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Poesie del tempo ordinario su SoloLibri


 
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Poesie del tempo ordinario di Luigi Aliprandi (Samuele editore, pp.86, 2023), prefazione di Alberto Bertoni, potrebbe anche intitolarsi poesie della contraddizione, ed è uno stato da cui il poeta non desidera uscire, pur soffrendone.
Si potrebbe credere che l’artista evidenzi una sua incapacità, derivata dalle delusioni, a cui seguono non senso, mancanza di fondo e di centro interiore, tutte realtà psichiche scritte e riscritte nella coloritura del Novecento.
Per inciso, l’atomo ha un centro, così il sistema solare e le galassie… e sul sarcofago d’oro della tomba di Tutankhamon il faraone fanciullo ha un occhio inciso sul cuore.
È il nostro centro “anahatha”, che in sanscrito significa “non colpito, l’invincibile”, perché è eterno.
Ci siamo abituati a non farne uso, anzi a negarlo. Per Aliprandi si tratta di una volontà precisa, volontà di restare fermo com’è, dichiarata in una preghiera che non lascia dubbi interpretativi nel voler vivere disancorato e incostante:

e il tempo mi peggiora, quindi ti prego / ti prego Signore, schianta la mia /
incostanza, non togliermela mai dal cuore.

Se per Montale il dolore, il male di vivere è individuato nell’ostacolo e nella decadenza, nel rivo strozzato, nella foglia accartocciata, per Aliprandi è quanto viene scartato, la scoria, l’inutilità che si accresce, il non trovare mai il fondo delle cose, il vuoto esperito, che comunque egli vuole o vorrebbe recuperare per essere. Ecco la sua contraddizione essenziale. Essere diviene dunque una rincorsa dell’impossibile, trattenere ciò che è destinato a morire:

di esserci, ma essere, dico, all’altezza / di ciò che va sprecato, la poca vita / pagata a sangue sui bordi dell’uscita.

Anche il tempo si disfa, ben lo sappiamo, l’amore ci dilegua unendoci nel dono reciproco, e di entrambi il poeta vuole riappropriarsi nell’attimo stesso in cui li perde:

L’amore è solamente / questo, un depensarsi fino / allo stordimento, un appropriarsi / del tempo proprio / nel suo sfarsi – o siete con me
/ o contro voi stessi.

Il libro è dedicato a Francesca, la donna super desiderata, presente nella carne ma solamente nella carne, fin nell’intimità più segreta, nei liquami colanti sulle cosce, e nei versi bellissimi che seguono:

Alla ricerca della perfetta forma / che dica cose non ascoltate ancora / anzi non dica niente, sia la riforma / di segno e contenuto nell’aurora / del senso, fuori e dentro dalla norma / dica per sempre e lo dica ora – / è nel lenzuolo che di te si sazia / mia sola sindone ingigliata di grazia.

Graziella Atzori

 
 
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Samuele Editore

Samuele Editore nasce nel 2008 a Pordenone, nel nord est Italia. La stessa città di Pordenonelegge, una della più importanti manifestazioni letterarie nazionali. E città vicino a Casarsa, la terra di Pier Paolo Pasolini. Samuele Editore nasce riprendendo il marchio storico della Tipografia di Alvisopoli fondata nel 1810 da Nicolò Bettoni. La vecchia Tipografia nella sua storia pubblicò molte opere importanti come Le Api panacridi di Alvisopoli (1811, scritta per il figlio di Napoleone Bonaparte) di Vincenzo Monti. Poeta, scrittore, drammaturgo, traduttore tra i massimi esponenti del Neo Classicismo italiano. La Tipografia, che aveva per logo un’ape cerchiata da un tondo con il motto Utile Dulci, lavorò fino al 1852, anno della sua chiusura. Samuele Editore prende l’eredità di quel grandissimo momento storico prendendo gli stessi ideali e gli stessi obiettivi di Nicolò Bettoni. Intenzione bene esemplificata dal motto Utile dulci che Samuele Editore riprende a manifesto del suo lavoro. Si tratta infatti di un passo oraziano tratto dall’Ars poetica (13 a.c.): “Omne tulit punctum, qui miscuit utile dulci, Lectorem delectando pariterque monendo” – “ha avuto ogni voto colui che ha saputo unire l’utile al dolce, dilettando e nello stesso tempo ammonendo il lettore”. Lo stesso passo viene ripreso nel XVIII secolo dall’Illuminismo italiano col significato di “il lavoro e l’arte sono fondamento di una vita serena”. Ripreso nello stesso significato anche dalla tipografia di Nicolò Bettoni, è adesso concetto fondante e continuamente ispiratore della ricerca poetica e delle pubblicazioni di Samuele Editore. Già dopo pochi anni di attività Samuele Editore si è imposto all’attenzione della cultura nazionale lavorando con i maggiori esponenti della poesia, del giornalismo, della televisione italiana. Con un lavoro di promozione continuo sia con manifestazioni proposte dalla Casa Editrice (a Pordenone, Trieste, Venezia, Milano, Torino, Roma, Napoli, eccetera) sia con poartecipazione a Festival importanti (Pordenonelegge, Fiera del Libro di Torino, Ritratti di Poesia di Roma) sia con newsletter e pubblicità settimanali in internet, Samuele Editore è considerato uno dei migliori editori del settore Poesia in Italia e vanta una presenza nei maggiori giornali nazionali quali Il corriere della sera, L’espresso, e continue recensioni nella famosissima rivista Poesia (la maggiore rivista italiana del settore). Col desiderio di aumentare la conoscenza della Poesia italiana e del mondo, a maggio 2013 Samuele Editore apre un ufficio internazionale dedicato a quegli autori che intendono far leggere le proprie opere al pubblico e ai poeti italiani, da sempre unici e importantissimi nella poesia mondiale. Con l’esperienza di un ottimo libro di poesie inglesi tradotte in italiano (Patrick Williamson) e del maggior poeta vietnamita vivente (Nguyen Chi Trung) Samuele Editore si propone di tradurre e proporre in doppia lingua le opere più meritevoli di autori non italiani, continuando la ricerca delle grandi opere poetiche di autori famosi e non famosi, capaci però di scrivere grandi libri. In questo si inscrive la partecipazione, nel 2014, al New York Poetry Festival. Con la grandissima convinzione che la Poesia può diventare ponte internazionale tra le persone, per farle parlare, per farle capire, creando cultura.