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Flaminia Cruciani su Diventa l’albero



 
 
 
 
Da Laboratori Poesia 
 
 
 

La poesia di Angel Quintero ci proietta in un universo onirico kafkiano dove avviene la frantumazione dei rapporti esistenziali dove si oscilla fra l’intimo organico e il sogno, l’immaginazione e il destino, l’assurdo e l’insensatezza, in un grado zero del reale dove le categorie, cinte da mura e fortificazioni impenetrabili, sono bianche.

In questi due testi inediti l’autore ci ricorda la duplice matrice della sua scrittura: da un lato agisce una spinta metafisica che non si sottrae anzi si fa medium di slanci visionari; dall’altro una convinta, quasi matematica terrestrità che bilancia, che tempera, che ricalibra.

Questo equilibrio, che a tratti diventa equilibrismo è reso possibile da una assoluta padronanza della lingua; sono pochi gli scrittori che possono permettersi questa dualità, che sanno ricondurla a un unico e credibile afflato conoscitivo, quel momento di incorruttibile intuizione tra sogno e realtà. E con questo non s’intenda un virtuosismo fine a se stesso bensì un ricorso continuo e caparbio alla precisione con cui il pensiero va a farsi parola per compiere un continuo processo alla realtà dai mille volti che tace; per esorcizzare l’anima nera del silenzio: quella della solitudine, della dimenticanza, dell’allontanamento, dell’isolamento «in silenziose credenze». Ne emerge uno sguardo chirurgico, alla Carver, di una ferocia inaudita, un cortocircuito continuo che spinge il lettore alle Colonne d’Ercole del conoscibile. Proprio per questo le immagini che Angel Quintero evoca nei suoi versi sono specchi inesorabilmente e positivamente crudeli: ciò che ci rimandano è una continua messa a fuoco dell’assurdo che non ammette ritardi né rimandi, non lascia spazio a scuse né a giustificazioni. Assistiamo a un continuo sforzo bellico lessicale e linguistico che cerca di assediare la realtà e non ci resta che testimoniare le esperienze del poeta, seguirne i labirintici ragionamenti, condividerne dubbi e paure e dunque sostare con lui «dentro il silenzio/tra le parole». Perché è lì, in quel presente intermezzo e intermediario, che possiamo intravedere una promessa di speranza, una possibilità di futuro. Abbracciare pericolo e promessa, rischio e rinnovamento e ironicamente

«Essere
il ronzare
che attraversa»
l’esistenza impenetrabile
«da una parte all’altra».

Flaminia Cruciani

 
 
 
 
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Samuele Editore

Samuele Editore nasce nel 2008 a Pordenone, nel nord est Italia. La stessa città di Pordenonelegge, una della più importanti manifestazioni letterarie nazionali. E città vicino a Casarsa, la terra di Pier Paolo Pasolini. Samuele Editore nasce riprendendo il marchio storico della Tipografia di Alvisopoli fondata nel 1810 da Nicolò Bettoni. La vecchia Tipografia nella sua storia pubblicò molte opere importanti come Le Api panacridi di Alvisopoli (1811, scritta per il figlio di Napoleone Bonaparte) di Vincenzo Monti. Poeta, scrittore, drammaturgo, traduttore tra i massimi esponenti del Neo Classicismo italiano. La Tipografia, che aveva per logo un’ape cerchiata da un tondo con il motto Utile Dulci, lavorò fino al 1852, anno della sua chiusura. Samuele Editore prende l’eredità di quel grandissimo momento storico prendendo gli stessi ideali e gli stessi obiettivi di Nicolò Bettoni. Intenzione bene esemplificata dal motto Utile dulci che Samuele Editore riprende a manifesto del suo lavoro. Si tratta infatti di un passo oraziano tratto dall’Ars poetica (13 a.c.): “Omne tulit punctum, qui miscuit utile dulci, Lectorem delectando pariterque monendo” – “ha avuto ogni voto colui che ha saputo unire l’utile al dolce, dilettando e nello stesso tempo ammonendo il lettore”. Lo stesso passo viene ripreso nel XVIII secolo dall’Illuminismo italiano col significato di “il lavoro e l’arte sono fondamento di una vita serena”. Ripreso nello stesso significato anche dalla tipografia di Nicolò Bettoni, è adesso concetto fondante e continuamente ispiratore della ricerca poetica e delle pubblicazioni di Samuele Editore. Già dopo pochi anni di attività Samuele Editore si è imposto all’attenzione della cultura nazionale lavorando con i maggiori esponenti della poesia, del giornalismo, della televisione italiana. Con un lavoro di promozione continuo sia con manifestazioni proposte dalla Casa Editrice (a Pordenone, Trieste, Venezia, Milano, Torino, Roma, Napoli, eccetera) sia con poartecipazione a Festival importanti (Pordenonelegge, Fiera del Libro di Torino, Ritratti di Poesia di Roma) sia con newsletter e pubblicità settimanali in internet, Samuele Editore è considerato uno dei migliori editori del settore Poesia in Italia e vanta una presenza nei maggiori giornali nazionali quali Il corriere della sera, L’espresso, e continue recensioni nella famosissima rivista Poesia (la maggiore rivista italiana del settore). Col desiderio di aumentare la conoscenza della Poesia italiana e del mondo, a maggio 2013 Samuele Editore apre un ufficio internazionale dedicato a quegli autori che intendono far leggere le proprie opere al pubblico e ai poeti italiani, da sempre unici e importantissimi nella poesia mondiale. Con l’esperienza di un ottimo libro di poesie inglesi tradotte in italiano (Patrick Williamson) e del maggior poeta vietnamita vivente (Nguyen Chi Trung) Samuele Editore si propone di tradurre e proporre in doppia lingua le opere più meritevoli di autori non italiani, continuando la ricerca delle grandi opere poetiche di autori famosi e non famosi, capaci però di scrivere grandi libri. In questo si inscrive la partecipazione, nel 2014, al New York Poetry Festival. Con la grandissima convinzione che la Poesia può diventare ponte internazionale tra le persone, per farle parlare, per farle capire, creando cultura.