Al momento stai visualizzando Antologia del premio “Per le antiche vie”

Antologia del premio “Per le antiche vie”

 
ESAURITO
 

COMUNICATO “PER LE ANTICHE VIE”Sabato 6 ottobre alle ore 16, a conclusione del Premio letterario “Per le antiche vie” 2012 dedicato al tema “Fra Livenza e Tagliamento: i luoghi di una Provincia fra storia e attualità”, nella Centrale-Museo di Malnisio, in una “sala rossa” gremita da quasi 200 persone, si è svolta la cerimonia di premiazione.In omaggio al luogo, l’attore Massimo Somaglino ha iniziato le sue letture con “I ricordi di un turnista”, il racconto di Giuseppe Cortella che ripercorre 27 anni di lavoro nella centrale.Pietro Angelillo, Presidente del Circolo della stampa della provincia di Pordenone e della Giuria del Premio – composta anche da Alessandro Canzian, Angela Felice, Lorenzo Marchiori e Marco Salvadori -, ha quindi letto e commentato il verbale finale e svelato finalmente i nomi dei premiati: 3° Premio a Tullio Rossi di Treviso, con il racconto “Gli ultimi fuochi d’inverno”; 2° Premio a Mario Marcantuoni di Spilimbergo, con il racconto “Giacomino”; 1° Premio ad Antonio Cosimo De Biasio di Cordenons, con il racconto “Il figlio del podista”, ai quali sono stati consegnati i premi di 150, 250, 500 euro, da Friulovest Banca che li ha offerti e dai rappresentanti delle Istituzioni presenti.

Il materiale che riguarda l’edizione 2012 del Premio entro breve sarà disponibile nel sitowww.perleantichevie.it.

 

 

Antologia del Premio “Per le antiche vie: fra Livenza e Tagliamento, i luoghi di una Provincia fra storia e attualità”.

I dodici racconti finalisti e i 12 quadri fatti sui racconti dai soci pittori del circolo “Per le antiche vie” di Montereale Valcellina (Pn)

 

 

Verbale della Giuria
sulla scelta dei vincitori del Premio 2012

Montereale Valcellina, 6 ottobre 2012
La Giuria (presidente Pietro Angelillo, componenti Alessandro Canzian, Angela Felice, Lorenzo Marchiori, Marco Salvadori) della prima edizione del Premio letterario di narrativa “Per le antiche vie”, dedicato al tema “Fra Livenza e Tagliamento: i luoghi di una Provincia fra storia e attualità”, analizza i contenuti dei 12 testi finalisti selezionati in precedenza per scegliere i primi tre classificati, e concorda la graduatoria finale per l’assegnazione dei premi, dal primo al terzo.

Premessa
Le scelte conclusive vengono compiute, come nell’esame preliminare dei 64 testi concorrenti, nel rispetto rigoroso dell’anonimato degli autori e dei criteri di giudizio concordati dalla Giuria, vale a dire fluidità descrittiva, capacità degli autori di interpretare il tema assegnato dal Bando entro precisi spazi espositivi e forza di coinvolgimento del lettore, attraverso la descrizione di fatti, emozioni, sentimenti legati ai luoghi, agli episodi, alla storia, alle leggende, ai protagonisti, al ricordo e all’attualità.
Sulla base di queste considerazioni preliminari, la Giuria rileva tre fattori  positivi di carattere generale: 1) l’ampia partecipazione di autori appartenenti a varie parti d’Italia; 2) la qualità medio-alta dei lavori pervenuti; 3) la sperimentazione di diversi generi letterari adottati per la scrittura. Si tratta di fattori che hanno reso difficile la selezione dei 12 finalisti e, tra questi ultimi, la definizione di una chiara graduatoria finale.
Nel merito dei contenuti, la Giuria considera inoltre che il risultato più lusinghiero dell’iniziativa del Circolo “Per le antiche vie” s’identifica in una serie di racconti non appesantiti da una mera operazione sentimentale sul filo della nostalgia, bensì caratterizzati dalla dinamica della conoscenza, della riflessione e della proposta, attraverso varie chiavi espressive: poetica, saggistica, letteraria, narrativa. La Giuria evidenzia inoltre che la qualità del risultato è garantita anche dal grande amore per la Provincia di Pordenone, con contenuti che evidenziano il valore e la necessità del recupero e della valorizzazione della sua storia, del suo paesaggio e della sua identità, vale a dire quella di un territorio dinamico, in grado di costruire il futuro sulle radici del passato e sulla ricchezza delle peculiarità del Friuli Occidentale, area-cerniera tra la regione Friuli Venezia Giulia e la regione Veneto.
La Giuria definisce perciò lusinghiero l’esito di questa prima edizione del concorso ed esprime l’incoraggiamento per la prosecuzione dell’iniziativa a partire dal prossimo anno, con l’auspicio che si ripeta anche l’iniziativa di pubblicare i racconti della rosa dei finalisti in un’antologia arricchita dalla riproduzione di dipinti ispirati alle stesse opere, come valore aggiunto all’intera iniziativa dell’associazione organizzatrice, il Circolo d’arte e di cultura “Per le Antiche vie”, dei suoi sponsor e dei suoi patrocinatori.

