Poesie del tempo ordinario – Luigi Aliprandi

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Poesie del tempo ordinario
Luigi Aliprandi
Prefazione di Alberto Bertoni
Pagine 86
Prezzo 13 euro
ISBN 978-88-94944-74-7
 
 


 
 
Versione online Sbac!
Prezzo 4 euro


 
 

Motore primo del libro è la potenza inusitata dei corpi in scena e in azione, fra memoria del sangue e rito sessuale, transfert onirico e amore declinato in tutte le sue possibili forme, motto di spirito elegantemente formulato e passione epigrammatica, “senza fondale di certezze”. Una poesia perfettamente orchestrata sul piano ritmico-prosodico (dove ogni verso è davvero un verso) diviene così il perfetto metronomo della pluralità di pulsioni e di malinconie che costituiscono oggi la tessitura degli esseri umani dotati ancora di sensibilità e di vitalità, quali sono i soggetti che agiscono sensibilmente dentro queste poesie di un tempo davvero “ordinario”. Tale infatti lo rende una poesia che sa trasmetterci – grazie al lavoro di cesello verbale compiuto da Luigi Aliprandi – la sua profonda sostanza dialogica: in una parola, la sua capacità di coinvolgerci in un’esperienza di comunità e di condivisione, intellettuale non meno che affettiva.

dalla prefazione di Alberto Bertoni

 
 
 
 
Sei su di me, sei sotto, mi sei
dentro, luce confitta fino in fondo
al centro, è questo che volevo e questo è
lo sento, e il resto non è storia
il resto è avvento.
 
 
 
 
 
 
Può un giorno uguale a un altro giorno
farsi giorno diverso da altri giorni
e per distacco non calendariale
farsi giorno più ricco e naturale?
Può, voglio dire, un susseguirsi di ore
in altre ore, predisporsi in perfezione
temporale e farsi tempo dell’anima e del cuore?
Certo che può, una nativa
vocazione lo isola lo esalta lo rende
tempo sospeso ad altro tempo ma
senza lasciarne traccia se non
in un certo modo di voltarsi, una
certa abitudine, una certa faccia.
 
 
 
 
 
 
Mandalo a morte tutto il tuo dolore
bestemmialo e poi mettilo in croce
bruciane ogni traccia ogni odore
strappagli il corpo l’anima la voce
tradiscilo per sempre il traditore
arrivi l’ora e l’ora sia veloce
fioritissimo bastone di Aronne
poco beata, più bella fra le donne.
 
 
 
 
 
 
Te ne stai sulla porta così,
come una vestale, come una
nemica, mia vita futura e inesplorata
scisma del cuore, frattura
della mente, se nel silenzio
riesci ancora, ancora
a farti invisibile e presente.