Piera Mattei su La manutenzione dei sentimenti

 
 
da Lucreziana 2008
 
 

Conosco Gabriella da anni. Più volte mi ha invitato a Trieste a quelle “Residenze estive”, incontri internazionali di poesia,  che con coraggio da molti anni porta avanti.

Nel dicembre scorso, a Piùlibri piùliberi 2019, mi aveva fatto dono di questo libretto, che ora nel mio disordine, all’ennesimo ribaltamento di carte sulla scrivania per motivi di spolvero, è tornato in primo piano, a fissarmi. E quindi rispondo all’invito che mi rivolge. Mi dedico a leggerlo.

Quanto succede è che il libro, perché donatomi pochi mesi fa, reclami di essere letto come un libro che si riferisce anche al presente dell’autrice, non solo al 2015, anno nel quale è stato pubblicato. E in questa chiave lo leggo.

Quanto succede è che, avendo  conosciuto anche il compagno di vita di Gabriella, nella prima sezione del libro, quella che dà il titolo alla raccolta, seguo, quasi fosse una pellicola, il racconto di una storia d’amore, scandita dai luoghi  dove, da un primo incontro in poi, quella vita si è svolta.

Cambiare residenza può, senza che proprio quello sia il progetto, diventare un espediente per rendere sempre nuovi i gesti d’amore o almeno lo scenario di quei gesti. Ma non si gioca sempre a fare i genitori, come nella tenda in Versilia. L’arte della convivenza consiste anche nell’arte sottile di far combaciare due misure/ usate in direttrici proprie.

Piera Mattei

 
 
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