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STORIA DI IDA di Ida Colin

 

STORIA DI IDA

Ida Colin

romanzo

a cura dell’Equipe della Casa di Riposo di San Quirino (Pn)

 


 

    “La prima notte di nozze io avrei voluto indossare la camicia da notte che avevo tenuto per quella occasione, ma mio marito non l’ha voluta. Durante i nostri rapporti intimi io partecipavo, ma in realtà non sentivo nulla.
Mio figlio, Stefano, è nato in casa l’11 aprile del 57. Era un bimbo grande, di quasi quattri chili, sano e pelato. Mio marito mi portò in regalo un uovo di pasqua e mi ringraziò. Venne a trovarmi un americano di colore che prese il bimbo tra le braccia e disse che avrei potuto avere altri due figli. A Stefano poi sono cresciuti capelli biondo rossicci e piano piano si sono trasformati in boccoli biondi. L’ho allattato fino a undici mesi, poi mia mamma l’ha portato a casa sua perché non gli dessi più latte. Nel frattempo sono rimasta incinta per la seconda volta. Dopo la nascita del secondo, Giovanni, ho cominciato a sentire piacere durante i rapporti con mio marito. Ero diventata più passionale e matura. Cominciai a frequentare anche altri uomini con i quali non avevo rapporti completi, ma alla “Lewinsky”, cioè orali.
Quando allattavo il secondo figlio arrivò un biglietto indirizzato a mio marito. Lo aprii e trovai una scrittura da studentessa. C’erano scritte parole d’amore. Quando poi chiesi a mio marito spiegazioni lui mi confessò che era Giovanna, una studentessa sua amante. Quando era nato il secondo mio marito, nonostante avessimo deciso di chiamarlo Francesco, aveva scelto di chiamarlo Giovanni, nome che ricordava la sua amante.
Io allora scrissi una lettera a Giovanna in cui le confessavo che stavo soffrendo, stavo allattando ancora e le chiedevo di lasciar perdere Alessandro. Lei rispose che non avrei dovuto aprire un biglietto non indirizzato a me.
A causa della delusione cominciai a frequentare di più i miei “amici”. Non erano dei veri e propri tradimenti, ma se vedevo uno bello non resistevo e mi lasciavo fare la corte. Ero bionda, con capelli lunghi, un corpicino da ragazzina e piacevo a molti. Dopo un po’ di mesi chiesi a mio marito se vedeva ancora Giovanna, e lui mi rispose che era morta. Poi non ho più avuto alcuna notizia.
Intanto avevamo cambiato casa. E qui viene il bello: Alessandro divenne l’amante della signora che ci aveva venduto la casa! Non c’era un momento che non andasse nella sua abitazione. Una sera dopo cena, dicendomi che andava a chiudere il portone, è stato via più di un’ora. Io scesi e andai a casa della signora in questione. Aprii un po’ la porta e sentii dal salotto buio lei che diceva «amore». Poi silenzio, si stavano baciando. Allora scappai nell’orto e volevo gettarmi nel canale per l’irrigazione. Alessandro mi rincorse e riuscì a riportarmi in cortile. Poi tornò dall’amante per dirle che si sarebbero visti in un altro momento”.

(da Storia di Ida)

 


 
 
 
 
 

Samuele Editore

Samuele Editore nasce nel 2008 a Pordenone, nel nord est Italia. La stessa città di Pordenonelegge, una della più importanti manifestazioni letterarie nazionali. E città vicino a Casarsa, la terra di Pier Paolo Pasolini. Samuele Editore nasce riprendendo il marchio storico della Tipografia di Alvisopoli fondata nel 1810 da Nicolò Bettoni. La vecchia Tipografia nella sua storia pubblicò molte opere importanti come Le Api panacridi di Alvisopoli (1811, scritta per il figlio di Napoleone Bonaparte) di Vincenzo Monti. Poeta, scrittore, drammaturgo, traduttore tra i massimi esponenti del Neo Classicismo italiano. La Tipografia, che aveva per logo un’ape cerchiata da un tondo con il motto Utile Dulci, lavorò fino al 1852, anno della sua chiusura. Samuele Editore prende l’eredità di quel grandissimo momento storico prendendo gli stessi ideali e gli stessi obiettivi di Nicolò Bettoni. Intenzione bene esemplificata dal motto Utile dulci che Samuele Editore riprende a manifesto del suo lavoro. Si tratta infatti di un passo oraziano tratto dall’Ars poetica (13 a.c.): “Omne tulit punctum, qui miscuit utile dulci, Lectorem delectando pariterque monendo” – “ha avuto ogni voto colui che ha saputo unire l’utile al dolce, dilettando e nello stesso tempo ammonendo il lettore”. Lo stesso passo viene ripreso nel XVIII secolo dall’Illuminismo italiano col significato di “il lavoro e l’arte sono fondamento di una vita serena”. Ripreso nello stesso significato anche dalla tipografia di Nicolò Bettoni, è adesso concetto fondante e continuamente ispiratore della ricerca poetica e delle pubblicazioni di Samuele Editore. Già dopo pochi anni di attività Samuele Editore si è imposto all’attenzione della cultura nazionale lavorando con i maggiori esponenti della poesia, del giornalismo, della televisione italiana. Con un lavoro di promozione continuo sia con manifestazioni proposte dalla Casa Editrice (a Pordenone, Trieste, Venezia, Milano, Torino, Roma, Napoli, eccetera) sia con poartecipazione a Festival importanti (Pordenonelegge, Fiera del Libro di Torino, Ritratti di Poesia di Roma) sia con newsletter e pubblicità settimanali in internet, Samuele Editore è considerato uno dei migliori editori del settore Poesia in Italia e vanta una presenza nei maggiori giornali nazionali quali Il corriere della sera, L’espresso, e continue recensioni nella famosissima rivista Poesia (la maggiore rivista italiana del settore). Col desiderio di aumentare la conoscenza della Poesia italiana e del mondo, a maggio 2013 Samuele Editore apre un ufficio internazionale dedicato a quegli autori che intendono far leggere le proprie opere al pubblico e ai poeti italiani, da sempre unici e importantissimi nella poesia mondiale. Con l’esperienza di un ottimo libro di poesie inglesi tradotte in italiano (Patrick Williamson) e del maggior poeta vietnamita vivente (Nguyen Chi Trung) Samuele Editore si propone di tradurre e proporre in doppia lingua le opere più meritevoli di autori non italiani, continuando la ricerca delle grandi opere poetiche di autori famosi e non famosi, capaci però di scrivere grandi libri. In questo si inscrive la partecipazione, nel 2014, al New York Poetry Festival. Con la grandissima convinzione che la Poesia può diventare ponte internazionale tra le persone, per farle parlare, per farle capire, creando cultura.

Questo articolo ha 3 commenti

  1. lola d'angelo

    Se lo legge Lora Leigh tutte le sue sfumature svaniscono nel buio del dolore!

  2. Valentina

    Brava Ida! Una sfida che pochi avrebbero colto, una voglia di mettersi in gioco meravigliosa!!!

    1. samueleeditore

      Grazie a voi Valentina, che avete reso possibile tutto questo con una meravigliosa partecipazione umana e professionale

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