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La poesia dei giorni su Laboratori Poesia


 
 
Da Laboratori Poesia
 
 

L’undicesima silloge di versi di Filippo Passeo riconferma uno sguardo lucido e a tratti lancinante verso il sé e l’umanità ferita, due poli di un unico pensiero che spesso finiscono per coincidere. L’inquietudine che permea il verso e che assorbe spesso le forze dell’autore prorompe cristallina in un dire talora fluido talaltra smozzicato e segmentato, come un sussulto. Il mondo che erutta lava di dolore, falsità e superficialità trova in lui un adeguato contraltare che ricorre al candore e alla sincerità per “riaggiustare” la mira, per non finire nel gorgo di un buio che rapisce l’anima. Si definisce “un uomo che non ha saputo essere felice” e per questo non gli resta che assistere a visioni, fantasmi di un’esistenza travagliata, ma mai doma di cercare il bene e il bello: in aiuto accorrono i sogni che penetrano in una mente feconda e dinamica ad onta della gravità di una malcerta, trascinata età. Domande, interrogativi, quesiti affollano le righe come riflessioni pregnanti (“perché bisogna uccidere per esistere?”): per recuperare il senso più profondo, allora, è d’uopo rigettarsi nel mondo di una natura che si affaccia ora gentile ora decisa nella poesia di Passeo con il carisma e il fascino del tutto. Le metafore rendono il corpus dei versi maggiormente efficace offrendo un caleidoscopio di immagini e di sensazioni dal ricco colorismo. Proustianamente l’autore concepisce la musica, la poesia quale viaggio verso e nell’altro, con occhi sempre nuovi purché profondi, in ciò asserendo quanto sia necessario e prezioso vivere di bellezza per uscire da uno sterile e asfittico hic et nunc che ci paralizza. Gli affetti più caro sono al contempo alimento e linfa del verso, sorgente di dichiarazioni d’amore eterno ”che attraversa i nostri territori”. L’anima “sola e incolta” resta tuttavia a popolare il giardino di sé, scaturigine di riflessioni profonde e mai scontate, nel vortice di un’epoca bastarda. Un uomo, il poeta, fragile e scostante, ma a cui non difetta quella parresìa che oggi sembriamo non riconoscere più.

Federico Migliorati

 
 
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Samuele Editore

Samuele Editore nasce nel 2008 a Pordenone, nel nord est Italia. La stessa città di Pordenonelegge, una della più importanti manifestazioni letterarie nazionali. E città vicino a Casarsa, la terra di Pier Paolo Pasolini. Samuele Editore nasce riprendendo il marchio storico della Tipografia di Alvisopoli fondata nel 1810 da Nicolò Bettoni. La vecchia Tipografia nella sua storia pubblicò molte opere importanti come Le Api panacridi di Alvisopoli (1811, scritta per il figlio di Napoleone Bonaparte) di Vincenzo Monti. Poeta, scrittore, drammaturgo, traduttore tra i massimi esponenti del Neo Classicismo italiano. La Tipografia, che aveva per logo un’ape cerchiata da un tondo con il motto Utile Dulci, lavorò fino al 1852, anno della sua chiusura. Samuele Editore prende l’eredità di quel grandissimo momento storico prendendo gli stessi ideali e gli stessi obiettivi di Nicolò Bettoni. Intenzione bene esemplificata dal motto Utile dulci che Samuele Editore riprende a manifesto del suo lavoro. Si tratta infatti di un passo oraziano tratto dall’Ars poetica (13 a.c.): “Omne tulit punctum, qui miscuit utile dulci, Lectorem delectando pariterque monendo” – “ha avuto ogni voto colui che ha saputo unire l’utile al dolce, dilettando e nello stesso tempo ammonendo il lettore”. Lo stesso passo viene ripreso nel XVIII secolo dall’Illuminismo italiano col significato di “il lavoro e l’arte sono fondamento di una vita serena”. Ripreso nello stesso significato anche dalla tipografia di Nicolò Bettoni, è adesso concetto fondante e continuamente ispiratore della ricerca poetica e delle pubblicazioni di Samuele Editore. Già dopo pochi anni di attività Samuele Editore si è imposto all’attenzione della cultura nazionale lavorando con i maggiori esponenti della poesia, del giornalismo, della televisione italiana. Con un lavoro di promozione continuo sia con manifestazioni proposte dalla Casa Editrice (a Pordenone, Trieste, Venezia, Milano, Torino, Roma, Napoli, eccetera) sia con poartecipazione a Festival importanti (Pordenonelegge, Fiera del Libro di Torino, Ritratti di Poesia di Roma) sia con newsletter e pubblicità settimanali in internet, Samuele Editore è considerato uno dei migliori editori del settore Poesia in Italia e vanta una presenza nei maggiori giornali nazionali quali Il corriere della sera, L’espresso, e continue recensioni nella famosissima rivista Poesia (la maggiore rivista italiana del settore). Col desiderio di aumentare la conoscenza della Poesia italiana e del mondo, a maggio 2013 Samuele Editore apre un ufficio internazionale dedicato a quegli autori che intendono far leggere le proprie opere al pubblico e ai poeti italiani, da sempre unici e importantissimi nella poesia mondiale. Con l’esperienza di un ottimo libro di poesie inglesi tradotte in italiano (Patrick Williamson) e del maggior poeta vietnamita vivente (Nguyen Chi Trung) Samuele Editore si propone di tradurre e proporre in doppia lingua le opere più meritevoli di autori non italiani, continuando la ricerca delle grandi opere poetiche di autori famosi e non famosi, capaci però di scrivere grandi libri. In questo si inscrive la partecipazione, nel 2014, al New York Poetry Festival. Con la grandissima convinzione che la Poesia può diventare ponte internazionale tra le persone, per farle parlare, per farle capire, creando cultura.