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Lettera aperta a Lettori ed Autori

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Quest’anno come ormai molti sanno cade il decimo anniversario della Casa Editrice che io ed alcuni amici stiamo cercando di portare avanti occupandoci quasi esclusivamente di poesia ed eventi. Nel tempo abbiamo cavalcato, devo dire prendendoci non di rado asprissime critiche, desideri di innovazione e cambiamento. Dal dire all’Autore facciamo editing, cioè quello che mi mandi lo voglio discutere prima di pubblicare, al facciamo eventi proponendo anche autori di altri Editori, al facciamo gli open-mic per far venire sti benedetti poeti agli eventi e così, incontro dopo incontro, formarli, alla recentissima evoluzione dell’open-mic in richiesta di scrittura su determinati testi e/o tematiche fino all’utilizzo delle piattaforme di Crowdfunding per pubblicare i libri e agli eventi ormai quasi didattici sulla Poesia, o agli incontri ciclici per fare cultura su determinati territori, paesaggi umani come direbbe un amico artista, abbiamo cercato anno dopo anno di far maturare un ambiente che veramente rischiava di vedere l’Editore di Poesia come un semplice stampatore deresponsabilizzato.

A volte ci siamo riusciti, altre volte meno. Con orgoglio però posso dire che alle critiche per le novità che di certo non stavamo inventando noi ma semplicemente riproponendo, ristrutturando secondo le regole editoriali, sono corrisposte vere e proprie copie di quello che stavamo facendo. Non che sia una cosa strana in Editoria né nel mondo odierno. Un mondo alla fidget spinner dove le idee funzionano due mesi poi vengono talmente saturate dalle copie e riproposizioni che perdono d’interesse, di qualità, d’efficacia.

Ma non è ovviamente solo questo il problema. L’Editoria purtroppo è una realtà che ha le medesime lentezze di un dinosauro. Sa essere resistente ma non vuole evolversi e piange il rischio d’estinzione. E quando parlo di Editoria non sto intendendo semplicemente l’Editore ma l’insieme di tutta la filiera umana attorno al libro. Un Editore non esiste senza Autore e viceversa. Un Editore non esiste senza Lettore e viceversa. E nel mondo editoriale un Autore non esiste senza Lettore e viceversa (altra cosa sarebbe se guardassimo solo le opere che possono ben esistere senza Lettore almeno per un determinato periodo di tempo). Osservando in questa prospettiva l’Editoria ci rendiamo conto che sussiste una percezione condivisa e accettata che è la medesima di trent’anni fa.

Parliamo ad esempio della distribuzione: grandissimo problema della piccola Editoria. E restiamo nell’ambito dell’Editoria di Poesia dato che è l’ambito di chi vi scrive, e resto convinto che bisogna sempre parlare di ciò che si conosce. Una delle domande più classiche che mi vengono fatte è se abbiamo distribuzione. Che sia un Lettore o un Autore la domanda è sempre la medesima. E la risposta che posso dare è ovviamente si, abbiamo un Distributore e ci appoggiamo e determinate realtà. Ma questa è una risposta di trent’anni che ignora i cambiamenti che hanno portato e costruito le dinamiche dell’oggi.

Vorrei allora chiedere all’Autore e al Lettore: a cosa vi serve sapere che il libro x (vostro o non vostro) è presente nelle librerie di settore (perché parliamo di Poesia) che non esistono nemmeno più perché voi i libri non li andate a comprare, li volete solo lì? A cosa vi serve quando potete accendere lo schermo del vostro telefonino e aprire Facebook, Instagram, Twitter o Google o andare nel sito dell’Editore che è anche un negozio oppure semplicemente aprire le vostre mail, a volte addirittura whatsapp, per avere davanti i libri? Oggi il Lettore non deve più andare in libreria a cercare le opere perché è l’Editore stesso che va a casa sua e gli dice che ha pubblicato quell’opera. E questa è distribuzione che passa attraverso la promozione. Ed è efficace per il settore della Poesia perché crea luoghi ben definiti, identità riconoscibili dove sai che lì trovi quello che cerchi e anche quello che ti sorprenderà. È sostanzialmente il nuovo negozio di settore che non ti obbliga a prendere l’auto per raggiungerlo ma ti arriva in mano con tutto un apparato di contenuti aggiuntivi (foto degli eventi, recensioni e via dicendo).

Parliamo poi degli eventi. Noi come Samuele Editore facciamo dai 2 ai 6 eventi al mese. Dipende dai mesi. Bene, dovete sapere che se a un incontro vengono quattro persone (capita, parliamo di Poesia) io venderò due copie. Se vengono dieci persone io venderò due copie. Se vengono trenta persone probabilmente io venderò sempre solo due copie. E non importa quanti chilometri su e giù per l’Italia io avrò fatto in auto o in treno per quell’evento, quanti soldi avrò speso in spostamenti, alberghi, ufficio stampa, io con due copie dovrò coprire tutte le spese. Questo non è solo sbagliato, è profondamente ingiusto e la responsabilità di questo non è dell’Editore ma del Lettore.

In Italia vogliamo tutto gratis, lo sappiamo bene. Ma se il Lettore non compra i libri dell’Editore quest’ultimo non potrà stare in piedi. Ecco allora che se un Editore propone un evento sarebbe non solo educato ma addirittura doveroso acquistare il libro presentato secondo la formula mi è piaciuto l’evento te lo dico comprando il libro. Così facendo l’Editore potrà fare anche l’evento dopo e l’evento dopo ancora. Perché continuare a fare eventi che sono puntualmente una perdita economica non ha senso.

