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Riflessi condizionati – Nicola Simoncini

simoncini

 

RIFLESSI CONDIZIONATI

Nicola Simoncini

Samuele Editore 2013, collana Scilla, prefazione di Federico Rossignoli

 

 


 

 

Voler parlare di questa silloge di Nicola Simoncini richiederebbe ben più del poco spazio che qui è concesso. Vorrei dunque limitarmi a tracciare una struttura il più agile possibile entro la quale lasciare che il lettore possa orientarsi e vagare, se non a suo piacimento, almeno in modo agevole. Un riflesso condizionato, come Pavlov ha scoperto (a spese del suo tanto famoso quanto sventurato cane), è una reazione provocata da uno stimolo che, in natura, non avrebbe nulla a che fare con la reazione stessa, a meno che non sia stata creata una correlazione tra i due. Qualcosa di artificioso, dunque, di imposto da qualcun altro (o qualcos’altro). Questo ci può dare già una prima chiave di lettura alla presente silloge di Simoncini, che non si considera poeta, ma “[…] uno che si barcamena perennemente in bilico, quasi in altalena, tra ciò che pensa e ciò che spera.”. Una dichiarazione non di falsa modestia, ma di semplice condizione umana, in bilico (e quindi non in equilibrio) tra due mondi, quello del logos e quello dell’anima, e io vorrei aggiungere della natura, dal quale l’uomo viene ma del quale è anche estraneo1. Volendo scendere ad un piano più specifico, tra cosa stia in bilico il poeta (perché Simoncini, checché ne dica, è poeta) lo scrive Simoncini stesso: tra “[…] l’infinito e lo scrittoio”, cioè tra la tensione a vivere e la sua rinuncia per un suo surrogato, un suo artificio, che è l’arte, la poesia2. È vero che il poeta “[…]baratta l’infinito allo scrittoio”, ma è anche vero che per rinunciare a vivere (e cioè, seguendo questa logica, per scrivere), bisogna vivere. È in tale coerente contraddizione, che poggiano forse le istanze artistiche di Simoncini.
 

(dalla prefazione di Federico Rossignoli)

 
 
 
 
 
 

Seguo la traiettoria del giorno che diverge
da me e dalla memoria, curva di luce che
umida s’immerge in timidi bagliori
di rimpianto. Un canto di migranti
m’accompagna verso un altrove
mistico e sereno. D’azzurro mi restano
soltanto due liquide pupille dentro il vetro.

 
 
 
 
 
 

Chimica

 

Forse, precipitando in un bicchiere,
diverrà solido, un giorno, questo cuore.
Coagulerà e avrà sostanza anche il dolore
che si disperde mescolato ad un sorriso.
Non so se, evaporando in un ricordo,
diverrà gromma questa gocciola di sera.
Inerte osservo dissociarsi il giorno
mentre l’amore è una reazione e una catena.

 
 
 
 
 
 

Dell’amore

 
Dell’amore mi difetta la grammatica,
la sintassi, i mille tatticismi esasperanti.
Perennemente in bilico, gorgheggio,
fra bianco e nero, scacco e arrocco.
Di meglio quindi non conosco
di questi strozzati vocalizzi.
Serbane l’eco dolorosa quando richiusa
l’ultima pagina allargherai le braccia
attorno a spalle più sicure.
Questo soltanto so offrirti:
un’ombra sfuocata dietro un soffio di luce.

 
 
 
 
 
 

La mia pazzia

 

La mia pazzia è pronunciare parole senza
eco, timide, vuote, sussurrate.
La mia pazzia è saperle altrove, altrui
e violate come un confine o un fragile segreto.
La mia pazzia è immaginarti in questa stanza
per naufragare sulla spiaggia del tuo seno.

