Francesco Tomada su “L’imperfezione del diluvio / An Unrehearsed Flood”

 

da perigeion su L’imperfezione del diluvio / An Unrehearsed Flood di Sandro Pecchiari

 
 

L’imperfezione del diluvio / An unrehearsed flood è la terza raccolta pubblicata da Sandro Pecchiari, poeta triestino, dopo Verdi anni (2012) e Le svelte radici (2013), edite come quest’ultimo lavoro da Samuele Editore. Rispetto ai lavori precedenti, però, L’imperfezione del diluvio / An unrehearsed flood è un libro molto più asciutto, in quanto formato da 19 componimenti piuttosto brevi, in edizione bilingue italiano/inglese, che vanno a formare un corpo unico sul tema della morte e del distacco. La lingua è rastremata e scavata, possiede un ritmo interno eppure procede a volte attraverso nodosità e aperture che sembrano ripercorrere il dramma dell’agonia e della scomparsa di una persona amata, attraverso l’alternarsi di momenti di rassegnazione e (forse) speranza e relativa serenità; soprattutto si tratta però di una poesia umanissima, che attraverso un dettato misurato e privo di qualsiasi esibizionismo evidenzia il profondo dolore che ha accompagnato la vicenda biografica di Sandro Pecchiari. Questo carico di tragica autenticità, ed il coraggio che Pecchiari dimostra nel parlarne, costituiscono il valore intrinseco di un libro importante, probabilmente proprio perché necessario all’autore per affrontare la condizione di solitudine (“l’esilio permane / anche per chi resta”, così si chiude la raccolta) che rimane come conseguenza inevitabile della perdita.

Francesco Tomada

 
 

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