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Sulla soglia su Clandestino


 
 

La soglia del dolore di Monica Guerra

di Michele Paoletti

 
 
da Rivista Clandestino
 
 

Se scrivere è un atto di responsabilità, scrivere della morte lo è ancora di più perché significa farsi portatori del ricordo nel tempo: salvare, conservare qualcosa di prezioso e irripetibile. Di fronte all’incedere inesorabile della malattia, molteplici sono le scelte, anche se la direzione verso cui tutte queste possibilità convergono è una e una soltanto. Se, come nel caso di Monica Guerra, si sceglie il silenzio, le parole che vengono dopo assumono un peso e una sostanza maggiore perché conservano al loro interno tutti gli strati e i sedimenti che si sono accumulati lungo il percorso. Sulla soglia (Samuele Editore, 2017) è un atto di amore e di responsabilità, non semplicemente un diario ma una cronologia del dolore e nel dolore. E un atto di coraggio. La raccolta bilingue (le poesie sono state scritte in italiano e tradotte in inglese dalla stessa autrice) è suddivisa in due sezioni, Il saluto e Il ricordo, più un prologo e un epilogo.

Ne Il saluto i testi sono contraddistinti da una data: qui il tempo ha una misura precisa, il carezzare le ferite allineate, la tazza di caffè, l’ombra lunga del cipresso. 
È interessante notare come numerosi testi siano contraddistinti da una componente sensoriale e come Monica Guerra scelga non a caso la vista e il tatto per misurare la distanza tra il gesto di morire e l’estrema urgenza di contatto. Nonostante si avverta la costante presenza del dolore e la necessità di dare il nome alle cose per come sono, è solo nel testo che chiude la sezione, quello cronologicamente più distante dalla perdita che l’autrice utilizza la parola dolore come a dire che il percorso, seppure a ritroso ci porta qui e da qui è partito. La soglia diventa dunque luogo del dolore, zona di confine tra i vivi e i morti dove chi resta sceglie l’amore come risposta alla perdita, sceglie di salvare l’incrocio di mani / che siamo stati.

Ne Il ricordo i riferimenti temporali vengono meno, lo sguardo dell’autrice si sposta ad un livello superiore e la scelta si fa chiara: e se scrivo e per farti poesia / impastare la stagione sul tuo viso. / ci si salva e si muore, / ognuno a suo modo. / ogni giorno, ognuno come può. Perché nonostante tutto occorre inventarsi la vita,riprendere a danzare, a fluire lungo una vita imperfetta eppure sbraitante e meravigliosamente viva.

 
 
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Samuele Editore

Samuele Editore nasce nel 2008 a Pordenone, nel nord est Italia. La stessa città di Pordenonelegge, una della più importanti manifestazioni letterarie nazionali. E città vicino a Casarsa, la terra di Pier Paolo Pasolini. Samuele Editore nasce riprendendo il marchio storico della Tipografia di Alvisopoli fondata nel 1810 da Nicolò Bettoni. La vecchia Tipografia nella sua storia pubblicò molte opere importanti come Le Api panacridi di Alvisopoli (1811, scritta per il figlio di Napoleone Bonaparte) di Vincenzo Monti. Poeta, scrittore, drammaturgo, traduttore tra i massimi esponenti del Neo Classicismo italiano. La Tipografia, che aveva per logo un’ape cerchiata da un tondo con il motto Utile Dulci, lavorò fino al 1852, anno della sua chiusura. Samuele Editore prende l’eredità di quel grandissimo momento storico prendendo gli stessi ideali e gli stessi obiettivi di Nicolò Bettoni. Intenzione bene esemplificata dal motto Utile dulci che Samuele Editore riprende a manifesto del suo lavoro. Si tratta infatti di un passo oraziano tratto dall’Ars poetica (13 a.c.): “Omne tulit punctum, qui miscuit utile dulci, Lectorem delectando pariterque monendo” – “ha avuto ogni voto colui che ha saputo unire l’utile al dolce, dilettando e nello stesso tempo ammonendo il lettore”. Lo stesso passo viene ripreso nel XVIII secolo dall’Illuminismo italiano col significato di “il lavoro e l’arte sono fondamento di una vita serena”. Ripreso nello stesso significato anche dalla tipografia di Nicolò Bettoni, è adesso concetto fondante e continuamente ispiratore della ricerca poetica e delle pubblicazioni di Samuele Editore. Già dopo pochi anni di attività Samuele Editore si è imposto all’attenzione della cultura nazionale lavorando con i maggiori esponenti della poesia, del giornalismo, della televisione italiana. Con un lavoro di promozione continuo sia con manifestazioni proposte dalla Casa Editrice (a Pordenone, Trieste, Venezia, Milano, Torino, Roma, Napoli, eccetera) sia con poartecipazione a Festival importanti (Pordenonelegge, Fiera del Libro di Torino, Ritratti di Poesia di Roma) sia con newsletter e pubblicità settimanali in internet, Samuele Editore è considerato uno dei migliori editori del settore Poesia in Italia e vanta una presenza nei maggiori giornali nazionali quali Il corriere della sera, L’espresso, e continue recensioni nella famosissima rivista Poesia (la maggiore rivista italiana del settore). Col desiderio di aumentare la conoscenza della Poesia italiana e del mondo, a maggio 2013 Samuele Editore apre un ufficio internazionale dedicato a quegli autori che intendono far leggere le proprie opere al pubblico e ai poeti italiani, da sempre unici e importantissimi nella poesia mondiale. Con l’esperienza di un ottimo libro di poesie inglesi tradotte in italiano (Patrick Williamson) e del maggior poeta vietnamita vivente (Nguyen Chi Trung) Samuele Editore si propone di tradurre e proporre in doppia lingua le opere più meritevoli di autori non italiani, continuando la ricerca delle grandi opere poetiche di autori famosi e non famosi, capaci però di scrivere grandi libri. In questo si inscrive la partecipazione, nel 2014, al New York Poetry Festival. Con la grandissima convinzione che la Poesia può diventare ponte internazionale tra le persone, per farle parlare, per farle capire, creando cultura.