La solidarietà non è reato

 
 

A prescindere da ogni colore politico anche la Samuele Editore esprime la sua solidarietà agli amici Gian Andrea Franchi e Lorena Fornasir per la perquisizione e il sequestro di beni subito.

Il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina non sono due persone anziane che aiutano persone in difficoltà portando cibo e coperte contro il freddo.

 

Samuele Editore

 
 

Da Il Manifesto
di Marinella Salvi

 

Presidio spontaneo in piazza Libertà, ieri pomeriggio, per ricordare che quella è la piazza di tutti, la piazza di Linea d’Ombra e della Strada Si.Cura e dei migranti feriti, affamati, spaventati, che hanno percorso la rotta balcanica e sono arrivati fino a lì. Pochi, alla spicciolata, attraversando nazioni e confini e filo spinato, rincorsi dai cani, bastonati dalle polizie, ributtati indietro senza spiegazioni nella neve delle discariche e dei boschi della Bosnia. Senza diritti, nemmeno quello di provare a sopravvivere.

Solidarietà a Linea d’Ombra perché all’alba la polizia aveva fatto irruzione nell’abitazione privata di Gian Andrea Franchi e Lorena Fornasir che è anche sede dell’associazione. Sono stati sequestrati i telefoni personali, i libri contabili e diverso altro materiale, alla ricerca di prove per un’imputazione di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il notiziario regionale ha balbettato qualcosa riguardo al presunto aiuto fornito ad una famiglia di curdi, chissà come, chissà quando.

I lettori del manifesto hanno imparato a conoscere Lorena, hanno letto più volte della sua presenza in piazza e come i suoi genitori partigiani le avessero insegnato l’attenzione per gli ultimi ed il rispetto per la vita. Un lascito che Lorena ha rispettato con tutte le sue forze, con a fianco Gian Andrea compagno di una vita e i volontari che, sempre più numerosi, hanno scelto di esserci. Così, con il suo carrettino verde ecco Lorena ogni pomeriggio in Piazza Libertà, la “piazza del mondo”, a portare un gesto di solidarietà e attenzione, una medicazione, un panino, un po’ d’acqua.

E’ anche grazie a Lorena, a Gian Andrea e agli altri volontari, se questa città riesce a riscattarsi dall’immagine di intolleranza e razzismo che mostra troppo spesso. E’ grazie a loro se un gesto umanitario è diventato un gesto politico chiarissimo, un’accusa senza sconti dell’ingiustizia, una scelta di campo di assoluta coerenza.

Questa improvvisa iniziativa delle forze dell’ordine, le modalità stesse della perquisizione, preoccupano e sgomentano. Brutto segnale in una città dove, tra l’altro, l’amministrazione comunale di destra non ha organizzato nulla per chi non ha una casa, per accogliere chi arriva, per il freddo dell’inverno; anzi, ha chiuso l’Help Center che da anni si trovava in stazione e i Centri diurni che garantivano almeno un momento di calore, un bagno, l’acqua, a chiunque ne avesse bisogno.

A questa sordità, a questa quotidiana umiliazione della dignità umana, hanno sempre cercato di supplire l’ICS, la Caritas e i tanti che non voltano la schiena alla sofferenza ma la accolgono cercando di mitigarla, come Lorena e Gian Andrea.

 
 
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