Vittima delle rose su Versante ripido


Da Versante Ripido
 
Il poeta milanese Claudio Recalcati dopo un lungo silenzio (Cartoline dell’addio Stampa2009, nel 2013 la precedente raccolta) pubblica una nuova corposa e densa raccolta intitolata Vittima delle rose. Il libro consta di varie sezioni: Anna e i coriandoli, Luce inclinata, Round, Trittico dell’amore adolescente, La confessione, Vittime de toutes les roses (Carteggio), Trattoria onirica, Vittima delle rose, Anna e le caramelle. Il volume è dedicato ad Anna alla quale sono intitolate la prima e l’ultima sezione dove l’amore è l’argomento principale, come nella seconda poesia della prima sezione: “Cosa diceva lei, oh Amore mio? / Ma cosa cantava lei e poi sembrava / nell’uragano che li travolgeva / una sguattera, una massaia arruffata / ed io ridevo e / non era poi per delicatezza / e nobile stirpe o volo.” Nella prima poesia l’autore mescola l’argomento amoroso a riferimenti a poeti come Zanzotto e Testori: “Sotto parlavano ancora di progetti / sull’urbanizzazione, su Zanzotto, / sui quadri di Testori. / Ti guardai a lungo… / Sembravi esangue.” Non traggano in inganno queste citazioni, Recalcati appartiene ad un filone di poeti lombardi come Luciano Erba, Giovanni Raboni, Vittorio Sereni, Mario Santagostini, Maurizio Cucchi, quest’ultimo, non a caso, ha prefato il volume, ma con uno stile molto personale lontano da certi luoghi comuni e schematizzazioni tracciate dalla critica sulla cosiddetta “Linea Lombarda”. La seconda sezione Luce inclinata è quasi una dichiarazione di poetica in questa alternanza di luci e ombre, di lirismo autobiografico e osservazione della città, dei luoghi e delle trasformazioni sociali: “La luce inclinata travolge / un pomeriggio limpido di nomi, / le nostre voci paiono assopirsi, / farsi modeste e poi timidamente flebili / e maldestre / nel recitare ruoli non richiesti, / nel nominare cose in nome d’altri.” Non solo Testori e Zanzotto, ma numerosi sono i poeti che Recalcati cita come nota puntualmente Cucchi: “Recalcati si muove su territori diversi, convoca varie figure di grandi poeti, passando magari dall’ “armonia delle note di Whitman” per arrivare a introdurre un’“onda lunare con la faccia di Poe.” Round e Trittico adolescente vedono sempre affacciarsi l’amore in tutte le sue sfaccettature, anche di sofferenza: “Fremo nella bellezza ansante / delle tue guance, nella luminosità / dei tuoi occhi ciechi al buio della notte / e desti in una luce filtrante, / una sconvolgente luce di paure e arti / annodati e inteneriti a tratti, / violenti come il vento all’improvviso, / dannati come un profumo di seta.” Dopo La confessione che contiene solo due testi molto personali, in Vittime de toutes les roses (Carteggio), Recalcati mostra il suo lato più espressionista con versi molto diretti ed immagini forti che descrivono il cambiamento antropologico e culturale di Milano, ma anche del nostro Paese: “Sono fuggita, sono fuggita, dille / ho le gambe graffiate dagli sterpi, / sono a Milano e non ritornerò / nè a raccattare i vermi per la pesca / nè a far la serva per un uomo vile. / E non mi innamorerò mai più. / Brutta e incivile!”
 
di Luca Ariano
 
 
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