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da Criticaletteraria su “Tutto il bene che ci resta”

lunedì 28 ottobre 2013

TUTTO IL BENE CHE CI RESTA, poesie al papà

(Samuele Editore 2013)
poesie al papà
di Roberto Cescon, Alessandro Canzian, Arnold de Vos, Alberto Trentin, Rossella Luongo, Sergio Serraiotto, Andrea Roselletti, Guido Cupani. Con 6 poesie di Franco Buffoni. Prefazioni di Roberto Vecchioni e Francesco Tomada.
€ 11
pp. 72




Questo è un volume fatto di reminiscenze. In particolare, un tipo speciale di reminiscenza. Forse La Reminiscenza. Quella che porti nel sangue, oltre che nei ricordi. Quella che potremmo descrivere come «l’archetipo dell’uomo» (come scrive Roberto Vecchioni in introduzione). La reminiscenza madre o, per meglio dire, padre. Il padre.

Forse non è un caso che il volume Tutto il bene che ci resta (Samuele Editore 2013) si apre appunto con questi bellissimi versi di Roberto Cescon: « È già ricordo quando si allontana / oltre i confini dei peschi ». Non è un caso perché questa celebrazione del padre, di ogni padre, sembra svolgersi passo passo, verso per verso, attraverso la dinamica di ciò che potrei chiamare “un riconoscimento della reminiscenza”. O – come scrive Francesco Tomada in prefazione – un assunzione di responsabilità e contemporaneamente un tuffo nel vuoto, un affidamento, « un atto di fiducia assoluta: credo in te, figlio/a che cresci, credo in me, padre che mi scopro tale nel tuo crescere ».
Ed ecco il filo conduttore di ogni poesia contenuta in questa raccolta: il padre cercato, trovato, il padre che resta, il bene che resta.
Alessandro Canzian ne ricorda i «Grazie che vieni sempre», perché «la solitudine che abbiamo / dentro dura più della nostra vita». Rossella Luongo grida: «Tua fui, mia radice / umida marcescente in terra amara / ti raggiungo», e calca la mano su questo eterno senso di appartenenza, su questa atavica dolcezza di appartenere al proprio padre. Alberto Trentin raccoglie l’eco «che contiene il tuo sorriso». Arnoldo de Vos rievoca il sé stesso ragazzo che si stagliava «nel vano della soglia», un ragazzo-mostro che non fu mai all’altezza del confronto con il padre. Guido Cupani svetta magnificamente con una sola poesia in volume. Ecco, «capirai quando sarai grande.», scrive, «[…] La mia testa è troppo piccola per contenere l’infinito». E da una manciata di parole comuni lascia al sé stesso bimbo la riflessione più profonda sul senso sacro del tempo: «ma in che senso, per sempre?». Andrea Rosselletti, come de Vos, rievoca un rapporto sofferto, tanto da «bloccarmi le parole». Sergio Serraiotto lo cerca, lo trova «in fondo all’anima […] quando avrò bisogno di nostalgia».
Il volume si chiude con sei poesie di Franco Buffoni che mi sembrano agitarsi fra una disputa antica – «Il sogno di lasciarti stremato / troppo stremato per urlare ancora» – e una forte necessità di vicinanza, d’intimità, che s’invera nei versi sempre attraverso il processo della rievocazione e della reminiscenza: «ti dico: tornerai a San Siro, / sotto vetro la cravatta a strisce nere / sul triangolo bianco del colletto / come nella fotografia del cimitero».
Se le ceneri del post-moderno ci hanno lasciato un manciata di simboli e miti senza consistenza. Se ci hanno lasciato senza scheletro spirituale, senza spina dorsale. Nonostante gli dèi non sono mai stati così lontani. Ci sono ancora imagini di cui non possiamo sbarazzarci facilmente, ci sono ancora simboli con cui dobbiamo fare i conti.
In un’epoca in cui si vorrebbe annullare ogni differenza di genere sessuale, l’archetipo del padre rappresenta una certezza indissolubile, una forza preadamitica che, in ogni momento, possiamo interpellare, rievocare, usare come oracolo e come scudo, come vela per varcare i confini dell’umano, o come radice per succhiare linfa dagli anfratti più profondi della terra.

