La stagione è ancora questa – Marzia Spinelli



 
 
La stagione è ancora questa
Marzia Spinelli
Pagine 112
Prezzo 15 euro
ISBN 979-12-81825-28-4

DISPONIBILE A BREVE
 
 
Versione online Sbac!
Prezzo 7 euro


 
 
 
 

Nelle sei sezioni – Piano inclinato, Nell’anno straordinario, Stelle o macerie, In memoria, Di questa poesia, La stagione è ancora questa – nelle quali è articolato il volume di poesia La stagione è ancora questa, Marzia Spinelli pone attenzione a due grandi insiemi di elementi costitutivi.

Il primo insieme riguarda tutto ciò che viene colto e raccolto da una facoltà di percezione dello spirituale che va oltre il mero dato sensoriale e che, nella consapevolezza delle limitazioni imposte dalla scelta di un solo termine e, in particolare, proprio di questo termine, possiamo indicare come “occhio interiore”.

Il secondo insieme concerne un momento successivo e pur sempre collegato alla percezione spirituale, all’intuizione felice, all’individuazione di ciò che non si palesa ai più: si tratta dello sguardo al di fuori di sé – mirabile quello sulla natura e sulle sue stagioni – e, successivamente, la scelta della parola poetica, del proprio dettato poetico, della modulazione della propria voce. Si tratta di un’operazione, di un processo, che Marzia Spinelli compie con piena consapevolezza della responsabilità assunta da chi consegna la poesia alla lettura e all’ascolto altrui.

La peculiarità di questa opera sta nell’incontro felice – dunque fecondo, efficace – tra i due insiemi menzionati, tra il momento meditativo e il momento comunicativo. È un incontro arricchito dalla lucidità con la quale Marzia Spinelli adopera i propri strumenti espressivi e affronta temi e motivi con il coinvolgimento nel particolare e l’ampio respiro dell’universale. L’arco di tempo nel quale i testi sono stati composti si estende dal 2018 all’anno in corso, il 2025. Sono periodi in cui la Storia dà e ha dato mostra di sé con una drammaticità e una accelerazione travolgente dinanzi alla quale l’autrice offre una propria testimonianza, coerente nel suo non essere urlata, convincente nella sua partecipazione.

Anna Maria Curci

 
 
Scrissi di cose
non proprio conosciute:
vennero a me come vento pietoso
di rabbia pieno.
Perseidi che cadono in luce
nel desiderio.
 
 
 
 
 
Tre quartine
 
I
si dorme a tratti in sogni intermittenti
nel tremore non tanto per la morte,
allarme indefinito ci fa attenti
alla virata buia della sorte.
 
 
 
II
ogni giorno che nasce più sfuggente,
sperare e non sapere se finisce
ormai solo rovello della mente…
con buona nuova forse rinsavisce.
 
 
 
III
ogni giorno più prossimo fa l’uscio
aperto mare di terra promessa.
Il silenzio intensifica nel guscio
vago nel vuoto, scruto la premessa.
 
 
 
 
 
San Vitale
 
Le scale a San Vitale
fino all’interrato dove la chiesa
affonda tra le case
il profilo infante d’Arianna
nell’antro scardinato.
– Ah sì, in vecchiaia torna l’infanzia…
allo specchio (si) ricompone.
 
Degli affreschi dei santi appesi
da terra sollevati del legno
antico del convento leggo
la Storia, il suo avvento.
 
Quale passaggio quale fu il varco
dei marmi delle pietre spaccate
dalla porta romanica imballata
alle navate barocche imbellettate
 
sempre quel filo d’Arianna che si sfrangia…
 
La Storia a un euro registrata
intontisce come mantra nella cuffia:
l’orecchio sudato di turista
nel freno di memoria che tradisce
il passo di straniera frantumato.