Ilaria Grasso su una poesia di Spolia II

 
 
Da Carteggi Letterari
 
 

La donna è cacciatrice o preda? Questa bella poesia di Rossignoli ci invita a fare una riflessione sul mito di Atalanta. Questa figura della mitologia è l’unica figlia di Iaso e di Climene . Il padre voleva una figlia femmina e alla nascita della piccola rimase tanto deluso che l’abbandonò su una collina dove fu allattata da un’orsa. Fu cresciuta da un gruppo di cacciatori e divenne così esperta cacciatrice e velocissima nella corsa che nessuno era capace di raggiungerla. I centauri Reco e Ileo tentarono di violentarla, ma restarono uccisi dalle sue frecce. Che sia il rifiuto la radice della violenza sia da parte degli uomini che da parte delle donne? Il tema dell’aggressività appartiene a entrambi i generi? Può davvero la violenza stabilire l’ordine delle cose se abbiamo il pensiero? Se la poesia è anche un strumento per acquisire conoscenza sono questi gli interrogativi che mi lasciano questi versi misurati e diretti che Rossignoli ha scritto. Il mito descritto si fa leggere dai miei occhi come un archetipo in grado di mediare tra l’antico e il moderno facendomi capire ancora una volta che esistono temi universali ancora irrisolti e che necessitano di un ulteriore sforzo da parte dell’essere umano per evolversi e migliorare.

Ilaria Grasso

 
 
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