I versi “bui” di Alvaro Vallar riflettono i temi della nostra difficile realtà
13 maggio 2013 — pagina 12 sezione: Pordenone
“Fulmini e cotone” è il titolo della raccolta di poesie in friulano del cavassino Alvaro Vallar presentata nel corso della manifestazione “Incontriamoci a Pordenone”. Anche se era nata nel 2011, il titolare della Samuele Editore Alessandro Canzian ha voluto presentare questa raccolta anche nel capoluogo provinciale, in una vetrina dedisamente importante. La casa editrice di Fanna, giovane realtà ma già molto conosciuta negli ambienti letterari nazionali, ha così confermato di credere nei versi di Vallar. «Il titolo di questo che possiamo definire tranquillamente un canzoniere è una spia della sua articolazione, che si polarizza fra irruenza, lacerazione, imprevedibilità dei sentimenti (fulmini) e pace, o meglio tregua, il rassicurante calore umano (cotone) – scrive Giacomo Vit nella prefazione -. E fra questi due estremi si collocano situazioni intermedie, zone franche da cui osservare, non senza stordimento, ciò che accade. E allora, non c’è scampo? Direi che, forse, in mezzo a questo canto dolente, ci sono, deboli, i segnali di una virile resistenza, un leopardiano andar fieri del proprio destino». Nel corso dell’incontro a Pordenone è stato proposto un originale accostamento tra le poesie più “buie” dell’autore e gli argomenti più nefasti della crisi attuale, come la disoccupazione, i suicidi, l’esercito di nuovi poveri, con la sottolineatura anche di argomenti meno dibattuti come l’instabilità emotiva, gli attacchi di panico, le alterazione dell’umore e le ansie derivanti da questo difficile contesto. Il tutto si è chiuso con una rara poesia della raccolta che parla della serenità: quasi un invito, tutto sommato, a far rimanere viva la speranza. (g.s.)