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Gabriel Del Sarto – I viali: teleologia e dialettica


 
 
da Poesia del nostro tempo
 
 

 L’eternità e il tempo

 

Non medietà, non compromesso ma relazione: se per Gabriel Del Sarto nella sua poesia la tensione cristica è onnipresente ma appesa al filo della volontà etico-iniziatica del soggetto,2 possiamo leggere le poesie de I viali (Atelier 2003), la sua prima raccolta organica, come il luogo del rinnovamento sudato di questa volontà: «Considera la saliva / la bava del vecchio Giobbe […] cosa se non la più grande speranza, / quest’impensabile diritto: disperare?».3

Quest’impegno, oltre che nei testi più espressamente teologici, si dispiega attraverso il panorama tradizionale dei temi lirici, a volte combinati a volte più indipendenti: il riconoscimento panteistico di Dio nell’esterno (Un picnic vicino ai castagni, Vidas vivas, Figure…), il Tu-istiuto come totalmente altro a cui votarsi (Il giardinoMille oceaniConfessione…), la rimemorazione come risemantizzazione della propria storia (Cacao dolce e fragoleTramandare…), il rapporto con gli affetti come continua sottoscrizione all’amore (I lavori a magliaDeparture is painful…).

 

L’esperienza, o: l’osservatorio della grazia

Il radicamento di Del Sarto al proprio esperito dà vita a una toponomastica circoscritta, come rilevato da Baldi,4 concentrata su Ronchi e i suoi dintorni versiliesi, che sono l’habitat dei movimenti naturali e antropologici di questo teatro creaturale. È infatti molto frequente il riferimento implicito o esplicito al tempo e alla sua direzionalità, che drammatizza la visione del soggetto: quest’ultimo si trova dunque a gestire una gnome passibile di essere contraddetta e corretta, anche in uno stesso testo, dal dipanarsi della percezione.

A volte questa dialettica risultante dalla continuità dell’attenzione dà vita a delle sottili palinodie: in L’allegria delle case5 la deità riesce a permeare anche i pori dell’architettura residenziale, che può contenere qualcosa che «somiglia alla vera felicità», contrapposta allo stato del parlante separato dal Tu: «Esposto, il mio dolore a notte fonda / è la tivù accesa su niente». Il fronteggiarsi del dolore interno con la felicità esterna, però – data la visione del mondo che informa l’opera – non può che essere una fluttuazione momentanea di una grazia onnicomprensiva e, ancora una volta, mai persa davvero, solo dislocata: «Assume allegria l’inanimato, l’allegria / leggera che non abbiamo più».

 

La certezza e il vacillamento

Il dubbio, in quest’opera, a mio parare si può leggere proprio nei momenti più lirico-vocativi, quasi fossero compensativi: «A volte, a sera, parlo, con risvolti poco pubblicabili / di quegli anni, più spesso nel silenzio / ne assaporo un gusto: cacao dolce e fragole»;6 «Oh tenera impermeabile argilla, cosa porre / in rilievo / come confessare senza mentire?».7 Questi passaggi, contratti o emendati nella versione dei testi che si legge nella recente auto-antologia Tenere insieme (Samuele Editore – La gialla Pordenonelegge 2021), fanno parte di una liricità formalmente ricca, minimizzata nelle prove successive (Sul vuoto, Transeuropa 2011; Il grande innocente, Nino Aragno Editore 2017) insieme alle anteposizioni aggettivali e alle rime-cerniera.

