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Linea di cattedra – Alice Serrao



 
 
Linea di cattedra
Alice Serrao
Pagine 64
Prezzo 12 euro
ISBN 978-88-94944-47-1
 
 


 
 
Versione online Sbac!
Prezzo 4 euro


 
 

La scuola è una finestra così speciale sul mondo, è una tale foresta di simboli e metafore, che la letteratura, e la poesia in particolare, possono, incontrandola, fare scintille. Soprattutto è già lei in sé, la scuola, una metafora. È già poesia. E proprio per questo, perché non bisogna aggiungere niente, è difficile da dire. Con la recente pandemia, poi, alla scuola è successa una cosa mai vista: con la didattica a distanza è uscita dalle aule e dai muri grigi degli istituti ed è entrata nelle case, e le case, anche, sono entrate nella scuola. E non solo allievi e professori, presidi e bidelli hanno vissuto l’anno scolastico, ma genitori e familiari in genere e amici dei familiari, cioè praticamente tutti. E se forse non ci sono stati grandi risultati nell’apprendimento dei ragazzi, ci sono stati risultati eccellenti nella nostra vita sociale. La comunità ha visto la scuola, questa sconosciuta, e ha capito la sua importanza. Alice Serrao, giovane professoressa, e poetessa, ci racconta questa scuola completamente nuova, inedita, dal primo giorno dell’anno scolastico 2020-2021, anno di pandemia Covid-19, con i ragazzi cresciuti di qualche mese e nuovi, straniti e trasformati dalle novità, che si avviano agli ingressi scaglionati, ai complessi protocolli del distanziamento.

[…]

Ne esce un piccolo libro compatto come un poemetto. Pieno di voci e di silenzi, di non detto che illumina. Siamo davanti ai ragazzi anche noi, a quel loro giungere, anno dopo anno, alla riva, alla linea della cattedra. Siamo anche noi dentro a quelle quattro pareti virtuali di solitudine, di noia e di illuminazioni. Vita che scorre, sapere che trapassa, trasforma. E questa poesia, piana come un diario ma piena di scosse e accensioni, mossa come le espressioni dei ragazzi, piena di vuoti e di pieni, ci stupisce, ci insegna. La professoressa è promossa.

Claudio Damiani

 
 
 
 
Lezione
 
Quoniam introduce la causale…
 
Bisbiglia “stanotte ti ho sognata:
mi slacciavi le stringhe” forse
per un patto feudale, scrive
in un tema “allaccio nuove amicizie”.
 
Una poetica
del frammento tra i banchi.
 
Si gira,
gli rende il cuore sbottonato
insieme alla matita.
Ha cura di sfiorarlo: il gesto
studiato di non avere fatto apposta.

È nuda la classe, dalla cattedra
è ancora                così adolescente
la vita.
 
 
 
 
 
 
Scuse
 
“Prof se solo potesse sapere…”
La macchina è restata nel viaggio,
la Francia non ha sentito ragioni e l’azzurro
del mare, per frode, ci ha tenuti abbagliati
alla costa. Così stamane avrei dovuto
fare il tragitto con lo zaino e la bici,
ma il guasto s’è allargato, per simpatia,
a tutti i nostri mezzi… incredibile
all’improvviso ero a piedi, non fosse stato
per i nonni che un poco
(sebbene muoiano spesso) ancora funzionano…
“…ma il quaderno di latino, in questo casino,
è a casa.”
 
 
 
 
 
 
Prestare
 
Usa il mio – non si può più dire
il libro alla distanza di un metro
tra le bocche
mettere in mezzo per colmare
la dimenticanza
è sempre bastato almeno per due.
 
Occorre riappropriarsi del gesto
imparare a implicarsi nell’altro
senza dare nulla in prestito.
 
 
 
 
 
 
Pulita
 
Pulita, in principio ogni superficie
è netta, è monda non è stata
toccata da nessuno. Asettica
ed alcolica la cattedra disinfettata
ad ogni cambio d’ora. Ogni docente
rimuove con cura
le cellule epiteliali, il capello, l’angolo
spergiuro di saliva, il gesso
fedifrago, cancella la traccia della sua
fatica. Disfa.
                         Come fare
l’amore lattice, la vita che non sporca
di seme azzurro, non accade, senza
sedimentazione umana
si astiene dal germogliare.
 
