da Il Sole 24 ore del 26 agosto

 

Quando i festival letterari non fanno salotto

A Taormina, a Fano, all’Elba e a Pordenone non ci si arrende alla spettacolarizzazione salottiera della parola

 

di Matteo Bianchi

La performance teatrale I fumi della fornace
La performance teatrale I fumi della fornace

 

 

 

D’estate si sono moltiplicati i pulpiti e le conseguenti platee en plein air, ma non tutti i festival letterari si sono ridotti a un approccio salottiero né alla spettacolarizzazione della parola. D’altronde, ribaltando l’epitaffio di Manganelli in Concupiscenza libraria (Adelphi, 2020), dalla letteratura ci si deve aspettare una rissa continua con la realtà, un atteggiamento ribelle e rancoroso nei confronti del proprio tempo, non l’arrendevolezza del solito sensazionalismo.

Un momento di confronto fondamentale è stato accolto dal Taormina Book Festival (17-21 giugno) che ha dato spazio al Manifesto dei patti per la lettura. Prima delle Legge n. 15 del 13 febbraio 2020 il modello generale dei patti in questione era stato disegnato con precisione dal Centro per il libro e la lettura del Mibact e, successivamente, applicato ai singoli territori. Dopo l’entrata in vigore della legge suddetta, però, il processo è stato invertito: è nato così un percorso insieme alle realtà che operano quotidianamente per raccogliere i bisogni e le criticità dei luoghi dove sono radicate.

 

Taobuk

L’undicesima edizione di Taobuk ha dominato il calendario delle manifestazioni dedicate ai libri poiché è riuscita a mettere al centro le politiche inclusive. I patti sono percorsi di attivismo civico e partecipazione che nascono dal basso in costante mutamento. L’obiettivo della loro fondazione rimane promuovere la lettura ovunque, costruendo nuove reti, sinergie e collaborazioni tra istituzioni, scuole, associazioni e librerie. La parola chiave è alleanza per ripristinare coesione e fiducia sociale, contro i fenomeni di marginalizzazione.

A rimarcarlo, ad esempio, è stata l’esperienza dei ragazzi di Lamezia Terme, in Calabria, una delle regioni con la percentuale più bassa di lettori in Italia; gli iscritti al Servizio Civile del 2018/19 si sono trasformati in fautori diretti del patto locale. «Leggere è sempre un atto di evasione, inteso come un uscire da sé», ha affermato Elena Loewenthal nel corso di un seminario di Book Tales; infatti svariati festival hanno fornito alle località di appartenenza una visibilità al di fuori dei loro stessi confini. Ma uscire da sé non significa dimenticarsi di sé, della propria identità, ma andare alla ricerca di stimoli ulteriori. Passare dall’occasione di un evento riuscito bene ad abituare una comunità alla lettura non è scontato, tanto meno immediato. L’evento funziona da propulsore di buone pratiche, dapprima diventando aggregatore di competenze e valorizzando quelle preesistenti, sebbene ancora dormienti, poi coinvolgendo tutti gli interlocutori possibili.

 

Preservare la bibliodiversità

I patti per la lettura, come dimostrato dalla Rassegna della Microeditoria di Chiari (26-27 giugno) e dall’Elba Book Festival (20-21 luglio), una scaturita al confine tra due province e l’altro confinato su un’isola, hanno permesso di superare barriere fisiche e mentali a tratti insormontabili per migliorare le vedute della collettività.

Fano

Dal Tirreno che circonda l’Elba si è arrivati all’Adriatico che guarda Fano: «libri vista mare» è il motto che contraddistingue dal principio Passaggi Festival (18-25 giugno) e che resiste fuori dal coro delle iniziative più pop perché incentrato sulla saggistica. Ignorando le pseudo biografie ammiccanti di Sharon Stone – presente solo online – e di Justin Matera, Passaggi ha valorizzato argomenti bistrattati persino dai recenti curricola scolastici. L’educazione civica e il rispetto dei diritti altrui sono stati dibattuti grazie a Viva la Costituzione (De Agostini, 2020) di Andrea Franzoso e a Voglio votare anch’io! (Il battello a vapore, 2021) di Valentina Cavallaro. Non è da tralasciare la presentazione dei poeti finalisti al Premio “Franco Fortini”, Alessandra Carnaroli, Luciano Cecchinel, Lorenzo Mari, Roberto Minardi e Laura Pugno, introdotti da Fabrizio Lombardo, poeta a sua volta e redattore della rivista “VersoDove”. Il vincitore sarà premiato a Milano, il prossimo 25 settembre.

 

Valle Cascia

Una festa della poesia si è da poco consumata con I fumi della fornace (20-22 agosto), a Valle Cascia, vicino a Macerata, una rassegna che da tre anni travalica letteratura, musica e teatro non ponendosi limiti di espressione. La festa è nata da un atto di sconvolgimento delle radici comuni, per scansare la superficie morente della routine e tornare a rivolgersi al cielo. D’altro canto, le associazioni sensoriali favorite dalle contaminazioni artistiche consentono la trasformazione di esperienze fisiche in immagini mentali: «Per svegliare i luoghi – sostiene il direttore artistico Giorgiomaria Cornelio – specialmente quelli più periferici, occorre rovesciare la loro percezione quotidiana. Nei tre giorni della festa il paesino cessa di appartenere ai suoi abitanti: la misura diventa lo straniero, il passante, il poeta in cammino capace di riscrivere la geografia, e di edificare così l’immagine di un altro mondo possibile».

 

Un viaggio lungo un libro

Una novità nel programma di Pordenonelegge (15-19 settembre) è il sodalizio con la Samuele Editore di Alessandro Canzian, casa editrice indipendente che ha ereditato il lascito di LietoColle e che darà continuità alle due collane di poesia alimentate dalla linfa del festival stesso, la Gialla e la Giallo Oro. Se alle 19 di sabato 18, nella Libreria della Poesia di Palazzo Gregoris, Roberto Cescon e Augusto Pivanti incontreranno gli autori Gabriel Del Sarto, Vernalda Di Tanna e Leonardo Vilei, spetterà proprio a Canzian e al direttore artistico Gian Mario Villalta, alle 21, moderare i dorati Franca Grisoni, Luigia Sorrentino e Francesco Tomada.

Insieme a Marco Amore, il friulano Canzian figura pure tra gli ideatori di Vari∃Azioni – Varie Azioni 2021 (27-29 agosto), un festival che indagando il rapporto tra linguaggio poetico e visivo intende riqualificare il piccolo centro agricolo di Rotondi, nei dintorni di Avellino, salvandone gli esiti turistici. Le installazioni artistiche si mescoleranno in modo tanto discontinuo quanto provocante con i residui storici e architettonici della tradizione: squarci di contemporaneo e voci autorevoli rianimeranno il borgo campano tra antichi portali in pietra nativa e la nota Culla per i Bambini Abbandonati. Dentro Villa Paolina, a Viareggio, sarà allestita la città ideale del viaggio, dove realizzare i riti e le premure che ci concediamo con i preparativi della partenza e i pensieri già distanti.

Matteo Bianchi

 

 

 

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