 
 
 
 
 
 

Esausta

 

Esausta, scimmiottando un altro addio,
la luce graffia e incide la parete
e svela tra l’intonaco e le crepe
un’apertura o un pallido orizzonte.
Le voci scheletrite come fronde,
cantiamo il giorno o quello che ne resta.
L’assenza è la più piena delle forme.
In essa tutto il tempo si condensa.

 
 
 
 
 
 

 


 

 
 
 
 
 
 

Samuele Editor

Samuele Editore nasce nel 2008 a Pordenone, nel nord est Italia. La stessa città di Pordenonelegge, una della più importanti manifestazioni letterarie nazionali. E città vicino a Casarsa, la terra di Pier Paolo Pasolini. Samuele Editore nasce riprendendo il marchio storico della Tipografia di Alvisopoli fondata nel 1810 da Nicolò Bettoni. La vecchia Tipografia nella sua storia pubblicò molte opere importanti come Le Api panacridi di Alvisopoli (1811, scritta per il figlio di Napoleone Bonaparte) di Vincenzo Monti. Poeta, scrittore, drammaturgo, traduttore tra i massimi esponenti del Neo Classicismo italiano. La Tipografia, che aveva per logo un’ape cerchiata da un tondo con il motto Utile Dulci, lavorò fino al 1852, anno della sua chiusura. Samuele Editore prende l’eredità di quel grandissimo momento storico prendendo gli stessi ideali e gli stessi obiettivi di Nicolò Bettoni. Intenzione bene esemplificata dal motto Utile dulci che Samuele Editore riprende a manifesto del suo lavoro. Si tratta infatti di un passo oraziano tratto dall’Ars poetica (13 a.c.): “Omne tulit punctum, qui miscuit utile dulci, Lectorem delectando pariterque monendo” – “ha avuto ogni voto colui che ha saputo unire l’utile al dolce, dilettando e nello stesso tempo ammonendo il lettore”. Lo stesso passo viene ripreso nel XVIII secolo dall’Illuminismo italiano col significato di “il lavoro e l’arte sono fondamento di una vita serena”. Ripreso nello stesso significato anche dalla tipografia di Nicolò Bettoni, è adesso concetto fondante e continuamente ispiratore della ricerca poetica e delle pubblicazioni di Samuele Editore. Già dopo pochi anni di attività Samuele Editore si è imposto all’attenzione della cultura nazionale lavorando con i maggiori esponenti della poesia, del giornalismo, della televisione italiana. Con un lavoro di promozione continuo sia con manifestazioni proposte dalla Casa Editrice (a Pordenone, Trieste, Venezia, Milano, Torino, Roma, Napoli, eccetera) sia con poartecipazione a Festival importanti (Pordenonelegge, Fiera del Libro di Torino, Ritratti di Poesia di Roma) sia con newsletter e pubblicità settimanali in internet, Samuele Editore è considerato uno dei migliori editori del settore Poesia in Italia e vanta una presenza nei maggiori giornali nazionali quali Il corriere della sera, L’espresso, e continue recensioni nella famosissima rivista Poesia (la maggiore rivista italiana del settore). Col desiderio di aumentare la conoscenza della Poesia italiana e del mondo, a maggio 2013 Samuele Editore apre un ufficio internazionale dedicato a quegli autori che intendono far leggere le proprie opere al pubblico e ai poeti italiani, da sempre unici e importantissimi nella poesia mondiale. Con l’esperienza di un ottimo libro di poesie inglesi tradotte in italiano (Patrick Williamson) e del maggior poeta vietnamita vivente (Nguyen Chi Trung) Samuele Editore si propone di tradurre e proporre in doppia lingua le opere più meritevoli di autori non italiani, continuando la ricerca delle grandi opere poetiche di autori famosi e non famosi, capaci però di scrivere grandi libri. In questo si inscrive la partecipazione, nel 2014, al New York Poetry Festival. Con la grandissima convinzione che la Poesia può diventare ponte internazionale tra le persone, per farle parlare, per farle capire, creando cultura.

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