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Un’anteprima de L’ora del mondo su Atelier

Foto di Flavio Romualdo Garofano

 

da Atelier

 

 

Marco Amore (Benevento, 1991) è uno scrittore attivo nel mondo dell’arte contemporanea come curatore di mostre in spazi pubblici e gallerie private, sia in Italia che all’estero. Il suo libro Farràgine (Samuele Editore, 2019), risultato finalista alla XXXI edizione del Premio Camaiore Proposta – Opera Prima, è stato tradotto in colombiano per il Grupo Editorial Ibañez ed è attualmente in corso di traduzione per una prossima pubblicazione in lingua inglese.

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Dopo il successo di Farràgine (Samuele Editore 2019, collana Scilla, prefazione di Giovanna Frene) Marco Amore propone alcuni inediti dal nuovo libro L’Ora del Mondo, di prossima uscita. Un’opera che affronta tematiche di stampo economico finanziario e le modalità attraverso cui il denaro influenza la vita privata e sociale delle persone.

Alessandro Canzian

 

 

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dovrei ricorrere a qualche figura retorica, forse,
ma perché indorarvi la pillola,
quando posso farvi sentire il tedio,
perché mascherare il sapore della monotonia
con l’allitterazione
e a che serve inventare – tre puntini sospensivi
in un mercato illiquido
l’anima è un’invenzione
che scienza e medicina non possono sottrarmi
Eppure si può vendere e acquistare, come qualsiasi altro oggetto – l’anima,
può essere pervertita
dalla comunicazione pubblicitaria, dall’introiezione
di pochi elementi testuali e/o grafici

 

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vedo scivolare la città dall’oblò di polimetilmetacrilato: arterie di asfalto
che s’intersecavano in basso, e amene, lussureggianti
campagne periferiche, a destra,
ora la nostalgia esala
solitudine
come un miasma irrespirabile,
Oh muse,
dove siete adesso, sul Parnaso
sull’Elicona a bere dalla sacra sorgente
già, al solo nominarvi, svetta l’ala muschiata
di quel macigno alabastrino: l’ispirazione
come uno scoglio
si oppone al variopinto mantello
della fusoliera
affinché il mio verso asettico
evochi una sensazione
di calore al viso
Pay attention, please…
Adam Smith,
desidero decompormi al prossimo
battito di ciglia: polvere che non lascia traccia
alla posterità
David Ricardo,
senza né ritmo, né silenzio
lascia morire il mio verso
nell’afotica mente degli uomini
come un orpello
burocratico,
John Stuart Mill, vaga libero da ogni mistificazione
e tu, John Maynard Keynes,
ripensa quanta tristezza ha causato
l’interazionismo simbolico
dimostrare la conformità dei pensieri
alle frasi, la loro aderenza
ai prezzi di mercato
non ha alcun senso, per me che
redigo ogni giorno
pagine di altresì, di preliminarmente e a far tempo da
e tutti i più odiati emolumenti del lessico,
ahimè,
pedisseque lungaggini
dove la metrica tace infra – tutto questo
il pensiero arborescente,
smontato nelle sue componenti testuali
sul bianco delle pagine assembla
come riportato di seguito

 

 

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Samuele Editore

Samuele Editore nasce nel 2008 a Pordenone, nel nord est Italia. La stessa città di Pordenonelegge, una della più importanti manifestazioni letterarie nazionali. E città vicino a Casarsa, la terra di Pier Paolo Pasolini. Samuele Editore nasce riprendendo il marchio storico della Tipografia di Alvisopoli fondata nel 1810 da Nicolò Bettoni. La vecchia Tipografia nella sua storia pubblicò molte opere importanti come Le Api panacridi di Alvisopoli (1811, scritta per il figlio di Napoleone Bonaparte) di Vincenzo Monti. Poeta, scrittore, drammaturgo, traduttore tra i massimi esponenti del Neo Classicismo italiano. La Tipografia, che aveva per logo un’ape cerchiata da un tondo con il motto Utile Dulci, lavorò fino al 1852, anno della sua chiusura. Samuele Editore prende l’eredità di quel grandissimo momento storico prendendo gli stessi ideali e gli stessi obiettivi di Nicolò Bettoni. Intenzione bene esemplificata dal motto Utile dulci che Samuele Editore riprende a manifesto del suo lavoro. Si tratta infatti di un passo oraziano tratto dall’Ars poetica (13 a.c.): “Omne tulit punctum, qui miscuit utile dulci, Lectorem delectando pariterque monendo” – “ha avuto ogni voto colui che ha saputo unire l’utile al dolce, dilettando e nello stesso tempo ammonendo il lettore”. Lo stesso passo viene ripreso nel XVIII secolo dall’Illuminismo italiano col significato di “il lavoro e l’arte sono fondamento di una vita serena”. Ripreso nello stesso significato anche dalla tipografia di Nicolò Bettoni, è adesso concetto fondante e continuamente ispiratore della ricerca poetica e delle pubblicazioni di Samuele Editore. Già dopo pochi anni di attività Samuele Editore si è imposto all’attenzione della cultura nazionale lavorando con i maggiori esponenti della poesia, del giornalismo, della televisione italiana. Con un lavoro di promozione continuo sia con manifestazioni proposte dalla Casa Editrice (a Pordenone, Trieste, Venezia, Milano, Torino, Roma, Napoli, eccetera) sia con poartecipazione a Festival importanti (Pordenonelegge, Fiera del Libro di Torino, Ritratti di Poesia di Roma) sia con newsletter e pubblicità settimanali in internet, Samuele Editore è considerato uno dei migliori editori del settore Poesia in Italia e vanta una presenza nei maggiori giornali nazionali quali Il corriere della sera, L’espresso, e continue recensioni nella famosissima rivista Poesia (la maggiore rivista italiana del settore). Col desiderio di aumentare la conoscenza della Poesia italiana e del mondo, a maggio 2013 Samuele Editore apre un ufficio internazionale dedicato a quegli autori che intendono far leggere le proprie opere al pubblico e ai poeti italiani, da sempre unici e importantissimi nella poesia mondiale. Con l’esperienza di un ottimo libro di poesie inglesi tradotte in italiano (Patrick Williamson) e del maggior poeta vietnamita vivente (Nguyen Chi Trung) Samuele Editore si propone di tradurre e proporre in doppia lingua le opere più meritevoli di autori non italiani, continuando la ricerca delle grandi opere poetiche di autori famosi e non famosi, capaci però di scrivere grandi libri. In questo si inscrive la partecipazione, nel 2014, al New York Poetry Festival. Con la grandissima convinzione che la Poesia può diventare ponte internazionale tra le persone, per farle parlare, per farle capire, creando cultura.