Anche nel caos, possiamo sempre fare affidamento.


da http://www.criticaletteraria.org/2013/10/tutto-il-bene-che-ci-resta-poesie-al.html?m=1







Samuele Editor

Samuele Editore nasce nel 2008 a Pordenone, nel nord est Italia. La stessa città di Pordenonelegge, una della più importanti manifestazioni letterarie nazionali. E città vicino a Casarsa, la terra di Pier Paolo Pasolini. Samuele Editore nasce riprendendo il marchio storico della Tipografia di Alvisopoli fondata nel 1810 da Nicolò Bettoni. La vecchia Tipografia nella sua storia pubblicò molte opere importanti come Le Api panacridi di Alvisopoli (1811, scritta per il figlio di Napoleone Bonaparte) di Vincenzo Monti. Poeta, scrittore, drammaturgo, traduttore tra i massimi esponenti del Neo Classicismo italiano. La Tipografia, che aveva per logo un’ape cerchiata da un tondo con il motto Utile Dulci, lavorò fino al 1852, anno della sua chiusura. Samuele Editore prende l’eredità di quel grandissimo momento storico prendendo gli stessi ideali e gli stessi obiettivi di Nicolò Bettoni. Intenzione bene esemplificata dal motto Utile dulci che Samuele Editore riprende a manifesto del suo lavoro. Si tratta infatti di un passo oraziano tratto dall’Ars poetica (13 a.c.): “Omne tulit punctum, qui miscuit utile dulci, Lectorem delectando pariterque monendo” – “ha avuto ogni voto colui che ha saputo unire l’utile al dolce, dilettando e nello stesso tempo ammonendo il lettore”. Lo stesso passo viene ripreso nel XVIII secolo dall’Illuminismo italiano col significato di “il lavoro e l’arte sono fondamento di una vita serena”. Ripreso nello stesso significato anche dalla tipografia di Nicolò Bettoni, è adesso concetto fondante e continuamente ispiratore della ricerca poetica e delle pubblicazioni di Samuele Editore. Già dopo pochi anni di attività Samuele Editore si è imposto all’attenzione della cultura nazionale lavorando con i maggiori esponenti della poesia, del giornalismo, della televisione italiana. Con un lavoro di promozione continuo sia con manifestazioni proposte dalla Casa Editrice (a Pordenone, Trieste, Venezia, Milano, Torino, Roma, Napoli, eccetera) sia con poartecipazione a Festival importanti (Pordenonelegge, Fiera del Libro di Torino, Ritratti di Poesia di Roma) sia con newsletter e pubblicità settimanali in internet, Samuele Editore è considerato uno dei migliori editori del settore Poesia in Italia e vanta una presenza nei maggiori giornali nazionali quali Il corriere della sera, L’espresso, e continue recensioni nella famosissima rivista Poesia (la maggiore rivista italiana del settore). Col desiderio di aumentare la conoscenza della Poesia italiana e del mondo, a maggio 2013 Samuele Editore apre un ufficio internazionale dedicato a quegli autori che intendono far leggere le proprie opere al pubblico e ai poeti italiani, da sempre unici e importantissimi nella poesia mondiale. Con l’esperienza di un ottimo libro di poesie inglesi tradotte in italiano (Patrick Williamson) e del maggior poeta vietnamita vivente (Nguyen Chi Trung) Samuele Editore si propone di tradurre e proporre in doppia lingua le opere più meritevoli di autori non italiani, continuando la ricerca delle grandi opere poetiche di autori famosi e non famosi, capaci però di scrivere grandi libri. In questo si inscrive la partecipazione, nel 2014, al New York Poetry Festival. Con la grandissima convinzione che la Poesia può diventare ponte internazionale tra le persone, per farle parlare, per farle capire, creando cultura.