Il ruolo del poeta
secondo Giorgio Bassani: Fortini, Delfini e Buttitta
Fra il 1958 e il 1963 Giorgio Bassani1 dirige per l’editore milanese Giangiacomo Feltrinelli la collana “Biblioteca di Letteratura”, divisa nelle due sezioni “I contemporanei” e “I classici moderni”. Da una parte trovano spazio autori italiani contemporanei, spesso inediti o giovani talenti, dall’altra veri e propri classici della letteratura internazionale, all’epoca non ancora conosciuti in Italia. Le scelte editoriali di Bassani rispecchiano una profonda conoscenza del mondo letterario, in un’epoca in cui i mezzi di comunicazione e di diffusione della letteratura sono scarsi o estremamente vincolati; il ruolo del poeta è, di fatto, ancora un ruolo riservato ad un’élite culturale precisa, spesso poco accessibile o chiusa su sé stessa. Fra “I contemporanei” (cinquantadue titoli) spiccano encomiabili ed apprezzate opere narrative e teatrali, come l’emblematico Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, tutto il ciclo de I segreti di Milano di Giovanni Testori, Il soldato di Carlo Cassola, L’anonimo Lombardo di Alberto Arbasino o i romanzi del grande amico Manlio Cancogni. Accanto a questi autori e titoli, alcuni diventati ormai dei classici del ‘900 italiano altri dimenticati (come Tutti compromessi di Uberto Paolo Quintavalle), appaiono dodici opere poetiche: Franco Fortini, Poesia ed errore. 1937-1957, 1959 (n. 5); Antonio Barolini, Elegie di Croton, 1959 (n. 9); Gian Carlo Conti, Il profumo dei tigli, 1960 (n. 17); Paolo Volponi, Le porte dell’Appenino, 1960 (n. 18); Antonio Delfini, Poesie della fine del mondo, 1961 (n. 22); Velso Mucci, L’età della terra, 1962 (n. 33); Luciana Frezza, La farfalla e la rosa, 1962 (n. 36); Enrico Tobia, Dal ponte dell’Ariccia, 1962 (n. 37); Roberto Roversi, Dopo Campoformio, 1962 (n. 39); Eurialo De Michelis, Poesie a ritroso, 1962 (n. 41); Rossana Ombres, Le ciminiere di Casale, 1962 (n. 44); Ignazio Buttitta, La peddi nova, 1963 (n. 48).
Marcello Azzi
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