Cosa succede se chiedo a ChatGPT di scrivere una breve poesia sull’autunno e la malinconia, senza menzionare i due termini?
Le foglie dorate danzano,
Il vento sussurra un addio.
Ombre lunghe, cielo spento,
Un cuore pesante, un passo lento.
Sono sicuramente dei versi; che si tratti di poesia, è una questione un po’ meno ovvia.
ChatGPT è il più noto sistema di machine learning destinato alla produzione di testi. Il machine learning è a sua volta una sottoarea dell’intelligenza artificiale, e comincerei proprio introducendo un po’ di terminologia e definizioni per comprendere di cosa discuteremo adesso.
Per esempio, Intelligenza Artificiale: con questa espressione intendiamo l’abilità di una macchina di mostrare capacità umane quali ragionamento, apprendimento, pianificazione, volendo anche la creatività.
Tecnicamente, si ottiene con macchine (costituite da computer più software) che possono seguire due approcci principali: quello simbolico e quello subsimbolico. Nel primo caso, si cerca di tradurre in forma di espressioni logiche o algoritmi la conoscenza posseduta da esperti umani, in modo da renderla eseguibile dal computer. L’esempio più tipico è costituito dai sistemi esperti, che sono state le prime implementazioni dell’intelligenza artificiale, in particolare in ambito medico. In sintesi, un sistema esperto diagnostico riceve dall’utente un insieme di dati clinici o sintomi, richiede all’utente eventuali dati mancanti, e propone una diagnosi, basandosi su regole precedentemente dettate da un esperto medico.
Vincenzo Della Mea
Continua su Pordenoneleggepoesia