Ultima vela sul Corriere della Sera

 

dal Corriere della Sera

 
 

“Ultima vela” è un poema, in endecasillabi e  quadri tematici, in cui Belluomini racconta la sua vita e, i suoi viaggi da marinaio, le avventure e gli incontri del Premio Camaiore, che negli anni lo hanno fatto gioire e anche soffrire. Poesia autobiografica, la sua, che si potrebbe pensare inutile ed errata, non compatibile con la vera poesia. Al proposito ci sono diverse teorie: chi sostiene che la poesia non “deve” essere autobiografica, e chi invece ricorda che la grande poesia italiana e del mondo, in fondo, ha evocazioni autobiografiche. L’unica differenza è data, in un caso e nell’altro, dalla capacità del poeta di trasformare eventi personali in elementi di vita universali. La scansione metrica, spesso con rime baciate, del poema di Belluomini, fanno affiorare alla memoria la lunga tradizione classica, ma con molti esempi nella contemporaneità, dell’uso di un linguaggio colto, elegante, e giustamente classicheggiante. Il contenuto è narrativo. E nella varie scene si rivedono i protagonisti della poesia italiana di fine Novecento e del primo Duemila. Racconto in poesia, E anche storia.

“Parola per parola incastonata/ con tanto di variabili linguaggi”. Una personale lingua, spesso “alata”, che dà al poeta Belluomini, una specifica riconoscibilità.

Ottavio Rossani

 
 

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