Famularo Achille
La balena e le foglie di Michele Obit
About Sounds About Us di Ilaria Boffa
Della Mea Crico Marangoni Rossignoli
Foto varie

 

Tra i grandi Festival a cui la Samuele Editore è stata chiamata a partecipare si ricordano anche Pordenonelegge:

Prima giornata
Seconda giornata
Terza giornata
Quarta giornata
Quinta giornata

Geografie, il festival monfalconese promosso dal Comune di Monfalcone e Pordenonelegge giusto quest’anno alla seconda edizione, e dove Alessandro Canzian ha presentato About Sounds About Us di Ilaria Boffa (Samuele Editore 2019):

Prima giornata
Seconda giornata
Terza giornata
Quarta giornata
Quinta giornata
About Sounds About Us di Ilaria Boffa

 

Di grandissimo prestigio è stata invece la partecipazione della Samuele Editore a Book City Milano che fino all’ultimo momento, e coraggiosamente, ha tentato lo svolgimento in presenza, dovendo poi reinventarsi online. Un’occasione di particolare rilievo che ha visto la Samuele Editore confrontarsi con la Casa Editrice Stampa 2009 attraverso i racconti di Alessandro Canzian e Maurizio Cucchi, e le letture di Mario Santagostini, Marco Marangoni, Marco Pelliccioli, Carmelo Pistillo, Beppe Cavatorta, Alessandro Agostinelli, Rossella Pretto, Ilaria Boffa (video QUI). Il secondo evento invece ha visto la presentazione di Dal sottovuoto – Poesie assetate d’aria a cura di Matteo Bianchi a cui hanno fatto seguito le letture di Umberto Piersanti, Nicola Bultrini, Flaminia Cruciani, Maria Giorgia Ulbar (video QUI).

Da non dimenticare, infine, gli straordinari appuntamenti svolti durante l’intero anno a Milano con Intelligenti Pauca, che ha visto a febbraio svolgersi l’incontro Poesia e Giornalismo con Vincenzo Guarracino, Orazio Labbate, Franco Manzoni, Anna Momigliano, Ottavio Rossani (foto QUI). A Roma con Poeti della cura presso la Biblioteca Pagliarani, con interventi e letture di Biagio Accardo, Lucianna Argentino, Vincenzo Mascolo (foto QUI). La presentazione a Ferrara di Dal sottovuoto – Poesie assetate d’aria a cura di Matteo Bianchi e con letture e interventi di Alberto Bertoni, Alessandro Agostinelli, Stella N’Djoku e Fabrizio Lombardo (foto <strong>QUI). A Pordenone e Cordenons il mini ciclo promosso dalla Samuele Editore Il giardino segreto con letture di Maria Milena Priviero, Luisa Delle Vedove, Daniela Dose, Giorgio Asquini, Manuele Morassut, Francesco Indrigo, Rosanna Cracco, Alejandra Craules Breton, Paolo Venti, Giacomo Vit, Silvio Ornella, Giovanni Fierro, Roberto Rocchi. Di seguito le foto degli incontri:

Maria Milena Priviero
Paolo Venti
Alejandra Craules Breton
Giacomo Vit
Silvio Ornella
Giovanni Fierro
Roberto Rocchi
Luisa Delle Vedove
Daniela Dose
Giorgio Asquini
Manuele Morassut
Francesco Indrigo
Rosanna Cracco

 

Per quanto riguarda la presenza online invece, oltre ai succitati Bologna in Lettere e Book City Milano, va ricordato l’appuntamento a Scrittori a domicilio con Alessandro Canzian, Nicola Bultrini e Alberto Bertoni, oltre alle diverse presentazioni svolte con una formula che prevedeva non più di 20 minuti a incontro:

Federico Rossignoli presenta About Sounds About Us di Ilaria Boffa
Marco Sonzogni presenta Nerotonia di Rossella Pretto
Rocio Bolanos presenta In canto a te di Lucianna Argentino
Germano Bonaveri e Matteo Bianchi presentano Dal sottovuoto – Poesie assetate d’aria
Marco Ciaurro, Federico Migliorati e Michele Brancale presentano Ultima vela di Francesco Belluomini
Paolo Lagazzi presenta Come ventagli di Luigi Oldani

Oltre a diverse letture da Diventa l’albero di G. M. Angel Quintero (QUI tutti i video) e un importante confronto fra tre editori specializzati in poesia: Samuele Editore, Pietre Vive Editore e I Quaderni del Bardo (il video QUI).

 

 

Il 2020 è stato anche l’anno del restyling integrale del sito Samuele Editore con maggiori dettagli sulla Distribuzione (QUI), una pagina dedicata alla storia di tutte le pubblicazioni anno per anno (QUI), una pagina con tutti gli autori pubblicati in un’unica pagina (QUI) e una con tutta la storia dei libri all’interno delle schede di ogni volume (QUI).

