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Dal sottovuoto a Residenze Poetiche


 
 

A Residenze Poetiche, Matteo Bianchi presenta “Dal sottovuoto – Poesie assetate d’aria” (Samuele Editore 2020). Nel corso della serata interventi e letture di Stefano Simoncelli, Rossella Pretto e Alessandro Moscè.

Alcune considerazioni di Fabio Prestifilippo:

Se consideriamo ancora attuali le parole di Sartre che “evidenzia come l’essere umano (l’essere per-sé) essendo diretto continuamente verso un progetto futuro, non è mai ciò che è (in funzione del proprio passato), ma è sempre ciò che non è (in funzione di un futuro che deve ancora arrivare)”, potremmo a ragion veduta osservare che il presente non ci dice altro se non attraverso le modulazioni dell’angoscia per il futuro e di un certo sintomatico senso di liberazione e di felicità. Allora perché sono interessanti alcuni aspetti di questa antologia: “Dal sottovuoto – poesie assetate d’aria”? Nell’impossibilità per la memoria di storicizzare un evento ancora in corso, ancora pienamente nel suo dramma, la poesia (per chi sceglie questo linguaggio come paradigma) traccia i confini di un nuovo luogo da cui guardare il mondo. Scrutiamo la lontananza dall’altro; che diventa da struttura portante a pericolo, da possibilità a non-luogo, fornendoci, nostro malgrado, una nuova misura della solitudine. Oppure nella tessitura della parola generiamo l’incarnato di un desiderio, come nei versi Anna Ruotolo: “Il mio compito è di riunirmi a te \nel secondo in cui le cime di ogni pianta\ rendono l’ultima scia al cielo. \Povere, infitte nel terreno \anche loro, sono libere di agitare \soltanto la dolorosa fine di un desiderio.” Ma a volte non ci è data la possibilità di un concetto con cui confrontarci o un’esperienza da chiamare in appello. Lo dice bene Umberto Piersanti, dalle pagine della raccolta: “Iacopo non conosce il metro della distanza. Corre affannoso e s’avvicina a tutti. Lo richiamano gli altri e lui s’arresta: guarda stupito intorno, non sa il motivo. // Figlio mio delicato che la sorte oltraggia in ogni modo, almeno questo ti è risparmiato: tu non temi gli altri, ciò che ti cerchia. Tuo padre invece cammina distante e separato, o sta cupo nella stanza rinserrato. Si sta bene da soli se non si teme: oggi con sé non si può stare in compagnia.”. Quindi la liberazione da una prigione con la porta aperta, dove la solitudine si è manifestata per la prima volta come impossibilità di un ricongiungimento vero con l’altro – perchè l’altro come possibilità dell’incontro è diventato nel frattempo l’altro del pericolo di contagio – non si è trasformata in libertà.

Anche Matteo Bianchi dalle pagine dell’introduzione afferma che: “La solitudine, comprensiva di remore e di riserve, a volte ha dato slancio alla capacità rigenerativa dei trentacinque autori coinvolti che, paradossalmente, non avrebbero altrimenti goduto della medesima corrente d’aria; altre, invece, il distacco fisico ha nutrito quello critico, amplificando la loro visione rispetto alla loro vista.” Ed è probabile che allargare la visione abbia voluto dire che da una condizione di isolamento, rientrando nella nostra dimensione bucata di libertà, abbiamo finalmente constatato d’essere stati sconfitti, perché “la liberazione è soltanto il mezzo per arrivare alla libertà e non né sinonimo. […] se vogliamo avere una parte più importante, la parte dell’uomo libero, allora dobbiamo essere capaci di accettare, o almeno di imitare, il modo in cui un uomo libero è sconfitto. Un uomo libero, quando è sconfitto, non dà la colpa a nessuno.”. Uscire di casa è stato l’atto liberatorio ma non ci è stato possibile incontrare se non lo sguardo interrogativo dell’altro e la sua diffidenza, il gesto con il quale diceva no alla nostra libertà. Pontiggia lo invoca rigorosamente nel suo finale: “non è questo, dì, quello che provi, mentre/lento, fermo, come un vascello al suo approdo, scivola/ il diciannove in Quinto Alpini, è una notte di marzo,/che entra nel suo scuro/ di sempre, trema.”

