Rita Bompadre recensisce Prima della voce

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Da fabriziobregoli.com

 

L’opera “Prima della voce” di Paolo Parrini (Samuele Editore – Collana Callisto, 2021 pp. 70 € 12.00) parla al cuore della vibrazione poetica, modula i segni espressivi dello stupore interiore, trasmette l’essenza iniziale delle parole considerando la materia comune della memoria con l’appropriata elezione d’immagini e tradizioni universali. Il poeta concede al linguaggio una diffusione rituale, iniziatica, attribuisce al miracolo incantevole della poesia la traduzione biografica in riflessioni indispensabili, contratte tra l’intuizione di una sensazione provvisoria e la sensibilità permanente, custodisce la rispondenza sonora della vita nell’oscillazione di una devozione pagana con la natura correlativa degli eventi. Prolunga il senso sottile e delicato della relazione estetica con l’unità dell’esperienza sensibile, osserva il presentimento acuto della visione del mondo e dei suoi struggenti accordi, traccia il rilievo emerso delle emozioni, distingue la cavità difensiva dell’ispirazione come il salvifico territorio delle occasioni e della verità. Il percorso elegiaco incrocia la scheggia indicativa nell’intreccio dei ricordi, l’intensità dello sguardo quotidiano sulla consistenza saggia della realtà. “Prima della voce” rintraccia la grammatica e la ricostruzione dei significati affettivi, recupera il dialogo spirituale trasferendo nella rappresentazione delle fotografie artistiche, contenute nel libro, la contemplazione della bellezza, riscatta la percezione delle impressioni che il disincanto ha estinto intorno alla nostra esistenza. Paolo Parrini riacquista la possibilità di vivere i legami con la naturale capacità di ascoltare e capire le proprie passioni, accoglie la cura dei sentimenti, concentra il raccoglimento religioso delle attese nei labirinti dei propri desideri, salvaguarda il sincero legame con le proprie promesse, affermando l’estensione di un’esecuzione lirica obiettiva, l’elevazione di un’epifania meravigliata, in comunione con un equilibrio riportato in  luce oltre la discordanza oscura del vivere.

Rita Bompadre

 

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