Al momento stai visualizzando Camilla Ziglia recensisce Nel vortice. Il filo

Camilla Ziglia recensisce Nel vortice. Il filo


 
 
da Laboratori Poesia
 
 

La poesia di Cesare Lievi è un appuntamento da non perdere: ha il sorriso aggraziato della ballerina di alta scuola il cui gesto ha appreso perfezione attraverso un percorso.

Il titolo di quest’ultima raccolta ha una punteggiatura ragionata che nutre la sintassi di significati. “Nel vortice” metaforizza la condizione esistenziale della società occidentale contemporanea, in accelerazione esponenziale su se stessa senza sbocchi, senza un perno individuabile e gestibile, in sorpasso sfrenato e autosabotante sulla propria tenuta antropologica. Quale struttura mentale potrebbe reggere il passo, interrompere, individuare un senso al flusso caotico? Nessuna che preveda paradigmi rassicuranti, perché inghiottiti dagli eventi prima ancora di declinarsi.

In questo disorientamento, figlio dell’ultimo secolo e negli ultimi decenni sempre più stordente, difficile è stare, vivere nel vortice, guardarlo muoversi travolti in una “bufera infernal che mai non resta” come dovessimo scontare la morte vivendo nell’ansia. Molte parole ho speso sul vortice, ma Lievi ha ben altra attenzione: il filo (secondo elemento del titolo). Filo di Arianna? Forse, ma verticale, non orizzontale. E la salvezza non è una via d’uscita, non sta nello spostamento, bensì in una possibilità dello stare, in una capacità di sguardo che il poeta offre sul mondo fisico e metafisico in dialogo con le tre teste del drago orfico e le anime dei defunti, dei vivi e dei nascituri.

Poniamo che il vortice sia il battente di una porta e il filo la retta su cui sono montati i cardini. Nella realtà il battente separa un dentro e un fuori nel medesimo spazio, lo spazio del mondo, ma nella trasfigurazione poetica la distanza qui/altrove viene estremizzata fino a dimensioni metafisiche di vita/morte, anima/corpo. Nel suo vorticare qualche volta il battente permette di intravedere per un attimo l’altrove, l’invisibile. “Concede a volte il cardine al battente / anche l’altra apertura, l’impossibile” (p. 13). Diversi sono i giri di ruota nei tarocchi, perché quelli sono sottomessi ai disegni del fato e indicano cambiamenti di destino, questo è un vorticare immobile con il vuoto al centro.

Camilla Ziglia

 
 
Continua su Laboratori Poesia
 
 

 
 
 
 

Samuele Editore

Samuele Editore nasce nel 2008 a Pordenone, nel nord est Italia. La stessa città di Pordenonelegge, una della più importanti manifestazioni letterarie nazionali. E città vicino a Casarsa, la terra di Pier Paolo Pasolini. Samuele Editore nasce riprendendo il marchio storico della Tipografia di Alvisopoli fondata nel 1810 da Nicolò Bettoni. La vecchia Tipografia nella sua storia pubblicò molte opere importanti come Le Api panacridi di Alvisopoli (1811, scritta per il figlio di Napoleone Bonaparte) di Vincenzo Monti. Poeta, scrittore, drammaturgo, traduttore tra i massimi esponenti del Neo Classicismo italiano. La Tipografia, che aveva per logo un’ape cerchiata da un tondo con il motto Utile Dulci, lavorò fino al 1852, anno della sua chiusura. Samuele Editore prende l’eredità di quel grandissimo momento storico prendendo gli stessi ideali e gli stessi obiettivi di Nicolò Bettoni. Intenzione bene esemplificata dal motto Utile dulci che Samuele Editore riprende a manifesto del suo lavoro. Si tratta infatti di un passo oraziano tratto dall’Ars poetica (13 a.c.): “Omne tulit punctum, qui miscuit utile dulci, Lectorem delectando pariterque monendo” – “ha avuto ogni voto colui che ha saputo unire l’utile al dolce, dilettando e nello stesso tempo ammonendo il lettore”. Lo stesso passo viene ripreso nel XVIII secolo dall’Illuminismo italiano col significato di “il lavoro e l’arte sono fondamento di una vita serena”. Ripreso nello stesso significato anche dalla tipografia di Nicolò Bettoni, è adesso concetto fondante e continuamente ispiratore della ricerca poetica e delle pubblicazioni di Samuele Editore. Già dopo pochi anni di attività Samuele Editore si è imposto all’attenzione della cultura nazionale lavorando con i maggiori esponenti della poesia, del giornalismo, della televisione italiana. Con un lavoro di promozione continuo sia con manifestazioni proposte dalla Casa Editrice (a Pordenone, Trieste, Venezia, Milano, Torino, Roma, Napoli, eccetera) sia con poartecipazione a Festival importanti (Pordenonelegge, Fiera del Libro di Torino, Ritratti di Poesia di Roma) sia con newsletter e pubblicità settimanali in internet, Samuele Editore è considerato uno dei migliori editori del settore Poesia in Italia e vanta una presenza nei maggiori giornali nazionali quali Il corriere della sera, L’espresso, e continue recensioni nella famosissima rivista Poesia (la maggiore rivista italiana del settore). Col desiderio di aumentare la conoscenza della Poesia italiana e del mondo, a maggio 2013 Samuele Editore apre un ufficio internazionale dedicato a quegli autori che intendono far leggere le proprie opere al pubblico e ai poeti italiani, da sempre unici e importantissimi nella poesia mondiale. Con l’esperienza di un ottimo libro di poesie inglesi tradotte in italiano (Patrick Williamson) e del maggior poeta vietnamita vivente (Nguyen Chi Trung) Samuele Editore si propone di tradurre e proporre in doppia lingua le opere più meritevoli di autori non italiani, continuando la ricerca delle grandi opere poetiche di autori famosi e non famosi, capaci però di scrivere grandi libri. In questo si inscrive la partecipazione, nel 2014, al New York Poetry Festival. Con la grandissima convinzione che la Poesia può diventare ponte internazionale tra le persone, per farle parlare, per farle capire, creando cultura.