Allo stesso modo è stato integralmente rivisto il sito Laboratori Poesia, il lit-blog della Casa Editrice dedicato alla poesia che nasce nel luglio 2016, e che vede oggi in redazione Alessandro Canzian, Rocio Bolanos, Emilia Barbato, Fabrizio Bregoli, Melania Panico, Mario Famularo, Daniela Pericone, Vernalda Di Tanna, Chiara Evangelista, Pierangela Rossi.

Attualmente le rubriche sono così suddivise:
Lunedì: Poeta della Settimana – a cura di Emilia Barbato
Martedì: Poesie a confronto – a cura di Fabrizio Bregoli
Mercoledì: Traduzioni – a cura di Rocio Bolanos
Giovedì: Recensioni di libri di Poesia – a cura di Alessandro Canzian, Vernalda Di Tanna, Chiara Evangelista, Daniela Pericone, Emilia Barbato, Melania Panico
Venerdì: Poesie al Microscopio, editi / Poesie al Microscopio, inediti a cura di Mario Famularo
Sabato: Note di lettura – a cura di Pierangela Rossi

Il lit-blog ha superato recentemente il milione e mezzo di visitatori dalla sua nascita, e conta attualmente circa 800 mila visite all’anno, per una media di 45 mila visite al mese. Il lavoro, quotidiano, si è svolto nel seguente modo:

Poeti da leggere a cura di Emilia Barbato: 51 articoli
Poesie a confronto a cura di Fabrizio Bregoli: 47 articoli
Traduzioni a cura di Rocio Bolanos: 37 articoli
Recensioni: 48 articoli
Poesia al Microscopio a cura di Mario Famularo: 43 articoli
Note di Pierangela: 39 articoli

La novità più rilevante del lit-blog è inoltre il suo essere diventato un aggregatore di notizie da più di trenta siti letterari specializzati, con in Home Page l’ultimo articolo pubblicato da questi. E l’aver inserito una sezione Editori nella quale trovare gli Editori migliori di poesia sulla base delle scelte recensorie della Redazione.

In ultimo si ricorda la grande operazione svolta da Laboratori Poesia e Samuele Editore durante il primo lockdown: un omaggio di più di cinquanta volumi della Casa Editrice in ebook (QUI). E il grande evento online per la giornata della Poesia Poetry Wall, in collaborazione con I Quaderni del Bardo Edizioni e Pietre Vive Editore, dove decine di poeti hanno letto testi classici e contemporanei (QUI e QUI).

Per maggiori dettagli sull’anno di Laboratori Poesia guardare QUI.

 

 

L’ultima grande novità della Samuele Editore è infine, da dicembre 2020, l’apertura del Canale Podcast della Samuele suddiviso in due sezioni:

Opinioni sulla Poesia
La voce dei Poeti

La voce dei Poeti raccoglie letture di 2/3 minuti degli autori pubblicati dalla Samuele Editore, mentre Opinioni sulla Poesia interroga alcuni tra io maggiori poeti e critici contemporanei su Poesia e Scrittura. In questa già le opinioni autorevoli di: Nicola Bultrini, Alberto Bertoni, Luigi Cannillo, Antonio Ferrara, Alessandro Agostinelli, Federico Rossignoli, Paolo Lagazzi, Giovanna Rosadini, Armando Maldonado, Lucianna Argentino, Cristiano Poletti, Umberto Piersanti, Claudio Damiani, Luigia Sorrentino, Gian Mario Villalta, Alberto Casadei.

Il canale è in continuo aggiornamento.

 

 

Un anno complesso, segnato da diverse chiusure, da slanci emotivi di speranza e grandi delusioni, il 2020. Ma un anno che ha posto le basi per importanti amicizie e collaborazioni. Come quella con il succitato festival Bologna in Lettere e il premio omonimo, ma anche con la Scuola di Editoria di Firenze con il quale collaboriamo per un Premio Letterario.

Un anno inoltre che ha posto le basi per una nuova redazione della Collana Scilla, che dal 2021 vedrà l’inserimento di Matteo Bianchi e Marco Sonzogni (QUI le biografie) per nuovi entusiasmanti progetti editoriali di respiro nazionale e internazionale. Tra questi, il primo, sarà l’edizione di un volume di testi di 33 poeti neozelandesi tradotti da 33 poeti italiani sceltissimi, in un concreto gemellaggio fra le due lingue.

Un 2021 che vedrà anche la nascita di una collana di critica che si appoggerà al sito Laboratori Poesia, con a calendario non più di 4 titoli l’anno comprensivi delle migliori Poesie a confronto di Fabrizio Bregoli, delle migliori Poesie al Microscopio di Mario Famularo, e con al termine dell’anno un volume che raccoglierà le Recensioni più importanti uscite nei dodici mesi precedenti. Una divulgazione critica che non si accontenta più della sola Poesia ma ne cerca e stimola la riflessione e il dibattito.

Per un nuovo anno letterario ed editoriale all’insegna non più solo della resilienza, ma anche del rilancio di una cultura sempre più essenziale alla società, all’impresa, alla consapevolezza umana che diventa salute, vita.

 
 

 
 

BUON ANNO A TUTTI

 

Samuele Editore