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Silenzi a più voci – Tina Volarič


 
 
Silenzi a più voci – Večglasne tišine

Tina Volarič
traduzione di Michele Obit
Pagine 120
Prezzo 13 euro
ISBN 978-88-94944-90-7
 
 


 
 

Silenzi a più voci, l’opera che per la prima volta fa conoscere al pubblico italiano la poetessa slovena Tina Volarič, tradotta da Michele Obit, è composta da una prima parte di testi scelti dalla sua prima raccolta Cerchi di silenzi polifonici (Krožnice večglasnih tišin, JSKd, 2014), e da una seconda di inediti (Qui cresceva un albero). In questo percorso la poesia appare il “movimento” di una “tessitrice” che cuce le cose percepite “in nuove prospettive”, così che i paesaggi dove vive (le case di un piccolo borgo, una stanza, boschi, animali) si tengono insieme ai moti meccanici e alle galassie, in una successione di scene che si corrisponde più in là dello sguardo. Lo spazio sembra un “lago infinito”, senza fondo senza sponde, riempito dalla materia per giungere a noi nel presente dal passato più remoto, facendoci “essere / adesso / altrove”. In questo movimento l’io si riduce, gioca a nascondino, scompare nelle cose, il bosco si espande ogni passo, il corpo muove la terra, il bramito di un cervo si estende sulla corteccia degli alberi.

 
 
 
 
Oktobrska pesem
 
zlatasti zrak ziba
šop balonov
 
vetrnice vrtijo dan
po nebu jezdijo leseni konjički
 
plemenite živali kinkajo
v visečih mrežah, zašitih
z mušjim brenčanjem
 
ljudje medičasto bučijo
se srečujejo, smejijo
sredico dneva drugim v obraz
 
hruške cedijo
žganjico, njihova debla
podpirajo sončno kopreno,
da ne pronikne v zemljo
 
v krogu stojim
s skoviki vrtim
mehkost pogledov
in hribe znižam
z eno samo besedo
 
v jesensko popoldne
se zaiskri ocean
v oceanu plavut
 
 
 
 
Poesia d’ottobre
 
dondola l’aria dorata
un fascio di palloncini
 
le girandole girano il giorno
nel cielo cavalcano cavallucci di legno
 
nobili animali si appisolano
nelle amache, cuciti
con il ronzio delle mosche
 
la gente rumoreggia in modo mellifluo
s’incontra, ride
il cuore del giorno in faccia altri
 
i peri secernono
il distillato, i loro tronchi
sostengono il velo radioso
perché non penetri nella terra
 
in un cerchio sto
con il fischiettare rivolgo
la tenerezza degli sguardi
e i monti riduco
con una sola parola
 
nel pomeriggio autunnale
riluccica l’oceano
nell’oceano una pinna
 
 
 
 
 
 
Dnevna prerokba
 
V četrtek bodo vode zajele sapo.
Prek gladine nekdanjega oceana
bodo zaklicale ime.
V njihovih globinah bodo
vse točke v kontrastu
in nekje zgoraj bo gramofonska igla
podrsala po polnočnem jedrcu.
Solmizacijski zlogi si bodo
zamislili koreografijo za preplet
mokrih in suhih glasov.
Prav lahko, da bo zima,
takrat so sence košut na stenah
najbolj žive in nič ne spominjajo
na mimovozeče luči.
Na nikoli slišano glasbo
bodo zatrepetale svoj tihi ples,
ki diši po vlažnih gozdnih podrasteh.
Odvedle nas bodo do napajališč
za bitja, ki se luščijo iz senc.
Morda se bo takrat pojavila misel, da
kar ni najdeno, še ni tudi izgubljeno.
V trske, izžrte iz volnene jope,
bomo zapičili majhna jadrca
in jih spustili v tok potoka.
Ta dan bo tople modre barve.
Tega dne se bomo izlili v morje.
 
