Un’intervista a Matteo Piergigli


 
 
Un’intervista a Matteo Piergigli su Scritto.io
 
 

Matteo Piergigli (4 Agosto 1973) è nato a Chiaravalle (An). Si diploma nel 1992, quattro anni di vita militare come ufficiale dell’Esercito e dal 1999 è impiegato tecnico presso un’azienda che gestisce il S.S.I. nella provincia di Ancona. Nel 2015 pubblica Ritagli (Casa Editrice Kimerik), nel 2016 la raccolta Notos a cinque mani (Aletti Editore) e Ritagli 2 (Arduino Sacco Editore). Nel 2016 e 2017 partecipa a due ritiri poetici della Samuele Editore e Laboratori Poesia. Sempre nel 2017 viene inserito nell’antologia Laboratori di poesia – testi 2017 con altri otto autori (Samuele Editore). Nel 2019 pubblica La densità del vuoto (Samuele Editore). Tra il 2015 e il 2020 riceve riconoscimenti e apprezzamenti a diversi premi letterari.

 

Benvenuto Matteo, iniziamo!

1. Da dove nasce la tua ispirazione?
Una parola, un verso, un’immagine che mi riporta ad un momento passato o descrive uno stato d’animo sono punto di partenza scrivere. Il verso o i versi frullano in testa per alcuni giorni, poi magicamente affiorano. Il testo non è definitivo, spesso scrivo diverse versioni della stessa poesia che vengono aggiustate e rielaborate per arrivare ad uno o due testi finali. Va detto che ho ripreso testi scritti nel passato cambiandoli profondamente, perché il tempo riscrive anche le emozioni.

2. In che momento preferisci scrivere?
Capita spesso di svegliarmi la notte con un verso in mente che trascrivo come un sogno che nasce da una parola ascoltata o una pagina letta anche giorni prima. I giorni seguenti aggiusto le versioni per arrivare al testo definitivo.

3. Se ripensi a quando hai cominciato a scrivere, cosa ti viene in mente?
Ritorno al tempo delle superiori, un periodo brutto della vita, in cui ho molto scritto e lasciato le parole per anni nel cassetto.

4. Stili una scaletta prima di scrivere o segui l’ispirazione?
Mi appunto parole, versi o idee che al momento opportuno provo a riunire per restituire ciò che con la poesia voglio comunicare.

5. Cosa provi durante la fase creativa?
E’ uno stato in cui si cerca di fissare il momento in modo aperto tale da creare empatia con il lettore.

 
 
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