 
 
 
 
 
Guido delle Colonne e altre poesie
 
Non vale niente
l’amore, se non soffri – Guido!

 
L’aere plumbeo di settembre
precipita in classe dalle persiane,
e il sole affuoca piano, sbadigliano
con cautela, in prima ora, scuote
 
un sonetto le coscienze, le cose
(poche) che sanno sull’amore e si riparano
nel riso ironico, ammiccano, millantano,
fuoco che il fuoco stingue e avvampa.
 
Nella quartina cerchiano con diligenza
mite la retorica, quelli che nulla sanno.
Gli altri, invece, si divincolano
 
con lo sguardo mettono alla prova la ferita,
se cauterizza, inquieti, cercano sollievo
con un pungersi di matita.
 
 
 
 


 


 
 

Samuele Editore

Samuele Editore nasce nel 2008 a Pordenone, nel nord est Italia. La stessa città di Pordenonelegge, una della più importanti manifestazioni letterarie nazionali. E città vicino a Casarsa, la terra di Pier Paolo Pasolini. Samuele Editore nasce riprendendo il marchio storico della Tipografia di Alvisopoli fondata nel 1810 da Nicolò Bettoni. La vecchia Tipografia nella sua storia pubblicò molte opere importanti come Le Api panacridi di Alvisopoli (1811, scritta per il figlio di Napoleone Bonaparte) di Vincenzo Monti. Poeta, scrittore, drammaturgo, traduttore tra i massimi esponenti del Neo Classicismo italiano. La Tipografia, che aveva per logo un’ape cerchiata da un tondo con il motto Utile Dulci, lavorò fino al 1852, anno della sua chiusura. Samuele Editore prende l’eredità di quel grandissimo momento storico prendendo gli stessi ideali e gli stessi obiettivi di Nicolò Bettoni. Intenzione bene esemplificata dal motto Utile dulci che Samuele Editore riprende a manifesto del suo lavoro. Si tratta infatti di un passo oraziano tratto dall’Ars poetica (13 a.c.): “Omne tulit punctum, qui miscuit utile dulci, Lectorem delectando pariterque monendo” – “ha avuto ogni voto colui che ha saputo unire l’utile al dolce, dilettando e nello stesso tempo ammonendo il lettore”. Lo stesso passo viene ripreso nel XVIII secolo dall’Illuminismo italiano col significato di “il lavoro e l’arte sono fondamento di una vita serena”. Ripreso nello stesso significato anche dalla tipografia di Nicolò Bettoni, è adesso concetto fondante e continuamente ispiratore della ricerca poetica e delle pubblicazioni di Samuele Editore. Già dopo pochi anni di attività Samuele Editore si è imposto all’attenzione della cultura nazionale lavorando con i maggiori esponenti della poesia, del giornalismo, della televisione italiana. Con un lavoro di promozione continuo sia con manifestazioni proposte dalla Casa Editrice (a Pordenone, Trieste, Venezia, Milano, Torino, Roma, Napoli, eccetera) sia con poartecipazione a Festival importanti (Pordenonelegge, Fiera del Libro di Torino, Ritratti di Poesia di Roma) sia con newsletter e pubblicità settimanali in internet, Samuele Editore è considerato uno dei migliori editori del settore Poesia in Italia e vanta una presenza nei maggiori giornali nazionali quali Il corriere della sera, L’espresso, e continue recensioni nella famosissima rivista Poesia (la maggiore rivista italiana del settore). Col desiderio di aumentare la conoscenza della Poesia italiana e del mondo, a maggio 2013 Samuele Editore apre un ufficio internazionale dedicato a quegli autori che intendono far leggere le proprie opere al pubblico e ai poeti italiani, da sempre unici e importantissimi nella poesia mondiale. Con l’esperienza di un ottimo libro di poesie inglesi tradotte in italiano (Patrick Williamson) e del maggior poeta vietnamita vivente (Nguyen Chi Trung) Samuele Editore si propone di tradurre e proporre in doppia lingua le opere più meritevoli di autori non italiani, continuando la ricerca delle grandi opere poetiche di autori famosi e non famosi, capaci però di scrivere grandi libri. In questo si inscrive la partecipazione, nel 2014, al New York Poetry Festival. Con la grandissima convinzione che la Poesia può diventare ponte internazionale tra le persone, per farle parlare, per farle capire, creando cultura.