L’antologia segna infatti un riassestamento delle tre opere di Del Sarto nel segno classico della sottrazione. Nei libri successivi lo spazio di manovra per la rivelazione è più ristretto (anche linguisticamente), e proprio per questo più alta la posta in gioco. Già ne I viali però si intravedeva un interesse verso la ricerca di una forma sufficientemente essenziale da assicurare la credibilità testimoniale della poesia, comune ad autori anche molto distanti: Dal Bianco, Fiori, Benedetti, Mazzoni… Quest’ultimo, prefatore dell’esordio di Del Sarto nel VI Quaderno della Marcos y Marcos, ne coglieva appunto la volontà di fare sul serio, puntare al sublime non in quanto stile, ma in quanto «condizione di autenticità, l’idea di vivere in un mondo non abbandonato dal senso».8

 

Dimitri Milleri

 
 
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Samuele Editore

Samuele Editore nasce nel 2008 a Pordenone, nel nord est Italia. La stessa città di Pordenonelegge, una della più importanti manifestazioni letterarie nazionali. E città vicino a Casarsa, la terra di Pier Paolo Pasolini. Samuele Editore nasce riprendendo il marchio storico della Tipografia di Alvisopoli fondata nel 1810 da Nicolò Bettoni. La vecchia Tipografia nella sua storia pubblicò molte opere importanti come Le Api panacridi di Alvisopoli (1811, scritta per il figlio di Napoleone Bonaparte) di Vincenzo Monti. Poeta, scrittore, drammaturgo, traduttore tra i massimi esponenti del Neo Classicismo italiano. La Tipografia, che aveva per logo un’ape cerchiata da un tondo con il motto Utile Dulci, lavorò fino al 1852, anno della sua chiusura. Samuele Editore prende l’eredità di quel grandissimo momento storico prendendo gli stessi ideali e gli stessi obiettivi di Nicolò Bettoni. Intenzione bene esemplificata dal motto Utile dulci che Samuele Editore riprende a manifesto del suo lavoro. Si tratta infatti di un passo oraziano tratto dall’Ars poetica (13 a.c.): “Omne tulit punctum, qui miscuit utile dulci, Lectorem delectando pariterque monendo” – “ha avuto ogni voto colui che ha saputo unire l’utile al dolce, dilettando e nello stesso tempo ammonendo il lettore”. Lo stesso passo viene ripreso nel XVIII secolo dall’Illuminismo italiano col significato di “il lavoro e l’arte sono fondamento di una vita serena”. Ripreso nello stesso significato anche dalla tipografia di Nicolò Bettoni, è adesso concetto fondante e continuamente ispiratore della ricerca poetica e delle pubblicazioni di Samuele Editore. Già dopo pochi anni di attività Samuele Editore si è imposto all’attenzione della cultura nazionale lavorando con i maggiori esponenti della poesia, del giornalismo, della televisione italiana. Con un lavoro di promozione continuo sia con manifestazioni proposte dalla Casa Editrice (a Pordenone, Trieste, Venezia, Milano, Torino, Roma, Napoli, eccetera) sia con poartecipazione a Festival importanti (Pordenonelegge, Fiera del Libro di Torino, Ritratti di Poesia di Roma) sia con newsletter e pubblicità settimanali in internet, Samuele Editore è considerato uno dei migliori editori del settore Poesia in Italia e vanta una presenza nei maggiori giornali nazionali quali Il corriere della sera, L’espresso, e continue recensioni nella famosissima rivista Poesia (la maggiore rivista italiana del settore). Col desiderio di aumentare la conoscenza della Poesia italiana e del mondo, a maggio 2013 Samuele Editore apre un ufficio internazionale dedicato a quegli autori che intendono far leggere le proprie opere al pubblico e ai poeti italiani, da sempre unici e importantissimi nella poesia mondiale. Con l’esperienza di un ottimo libro di poesie inglesi tradotte in italiano (Patrick Williamson) e del maggior poeta vietnamita vivente (Nguyen Chi Trung) Samuele Editore si propone di tradurre e proporre in doppia lingua le opere più meritevoli di autori non italiani, continuando la ricerca delle grandi opere poetiche di autori famosi e non famosi, capaci però di scrivere grandi libri. In questo si inscrive la partecipazione, nel 2014, al New York Poetry Festival. Con la grandissima convinzione che la Poesia può diventare ponte internazionale tra le persone, per farle parlare, per farle capire, creando cultura.