 
 
 
Presagio diurno
 
Giovedì le acque toglieranno il fiato.
Di là della superficie dell’oceano che fu
chiameranno un nome.
Nelle loro profondità tutti
i punti saranno in contrapposizione
e lassù in qualche dove la puntina del grammofono
scivolerà lungo il seme di mezzanotte.
Le sillabe di solmisazione immagineranno
una coreografia per l’intreccio
di voci bagnate e asciutte.
Può darsi arrivi l’inverno,
allora le ombre dei cervi alle pareti
sono più vive e non fanno tornare in mente
le luci che sfrecciano accanto.
A una musica mai sentita
tremoleranno la loro sommessa danza
che odora di umidi sottoboschi.
Ci condurranno agli abbeveratoi
fatti per gli esseri che si sfaldano dalle ombre.
Forse allora un pensiero affiorerà,
che ciò che abbiamo trovato non è ancora perso.
Nelle schegge, rose da una giacca in lana,
conficcheremo piccoli semi
e li lasceremo alla corrente del fiume.
Avrà un caldo colore blu, quel giorno.
Quel giorno ci riverseremo nel mare.
 
 


Samuele Editore

Samuele Editore nasce nel 2008 a Pordenone, nel nord est Italia. La stessa città di Pordenonelegge, una della più importanti manifestazioni letterarie nazionali. E città vicino a Casarsa, la terra di Pier Paolo Pasolini. Samuele Editore nasce riprendendo il marchio storico della Tipografia di Alvisopoli fondata nel 1810 da Nicolò Bettoni. La vecchia Tipografia nella sua storia pubblicò molte opere importanti come Le Api panacridi di Alvisopoli (1811, scritta per il figlio di Napoleone Bonaparte) di Vincenzo Monti. Poeta, scrittore, drammaturgo, traduttore tra i massimi esponenti del Neo Classicismo italiano. La Tipografia, che aveva per logo un’ape cerchiata da un tondo con il motto Utile Dulci, lavorò fino al 1852, anno della sua chiusura. Samuele Editore prende l’eredità di quel grandissimo momento storico prendendo gli stessi ideali e gli stessi obiettivi di Nicolò Bettoni. Intenzione bene esemplificata dal motto Utile dulci che Samuele Editore riprende a manifesto del suo lavoro. Si tratta infatti di un passo oraziano tratto dall’Ars poetica (13 a.c.): “Omne tulit punctum, qui miscuit utile dulci, Lectorem delectando pariterque monendo” – “ha avuto ogni voto colui che ha saputo unire l’utile al dolce, dilettando e nello stesso tempo ammonendo il lettore”. Lo stesso passo viene ripreso nel XVIII secolo dall’Illuminismo italiano col significato di “il lavoro e l’arte sono fondamento di una vita serena”. Ripreso nello stesso significato anche dalla tipografia di Nicolò Bettoni, è adesso concetto fondante e continuamente ispiratore della ricerca poetica e delle pubblicazioni di Samuele Editore. Già dopo pochi anni di attività Samuele Editore si è imposto all’attenzione della cultura nazionale lavorando con i maggiori esponenti della poesia, del giornalismo, della televisione italiana. Con un lavoro di promozione continuo sia con manifestazioni proposte dalla Casa Editrice (a Pordenone, Trieste, Venezia, Milano, Torino, Roma, Napoli, eccetera) sia con poartecipazione a Festival importanti (Pordenonelegge, Fiera del Libro di Torino, Ritratti di Poesia di Roma) sia con newsletter e pubblicità settimanali in internet, Samuele Editore è considerato uno dei migliori editori del settore Poesia in Italia e vanta una presenza nei maggiori giornali nazionali quali Il corriere della sera, L’espresso, e continue recensioni nella famosissima rivista Poesia (la maggiore rivista italiana del settore). Col desiderio di aumentare la conoscenza della Poesia italiana e del mondo, a maggio 2013 Samuele Editore apre un ufficio internazionale dedicato a quegli autori che intendono far leggere le proprie opere al pubblico e ai poeti italiani, da sempre unici e importantissimi nella poesia mondiale. Con l’esperienza di un ottimo libro di poesie inglesi tradotte in italiano (Patrick Williamson) e del maggior poeta vietnamita vivente (Nguyen Chi Trung) Samuele Editore si propone di tradurre e proporre in doppia lingua le opere più meritevoli di autori non italiani, continuando la ricerca delle grandi opere poetiche di autori famosi e non famosi, capaci però di scrivere grandi libri. In questo si inscrive la partecipazione, nel 2014, al New York Poetry Festival. Con la grandissima convinzione che la Poesia può diventare ponte internazionale tra le persone, per farle parlare, per farle capire, creando cultura.