Gli Autori e i Lettori vogliono gli eventi e questo è comprensibile. Esistono realtà che pagano gli Autori per presentare e non fanno pagare il biglietto al Lettore per vedere. Ma sono solo due o tre Fondazioni in Italia che riescono ad attrarre fondi e sponsorizzazioni tali da poterselo permettere. E due tre casi significa che sono un’eccezione. Poi ci sono le associazioni che a volte ci riescono a spot. Quando capita capita.

Quello che vorrei quindi dire all’Autore e al Lettore è che la responsabilità di un libro di Poesia non è solo dell’Editore o dell’Autore ma anche del Lettore. Perché un Editore di Poesia è un imprenditore che deve sottostare ai doveri di un’impresa ma non può seguirne le regole. Certo mi si potrebbe obiettare che vengono stampati talmente tanti libri di Poesia che non si sa più quali comprare. Questa è una scusa che funzionava dieci anni, e su questa considerazione noi abbiamo fatto la Samuele Editore.

Oggi ci sono Editori di Poesia non solo bravi ma ottimi. Quelli che fanno ricerca, che scelgono, che formano, che spingono gli autori non per la loro vendibilità ma per la loro qualità. E sono visibili, conoscibili e conosciuti perché tutto oggi è a portata di mano. Ma hanno bisogno di Lettori per essere in grado di portare avanti un dialogo culturale che, ripeto, non è una responsabilità esclusivamente del singolo ma va intesa come una realtà collettiva dove ognuno deve fare la sua parte. Dove l’Autore studia per scrivere opere di qualità, l’Editore sceglie e matura Autori ed opere, e il Lettore mette in condizioni l’Editore e le opere di esistere.

Senza questo ragionamento restano le scelte dei pochi, le lobbies, le edizioni puramente commerciali di cui poi tutti si lamentano.

 

Samuele Editore

 
 

 
 
 
 

Samuele Editore

Samuele Editore nasce nel 2008 a Pordenone, nel nord est Italia. La stessa città di Pordenonelegge, una della più importanti manifestazioni letterarie nazionali. E città vicino a Casarsa, la terra di Pier Paolo Pasolini. Samuele Editore nasce riprendendo il marchio storico della Tipografia di Alvisopoli fondata nel 1810 da Nicolò Bettoni. La vecchia Tipografia nella sua storia pubblicò molte opere importanti come Le Api panacridi di Alvisopoli (1811, scritta per il figlio di Napoleone Bonaparte) di Vincenzo Monti. Poeta, scrittore, drammaturgo, traduttore tra i massimi esponenti del Neo Classicismo italiano. La Tipografia, che aveva per logo un’ape cerchiata da un tondo con il motto Utile Dulci, lavorò fino al 1852, anno della sua chiusura. Samuele Editore prende l’eredità di quel grandissimo momento storico prendendo gli stessi ideali e gli stessi obiettivi di Nicolò Bettoni. Intenzione bene esemplificata dal motto Utile dulci che Samuele Editore riprende a manifesto del suo lavoro. Si tratta infatti di un passo oraziano tratto dall’Ars poetica (13 a.c.): “Omne tulit punctum, qui miscuit utile dulci, Lectorem delectando pariterque monendo” – “ha avuto ogni voto colui che ha saputo unire l’utile al dolce, dilettando e nello stesso tempo ammonendo il lettore”. Lo stesso passo viene ripreso nel XVIII secolo dall’Illuminismo italiano col significato di “il lavoro e l’arte sono fondamento di una vita serena”. Ripreso nello stesso significato anche dalla tipografia di Nicolò Bettoni, è adesso concetto fondante e continuamente ispiratore della ricerca poetica e delle pubblicazioni di Samuele Editore. Già dopo pochi anni di attività Samuele Editore si è imposto all’attenzione della cultura nazionale lavorando con i maggiori esponenti della poesia, del giornalismo, della televisione italiana. Con un lavoro di promozione continuo sia con manifestazioni proposte dalla Casa Editrice (a Pordenone, Trieste, Venezia, Milano, Torino, Roma, Napoli, eccetera) sia con poartecipazione a Festival importanti (Pordenonelegge, Fiera del Libro di Torino, Ritratti di Poesia di Roma) sia con newsletter e pubblicità settimanali in internet, Samuele Editore è considerato uno dei migliori editori del settore Poesia in Italia e vanta una presenza nei maggiori giornali nazionali quali Il corriere della sera, L’espresso, e continue recensioni nella famosissima rivista Poesia (la maggiore rivista italiana del settore). Col desiderio di aumentare la conoscenza della Poesia italiana e del mondo, a maggio 2013 Samuele Editore apre un ufficio internazionale dedicato a quegli autori che intendono far leggere le proprie opere al pubblico e ai poeti italiani, da sempre unici e importantissimi nella poesia mondiale. Con l’esperienza di un ottimo libro di poesie inglesi tradotte in italiano (Patrick Williamson) e del maggior poeta vietnamita vivente (Nguyen Chi Trung) Samuele Editore si propone di tradurre e proporre in doppia lingua le opere più meritevoli di autori non italiani, continuando la ricerca delle grandi opere poetiche di autori famosi e non famosi, capaci però di scrivere grandi libri. In questo si inscrive la partecipazione, nel 2014, al New York Poetry Festival. Con la grandissima convinzione che la Poesia può diventare ponte internazionale tra le persone, per farle parlare, per farle capire, creando cultura.