Considerazioni conclusive
Nella formazione della graduatoria finale, i giurati si confrontano sulla scorta dei propri giudizi di merito e passano quindi a indicare, con decisione unanime (come nella selezione dei 12 testi finalisti), la proclamazione dei primi tre vincitori, considerando alla pari  tra loro gli altri 9 finalisti. Prima di proclamare il risultato del giudizio, il presidente Pietro Angelillo ringrazia i giurati e si complimenta per la professionalità e la grande partecipazione espresse nel loro impegno di selezione, interpretazione e analisi. La Giuria procede infine alla formazione della graduatoria finale dei racconti, partendo dal terzo posto. Subito dopo, il presidente del Circolo “Per le antiche vie”, Vittorio Comina, che assiste ai lavori nella sua duplice veste di promotore del Premio e di verbalizzante, rende noti i nomi degli autori. Si procede quindi all’abbinamento dei nomi degli autori alle relative opere.
Viene classificato al 3° posto il testo intitolato “Gli ultimi fuochi d’inverno” di Tullio Rossi, di Treviso, con la seguente motivazione:
Il racconto è una descrizione coinvolgente di elementi fondamentali nella vita di un paesino della Pedemontana Pordenonese, come potrebbe essere per tanti altri paesi del Friuli Occidentale vissuti fino a mezzo secolo fa, prima del boom economico che li ha trasformati nel nome di un anonimo progresso industriale e urbanistico. Il quadro tracciato dall’autore contiene, come in un affresco ricco di colore e di ambientazioni, tutti gli elementi, compresi gli odori e i profumi, di una vita vissuta da chi ha conosciuto quel mondo di povertà, di dignità e di sentimenti genuini, che è un film di vita ormai perduta per le giovani generazioni ignare. È un racconto fantastico, non legato a una precisa trama, che invita a rifugiarsi nei valori profondi della propria origine, piuttosto che «avventurarsi in pericolose sfide contro l’ignoto».
Viene classificato al 2° posto il testo intitolato “Giacomino” di Mario Marcantuoni, di Spilimbergo (Pn), con la seguente motivazione:
La trama del racconto esprime con efficacia e coinvolgimento il delicato rapporto tra un giovane professore e un allievo intelligente ma introverso che accetta l’insegnamento soltanto quando sente di essere capito. Il vantaggio è alla fine reciproco, perché il docente si accorge che Giacomino, il suo allievo, vive in un ambiente e nel piccolo mondo di un paese della nostra montagna ricco di umanità, sensibilità, tradizioni che non possono essere sopraffatte da programmi didattici paludati e da tenere perciò «al di fuori degli schemi precostituiti aridi e noiosi». Il giovane insegnante avverte sensazioni forti che lo collegano al mondo della sua infanzia e lo introducono nel mondo di Giacomino, nel suo paese e tra la sua gente. La descrizione di questa grande esperienza di vita si trasforma in un efficace invito finale al lettore: per essere capiti e amati bisogna capire e amare.
Viene classificato al 1° posto il testo intitolato “Il figlio del podista” di Antonio Cosimo De Biasio, di Cordenons (Pn), con la seguente motivazione:
«Sulla sinistra della carreggiata, dal lato del Cellina che non scorre, un podista, un passeggino, un cane» e i carabinieri che fermano per un momento, incuriositi e increduli, lo strano terzetto, mentre un bambino, il figlio del podista, dorme nel passeggino. La scena, surreale, si ripete il giorno dopo. E il racconto si snoda agile e percorso da coinvolgente suspense, tra la descrizione di un paesaggio, di sensazioni e di sentimenti, che si conclude con «il desiderio di un bambino»: vivere «addormentato nel dolce rumore della vita». Potrebbe essere ambientato ovunque e noi stessi potremmo essere i protagonisti, tanto l’episodio è universale. È una metafora della vita che noi vogliamo libera, ma che si scontra necessariamente con regole che tuttavia non la condizionano. Una ricerca di libertà, di tranquillità, di semplicità che soltanto il corso dell’esistenza, con il peso degli anni e la sensazione della fine, può interrompere.

