Arabeschi incisi dal sole – Angela Greco

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[…] far poesia, oltre che “dire” la vita, è viverla pienamente in ogni suo aspetto e modo – percorrendone anche i cosiddetti inferni – non a caso (v. Le tue parole), per l’autrice, si tratta di: “rischiare d’esserci nella forma del corpo / dare materia all’ombra per restare vivi / nonostante l’incepparsi di qualcosa che non siamo noi / assaporare il giorno presente e stendere al sole l’ineffabile / gioia fiorita di segni incomprensibili non più taciuti / ma riavvolti in nastri d’asfalto ancora da percorrere”. Vivere dunque quali che siano le condizioni e il prezzo, senza soverchie illusioni, certo, ma anche (v. Apro parole e finestre al vento) senza aprioristiche rese. e dunque “che questo oggi insista pure / nella sua stretta visione d’essere / e nel silenzio sempreuguale / dei suoi intrecci obbligati // io rincorro la primavera / prima che sfugga.

[dalla recensione di Antonino Caponnetto, poeta]

 
 
 
 
 
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