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Alessandro Ramberti su Le distrazioni del viaggio


 
da Fara Poesia
 
 

Forse l’ultima poesia di questa raccolta tersa e indagatrice ci dona una chiave importante per individuare la tonalità umbratile e sapienziale di queste distrazioni. Invero, questi excursus sono necessari e imprescindibili: ogni viaggio umano non può che prenderne atto. Sì, perché è spesso nelle divagazioni, nelle digressioni, nel percorrere itinerari alternativi e tortuosi che magari si sarebbe voluto evitare, che ciascuno di noi può ritrovare sé stesso, il senso del suo andare, facendo tesoro di esperienze anche dolorose e affaticanti che sono però quelle chi ci segnalano con maggiore evidenza e verità chi siamo e dove stiamo andando. Dunque, nei versi finali di questo libro è scritto che “rincasare / è solo un nocciolo di legno e i gesti / si fanno bruni e stanno tutti tra le mura” (p. 53). Annalisa Ciampalini sa che la poesia ha il “potere” di illuminare i gesti quotidiani, di dorare il loro colore bruno, di far loro varcare i limiti delle mura di casa, cioè dell’io, del domestico, del consueto. La poesia è in grado di dis-trarli, di dare anche a parole semplici una forza metaforica che le fa viaggiare oltre lo “scoglio tempestoso” (p. 47) in cui a volte si trasforma il nostro stare-al-mondo, perché il/la poeta sa che: “Il mare tra le mani è solo un sorso / d’acqua, l’azzurro vero è nella vastità” (ivi). Bisogna insomma varcare la soglia di casa (p. 45), scoprire che “a fianco del sentiero / e sulla distesa, gli alberi si scambiano / sguardi di luce” (p. 38) o Posare la vista / su di una piccola area di grazia / che racconta la sua forma presente (p. 35).

Il poeta è simile a un “fanciullo che raduna il suo gregge, cerca / una fonte per placare la sete. Conosce / la misura delle ombre e delle ore” (p. 23), e la poesia è questa misura “matematica” oltre misura, capace di creare una rete fra ogni essere vivente, ogni elemento naturale, anzi ogni atomo di questo nostro universo… in cui l’uomo, a quanto ci è dato di conoscere, è l’unico a provare “la noia / e la placida direzione delle cose” (p. 21), a riversare le sue emozioni nel tempo e nella natura per cui: “Nel pomeriggio il pensiero / ha gli occhi spalancati per la sete / e la stessa stanchezza del sole / negli archi allungati del cielo” (p. 20).

Bellissimo anche l’esergo che apre questa raccolta, tratto da Poesia del silenzio di Tomas Traströmer. Invitante, empatica e perspicua la Prefazione di Monica Guerra.

Alessandro Ramberti

 
 
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Samuele Editore

Samuele Editore nasce nel 2008 a Pordenone, nel nord est Italia. La stessa città di Pordenonelegge, una della più importanti manifestazioni letterarie nazionali. E città vicino a Casarsa, la terra di Pier Paolo Pasolini. Samuele Editore nasce riprendendo il marchio storico della Tipografia di Alvisopoli fondata nel 1810 da Nicolò Bettoni. La vecchia Tipografia nella sua storia pubblicò molte opere importanti come Le Api panacridi di Alvisopoli (1811, scritta per il figlio di Napoleone Bonaparte) di Vincenzo Monti. Poeta, scrittore, drammaturgo, traduttore tra i massimi esponenti del Neo Classicismo italiano. La Tipografia, che aveva per logo un’ape cerchiata da un tondo con il motto Utile Dulci, lavorò fino al 1852, anno della sua chiusura. Samuele Editore prende l’eredità di quel grandissimo momento storico prendendo gli stessi ideali e gli stessi obiettivi di Nicolò Bettoni. Intenzione bene esemplificata dal motto Utile dulci che Samuele Editore riprende a manifesto del suo lavoro. Si tratta infatti di un passo oraziano tratto dall’Ars poetica (13 a.c.): “Omne tulit punctum, qui miscuit utile dulci, Lectorem delectando pariterque monendo” – “ha avuto ogni voto colui che ha saputo unire l’utile al dolce, dilettando e nello stesso tempo ammonendo il lettore”. Lo stesso passo viene ripreso nel XVIII secolo dall’Illuminismo italiano col significato di “il lavoro e l’arte sono fondamento di una vita serena”. Ripreso nello stesso significato anche dalla tipografia di Nicolò Bettoni, è adesso concetto fondante e continuamente ispiratore della ricerca poetica e delle pubblicazioni di Samuele Editore. Già dopo pochi anni di attività Samuele Editore si è imposto all’attenzione della cultura nazionale lavorando con i maggiori esponenti della poesia, del giornalismo, della televisione italiana. Con un lavoro di promozione continuo sia con manifestazioni proposte dalla Casa Editrice (a Pordenone, Trieste, Venezia, Milano, Torino, Roma, Napoli, eccetera) sia con poartecipazione a Festival importanti (Pordenonelegge, Fiera del Libro di Torino, Ritratti di Poesia di Roma) sia con newsletter e pubblicità settimanali in internet, Samuele Editore è considerato uno dei migliori editori del settore Poesia in Italia e vanta una presenza nei maggiori giornali nazionali quali Il corriere della sera, L’espresso, e continue recensioni nella famosissima rivista Poesia (la maggiore rivista italiana del settore). Col desiderio di aumentare la conoscenza della Poesia italiana e del mondo, a maggio 2013 Samuele Editore apre un ufficio internazionale dedicato a quegli autori che intendono far leggere le proprie opere al pubblico e ai poeti italiani, da sempre unici e importantissimi nella poesia mondiale. Con l’esperienza di un ottimo libro di poesie inglesi tradotte in italiano (Patrick Williamson) e del maggior poeta vietnamita vivente (Nguyen Chi Trung) Samuele Editore si propone di tradurre e proporre in doppia lingua le opere più meritevoli di autori non italiani, continuando la ricerca delle grandi opere poetiche di autori famosi e non famosi, capaci però di scrivere grandi libri. In questo si inscrive la partecipazione, nel 2014, al New York Poetry Festival. Con la grandissima convinzione che la Poesia può diventare ponte internazionale tra le persone, per farle parlare, per farle capire, creando cultura.