Giuria del Premio
Il Presidente
Pietro Angelillo

 

 

 

 

 

La conclusione di un lungo cammino

Con la pubblicazione di questa antologia e la cerimonia di premiazione si conclude il lungo cammino del Premio letterario “Per le antiche vie” 2012. Cammino iniziato già a dicembre 2011, subito dopo la costituzione ufficiale del Circolo. In quel periodo il compito principale del Consiglio Direttivo era di trovare un progetto che realizzasse al meglio gli obiettivi statutari e ne qualificasse le attività fin dall’inizio.
Dopo una laboriosa fase preparatoria, il Bando di concorso per racconti dedicato al tema “Fra Livenza e Tagliamento: i luoghi di una Provincia fra storia e attualità” è stato presentato alla stampa e alla popolazione il 25 febbraio scorso. Le sue finalità principali sono: stimolare la creatività e valorizzare le opere di chi ama la scrittura e promuovere allo stesso tempo i territori del Comune di Montereale Valcellina e di tutta la Provincia di Pordenone. Il Bando si è chiuso il 7 luglio, i racconti pervenuti sono 64, una quantità che va al di là delle più rosee previsioni degli organizzatori, a riprova del notevole interesse che il concorso è riuscito a suscitare in questa sua prima edizione. I contenuti dei testi pervenuti, elaborati e sviluppati da ognuno secondo la propria sensibilità, riguardano praticamente l’intero territorio provinciale; la provenienza invece vede una preponderanza dalla provincia stessa ma anche con significativi contributi da altre zone della Regione Friuli Venezia Giulia e da varie realtà extraregionali, come Veneto, Lombardia, Piemonte, Liguria, Umbria e Lazio e in due casi anche dall’estero. Come si vede, molti amano i luoghi della provincia di Pordenone, non solo perché ci abitano ma anche perché, pur essendone adesso lontani, se ne ricordano sempre con piacere e nostalgia.

Nell’antologia sono contenuti i 12 racconti finalisti selezionati dalla Giuria, tutti interessanti e originali. Altri sarebbero stati meritevoli di comparire, ma il limite stabilito per questa edizione non lo ha permesso. I partecipanti di quest’anno avranno in ogni caso nuove possibilità di essere presenti, già dal 2013, e con essi anche gli altri autori che invieranno i loro lavori in futuro.

In questo felice momento conclusivo, sono doverosi i ringraziamenti a chi ha lavorato in modo appassionato e professionale per il successo del concorso, a cominciare dai componenti della Giuria, presieduta autorevolmente dal giornalista Pietro Angelillo, che hanno dato qualità e spessore al Premio con impegno e scelte ben ponderate, oltre che con la collaborazione per la fase finale e la cerimonia di premiazione; a Massimo Somaglino che mette a disposizione le sue qualità di lettore d’eccezione dei racconti premiati; ad Alessandro Canzian, titolare di Samuele Editore, per l’impostazione elegante e piacevole dell’antologia; ai componenti del Consiglio Direttivo del Circolo che hanno contribuito in modo decisivo allo sviluppo del progetto e a tutti i Soci per il loro supporto morale e materiale; ai pittori che hanno realizzato le belle opere che illustrano e impreziosiscono i racconti. Inoltre, un pensiero riconoscente va ai patrocinatori-sostenitori, che in varie forme hanno contribuito al successo del Premio ed in modo particolare alla realizzazione dell’antologia (Provincia di Pordenone, Comune di Montereale Valcellina, Friulovest Banca); agli altri patrocinatori (Pordenone With Love, Fogolâr Furlàn di Milano, Pro Loco di Montereale Valcellina); agli imprenditori locali che con il loro aiuto concreto hanno voluto sottolineare la condivisione degli obiettivi di questa iniziativa che valorizza e promuove il territorio.