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Samuele Editore

Samuele Editore nasce nel 2008 a Pordenone, nel nord est Italia. La stessa città di Pordenonelegge, una della più importanti manifestazioni letterarie nazionali. E città vicino a Casarsa, la terra di Pier Paolo Pasolini. Samuele Editore nasce riprendendo il marchio storico della Tipografia di Alvisopoli fondata nel 1810 da Nicolò Bettoni. La vecchia Tipografia nella sua storia pubblicò molte opere importanti come Le Api panacridi di Alvisopoli (1811, scritta per il figlio di Napoleone Bonaparte) di Vincenzo Monti. Poeta, scrittore, drammaturgo, traduttore tra i massimi esponenti del Neo Classicismo italiano. La Tipografia, che aveva per logo un’ape cerchiata da un tondo con il motto Utile Dulci, lavorò fino al 1852, anno della sua chiusura. Samuele Editore prende l’eredità di quel grandissimo momento storico prendendo gli stessi ideali e gli stessi obiettivi di Nicolò Bettoni. Intenzione bene esemplificata dal motto Utile dulci che Samuele Editore riprende a manifesto del suo lavoro. Si tratta infatti di un passo oraziano tratto dall’Ars poetica (13 a.c.): “Omne tulit punctum, qui miscuit utile dulci, Lectorem delectando pariterque monendo” – “ha avuto ogni voto colui che ha saputo unire l’utile al dolce, dilettando e nello stesso tempo ammonendo il lettore”. Lo stesso passo viene ripreso nel XVIII secolo dall’Illuminismo italiano col significato di “il lavoro e l’arte sono fondamento di una vita serena”. Ripreso nello stesso significato anche dalla tipografia di Nicolò Bettoni, è adesso concetto fondante e continuamente ispiratore della ricerca poetica e delle pubblicazioni di Samuele Editore. Già dopo pochi anni di attività Samuele Editore si è imposto all’attenzione della cultura nazionale lavorando con i maggiori esponenti della poesia, del giornalismo, della televisione italiana. Con un lavoro di promozione continuo sia con manifestazioni proposte dalla Casa Editrice (a Pordenone, Trieste, Venezia, Milano, Torino, Roma, Napoli, eccetera) sia con poartecipazione a Festival importanti (Pordenonelegge, Fiera del Libro di Torino, Ritratti di Poesia di Roma) sia con newsletter e pubblicità settimanali in internet, Samuele Editore è considerato uno dei migliori editori del settore Poesia in Italia e vanta una presenza nei maggiori giornali nazionali quali Il corriere della sera, L’espresso, e continue recensioni nella famosissima rivista Poesia (la maggiore rivista italiana del settore). Col desiderio di aumentare la conoscenza della Poesia italiana e del mondo, a maggio 2013 Samuele Editore apre un ufficio internazionale dedicato a quegli autori che intendono far leggere le proprie opere al pubblico e ai poeti italiani, da sempre unici e importantissimi nella poesia mondiale. Con l’esperienza di un ottimo libro di poesie inglesi tradotte in italiano (Patrick Williamson) e del maggior poeta vietnamita vivente (Nguyen Chi Trung) Samuele Editore si propone di tradurre e proporre in doppia lingua le opere più meritevoli di autori non italiani, continuando la ricerca delle grandi opere poetiche di autori famosi e non famosi, capaci però di scrivere grandi libri. In questo si inscrive la partecipazione, nel 2014, al New York Poetry Festival. Con la grandissima convinzione che la Poesia può diventare ponte internazionale tra le persone, per farle parlare, per farle capire, creando cultura.