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Fabrizio Fantoni recensisce Piazzale senza nome


 
 
 
 
da Poesia, il primo blog di Poesia della Rai

La lirica del dolore

 
 

Poesia – Luigia Sorrentino nel suo Piazzale senza nome scava nella tragedie delle sofferenze quotidiane

15.11.2021

 
 

Con Piazzale senza nome Luigia Sorrentino compie un viaggio di ritorno all’origine che si concretizza attraverso il ricordo di una generazione ferita dalla dipendenza e dal convincimento di avere la forza di potersene liberare: Posso smettere quando voglio. In tale certezza risiede l’inganno della giovinezza che porta al naufragio.

“Ricordare una cosa” – scrive Cesare Pavese – “significa vederla – ora soltanto – per la prima volta”.

Nello slancio della memoria luoghi, ritratti, voci, schegge acuminate di storie sono, per la prima volta, sottratte al buio che le imprigionava – rischiarate dalla parola della poesia – e deposte dall’autrice come ex voto ai piedi dell’uomo morente su un confine estremo tra essere e non essere più.

Questo è il tributo che, al cospetto della morte, la vita esige per proseguire.

“avevano negli occhi una perla
la lentezza dei gesti
l’attimo innaturale della bocca
in villa comunale
tre fiale al giorno di morfina

il sonno dai lunghi capelli
tagliava i loro volti

indossavano la pelle di capra

nelle narici oltraggiate
spighe di grano”

La morte dei giovani prorompe sulla pagina con la cadenza rituale di un’antica liturgia.

Nello spazio della villa comunale avviene il sacrificio. L’offerta è il corpo.
La profanazione dell’essere umano è lenta, si propaga come gelo che dalle membra sale fino al cuore: gelo che ottunde, gelo che isola, gelo che cala in una hybris dionisiaca che ha il volto della capra. Il battito cardiaco accelerato, la contrazione del corpo nell’estasi momentanea, sono resi da una lingua martellante che scandisce il rito di iniziazione fino al punto di non ritorno, dove non vi è più dominio e la vita non ha più eredi.

“allora vedi la giovinezza
nella macchia scurissima che la inghiotte
scendi nelle crepe in cui non sei mai stato
nella ferita che voi non avete mai visto

la grande opera è sola”

Come macchia che reclama altra macchia, la dipendenza si propaga tra i giovani -“epidemia” – assumendo forme inaspettate, come l’obbedienza ad un amore sterile e violento.

La tematica della violenza sulle donne trova forma nei versi di rara bellezza dei due poemetti centrali – nell’eponimo Piazzale senza nome e in Nunzia – che sono, senza dubbio, fra i più importanti conseguimenti poetici della Sorrentino.

Lo sguardo dell’autrice si sofferma non tanto sulla perpetrazione dell’abuso, quanto sui segni che la violenza lascia sul corpo e nella memoria dei sopravvissuti: ragazzi che hanno conosciuto e sofferto la condizione dell’emarginazione e dell’abbandono, nei confronti dei quali l’autrice non abbandona sé stessa ad alcun pietismo, né indulgenza. A emergere è il male nella sua più cruda oggettività.

La donna è sola nel suo silenzio, la parola segue il ripetersi meccanico dei gesti nello spossessamento della propria umanità: “tu sei niente, nessuno.”

La solitudine, l’accondiscendenza della vittima nei confronti del proprio carnefice e la degradazione dell’essere umano sopraffatto da un amore malato, sono le stazioni di un calvario che l’autrice percorre con lucida e inesorabile fermezza. E poi, la superficialità e l’indifferenza della gente intorno alla vittima, sempre pronta a minimizzare o a dimenticare le responsabilità per il tanto sangue sparso: “…amore mio perché? Perché vuoi toccare il fondo?”. Ecco la sentenza, ecco la condanna di chi non ti crede, di chi non vuole e non può comprendere il tuo dolore.

Fabrizio Fantoni

 
 
 
 
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Samuele Editore

Samuele Editore nasce nel 2008 a Pordenone, nel nord est Italia. La stessa città di Pordenonelegge, una della più importanti manifestazioni letterarie nazionali. E città vicino a Casarsa, la terra di Pier Paolo Pasolini. Samuele Editore nasce riprendendo il marchio storico della Tipografia di Alvisopoli fondata nel 1810 da Nicolò Bettoni. La vecchia Tipografia nella sua storia pubblicò molte opere importanti come Le Api panacridi di Alvisopoli (1811, scritta per il figlio di Napoleone Bonaparte) di Vincenzo Monti. Poeta, scrittore, drammaturgo, traduttore tra i massimi esponenti del Neo Classicismo italiano. La Tipografia, che aveva per logo un’ape cerchiata da un tondo con il motto Utile Dulci, lavorò fino al 1852, anno della sua chiusura. Samuele Editore prende l’eredità di quel grandissimo momento storico prendendo gli stessi ideali e gli stessi obiettivi di Nicolò Bettoni. Intenzione bene esemplificata dal motto Utile dulci che Samuele Editore riprende a manifesto del suo lavoro. Si tratta infatti di un passo oraziano tratto dall’Ars poetica (13 a.c.): “Omne tulit punctum, qui miscuit utile dulci, Lectorem delectando pariterque monendo” – “ha avuto ogni voto colui che ha saputo unire l’utile al dolce, dilettando e nello stesso tempo ammonendo il lettore”. Lo stesso passo viene ripreso nel XVIII secolo dall’Illuminismo italiano col significato di “il lavoro e l’arte sono fondamento di una vita serena”. Ripreso nello stesso significato anche dalla tipografia di Nicolò Bettoni, è adesso concetto fondante e continuamente ispiratore della ricerca poetica e delle pubblicazioni di Samuele Editore. Già dopo pochi anni di attività Samuele Editore si è imposto all’attenzione della cultura nazionale lavorando con i maggiori esponenti della poesia, del giornalismo, della televisione italiana. Con un lavoro di promozione continuo sia con manifestazioni proposte dalla Casa Editrice (a Pordenone, Trieste, Venezia, Milano, Torino, Roma, Napoli, eccetera) sia con poartecipazione a Festival importanti (Pordenonelegge, Fiera del Libro di Torino, Ritratti di Poesia di Roma) sia con newsletter e pubblicità settimanali in internet, Samuele Editore è considerato uno dei migliori editori del settore Poesia in Italia e vanta una presenza nei maggiori giornali nazionali quali Il corriere della sera, L’espresso, e continue recensioni nella famosissima rivista Poesia (la maggiore rivista italiana del settore). Col desiderio di aumentare la conoscenza della Poesia italiana e del mondo, a maggio 2013 Samuele Editore apre un ufficio internazionale dedicato a quegli autori che intendono far leggere le proprie opere al pubblico e ai poeti italiani, da sempre unici e importantissimi nella poesia mondiale. Con l’esperienza di un ottimo libro di poesie inglesi tradotte in italiano (Patrick Williamson) e del maggior poeta vietnamita vivente (Nguyen Chi Trung) Samuele Editore si propone di tradurre e proporre in doppia lingua le opere più meritevoli di autori non italiani, continuando la ricerca delle grandi opere poetiche di autori famosi e non famosi, capaci però di scrivere grandi libri. In questo si inscrive la partecipazione, nel 2014, al New York Poetry Festival. Con la grandissima convinzione che la Poesia può diventare ponte internazionale tra le persone, per farle parlare, per farle capire, creando cultura.