L’ultimo ringraziamento però, forse il più importante, non può che andare ai partecipanti, a quanti hanno trovato in questo Premio un’opportunità per raccontare le storie alle quali magari pensavano da tempo: senza di loro, oggi noi non saremmo qui.

A tutti arrivederci al prossimo anno!

Circolo d’arte e di cultura “Per le antiche vie”
Il Presidente
Vittorio Comina

 
ESAURITO
 
 
 
 
 

Samuele Editore

Samuele Editore nasce nel 2008 a Pordenone, nel nord est Italia. La stessa città di Pordenonelegge, una della più importanti manifestazioni letterarie nazionali. E città vicino a Casarsa, la terra di Pier Paolo Pasolini. Samuele Editore nasce riprendendo il marchio storico della Tipografia di Alvisopoli fondata nel 1810 da Nicolò Bettoni. La vecchia Tipografia nella sua storia pubblicò molte opere importanti come Le Api panacridi di Alvisopoli (1811, scritta per il figlio di Napoleone Bonaparte) di Vincenzo Monti. Poeta, scrittore, drammaturgo, traduttore tra i massimi esponenti del Neo Classicismo italiano. La Tipografia, che aveva per logo un’ape cerchiata da un tondo con il motto Utile Dulci, lavorò fino al 1852, anno della sua chiusura. Samuele Editore prende l’eredità di quel grandissimo momento storico prendendo gli stessi ideali e gli stessi obiettivi di Nicolò Bettoni. Intenzione bene esemplificata dal motto Utile dulci che Samuele Editore riprende a manifesto del suo lavoro. Si tratta infatti di un passo oraziano tratto dall’Ars poetica (13 a.c.): “Omne tulit punctum, qui miscuit utile dulci, Lectorem delectando pariterque monendo” – “ha avuto ogni voto colui che ha saputo unire l’utile al dolce, dilettando e nello stesso tempo ammonendo il lettore”. Lo stesso passo viene ripreso nel XVIII secolo dall’Illuminismo italiano col significato di “il lavoro e l’arte sono fondamento di una vita serena”. Ripreso nello stesso significato anche dalla tipografia di Nicolò Bettoni, è adesso concetto fondante e continuamente ispiratore della ricerca poetica e delle pubblicazioni di Samuele Editore. Già dopo pochi anni di attività Samuele Editore si è imposto all’attenzione della cultura nazionale lavorando con i maggiori esponenti della poesia, del giornalismo, della televisione italiana. Con un lavoro di promozione continuo sia con manifestazioni proposte dalla Casa Editrice (a Pordenone, Trieste, Venezia, Milano, Torino, Roma, Napoli, eccetera) sia con poartecipazione a Festival importanti (Pordenonelegge, Fiera del Libro di Torino, Ritratti di Poesia di Roma) sia con newsletter e pubblicità settimanali in internet, Samuele Editore è considerato uno dei migliori editori del settore Poesia in Italia e vanta una presenza nei maggiori giornali nazionali quali Il corriere della sera, L’espresso, e continue recensioni nella famosissima rivista Poesia (la maggiore rivista italiana del settore). Col desiderio di aumentare la conoscenza della Poesia italiana e del mondo, a maggio 2013 Samuele Editore apre un ufficio internazionale dedicato a quegli autori che intendono far leggere le proprie opere al pubblico e ai poeti italiani, da sempre unici e importantissimi nella poesia mondiale. Con l’esperienza di un ottimo libro di poesie inglesi tradotte in italiano (Patrick Williamson) e del maggior poeta vietnamita vivente (Nguyen Chi Trung) Samuele Editore si propone di tradurre e proporre in doppia lingua le opere più meritevoli di autori non italiani, continuando la ricerca delle grandi opere poetiche di autori famosi e non famosi, capaci però di scrivere grandi libri. In questo si inscrive la partecipazione, nel 2014, al New York Poetry Festival. Con la grandissima convinzione che la Poesia può diventare ponte internazionale tra le persone, per farle parlare, per farle capire, creando cultura.