Affrontare la gioia da soli – Francesco Tomada


 
 
Affrontare la gioia da soli
Francesco Tomada
Pagine 76
Prezzo 13 euro
ISBN 978-88-94944-40-2
 
 


 
 

Perdiamo la vita continuamente, per distrazione, per incapacità di comprendere, per troppa passione della realtà e del presente. è questa la vita quotidiana, i ricordi e i sentimenti ci attraversano mentre siamo impegnati a tenerci il bene che ci è dato e a difenderci dall’assedio del non senso che a volte pare vincere. La poesia di Francesco Tomada dà a questa umana condizione una luce che accende l’esistenza e un inedito incanto nella percezione degli eventi. Colpisce il tono di questa voce poetica, la forza con la quale affronta la realtà, la delicatezza con la quale si fa intimità.

 
 
 
 
I. Stazione Transalpina, 22.30 PM
 
Ha bevuto almeno quattro calici di bianco
poi si è messo a camminare traballando
verso un prato buio e un palazzone popolare
forse ad aspettarlo c’è una solitudine più grande
rispetto a quella di adesso
 
sui binari solamente un treno merci fermo e
due carrozze graffitate senza passeggeri con le luci spente
 
qui vicino la panchina dove
è morto Adelmo in overdose di metadone
conosciamo bene sua madre
o meglio quello che ne resta
 
ma tu
tu stringimi la mano
se vogliamo credere che ci sia qualcuno a casa
di quell’ubriaco che lo svesta e lo perdoni
che ad Adelmo sia spettato un paradiso di colore
verdeazzurro come l’acqua dell’isonzo
stringimi la mano fammi forza
che per tutte queste lampade appese alle colonne
con la plastica a forma di conchiglia
tocca a noi di immaginarci un mare
 
 
 
 
 
 
IV. Mir na zemlji
 
Sappiamo tutti che Zlatko è un cavallo pazzo
 
che d’estate porta il cappello di lana pesante
e d’inverno i pantaloni corti
sembra indifferente a ciò che indossa
 
l’ho visto bere una cassa di birra
addormentarsi alle tre di pomeriggio in una vigna
e poco dopo ritornare fresco e nuovo
come se fosse appena stato in vacanza
 
l’ho visto recitare poesie
immerso fino alle ginocchia nell’acqua dell’Isonzo
 
Zlatko si perde per ore a parlare di dettagli inutili
ma sente cose che noi nemmeno immaginiamo
mi ha spedito una lettera di auguri il venti dicembre
arriva il ventotto gennaio la apro
Zlatko ha un’idea del tempo tutta sua
oggi mi dice Buon Anno
e sono due settimane che è morto
 
 
 
 
 
 
IV.
 
Ho fatto da padre a mio padre
forse ci siamo invertiti di posto
per capire se almeno così
poteva funzionare
 
io lo ho tenuto fermo di forza nel letto
quando cercava di alzarsi ma non ci riusciva
lui ha provato a colpirmi
mi sono lasciato insultare e
l’ho pulito quando ormai da pulire
restava soltanto la pelle attaccata alle ossa
 
e poi un giorno mi ha detto
io per te non avrei mai fatto questo
non so davvero non so
però da qualcuno devo avere imparato
 
 
 
 
 
 
II. L’amore sbilenco
 
Ti si blocca l’articolazione della bocca
per il medico è l’artrite che si annuncia
un inizio di vecchiaia
 
ma quando tu non stai bene
tutta la famiglia si ammala
non puoi sorridere
non puoi mangiare
 
in pochi giorni perdi
quei chili di troppo che avevi indossato
 
e io mi vergogno di guardarti con questi occhi
adesso che il dolore
ti rende così bella