Aneddoti: 28 ottobre



 
 

lunedì 28 ottobre

 
 

La collana di fondazione della Samuele Editore, “I Poeti di Pordenone, Poesia del Novecento” a cura di Ludovica Cantarutti, fondata nel 2008 e conclusasi nel 2014, ha portato alla luce alcuni testi sconosciuti di Pordenone.

La ricerca ha coinvolto privati, librerie e biblioteche pordenonesi e udinesi (Pordenone fino al 1968 è stata sotto la provincia di Udine), per la presa in esame di tutti i libri pubblicati dal 1901 al 1999 e di tutte le riviste apparse. Non senza alcune difficoltà, dato che al tempo la sezione in cui si trovava certo materiale utile, presso la biblioteca di Udine, non era agibile per problemi della struttura, e a causa di diverse esondazioni negli anni del Noncello che nel tempo avevano logorato libri e materiale spesso conservato in cantine.

Tra le “scoperte” più interessanti quella che può essere considerata la prima poesia pordenonese del Novecento, contenuta nel volume “Gli altri, antologia” (2014). Scritta da Umbertina di Chamery, pseudonimo di Anita Bearzi (insegnante, scrittrice, 1868-1946). La Bearzi nel 1895 sposò a Pordenone lo scrittore siciliano M.U.Fazio (Umberto di Montenegro). Pubblicò in diverse riviste e fu in contatto epistolare con Grazia Deledda.

Nel 1901, sulla rivista “Il cittadino italiano”, pubblicò la poesia “Plenilunio”:

 
Sotto il vivo chiaror plenilunare
brilla la sabbia ne la via deserta:
è una festa d’argento in fino al mare,
e vaga l’ombra, fra le rame, incerta.
 
Su da le selve e da li estesi prati,
la nebbia ascende; giù, nel fosso, trilla
un grillo, gracida una rana, ingrati
cantori pel viator: dorme la villa.
 
Scocca la mezzanotte: nel silente
regno del lento sonno, il canto sale
a me d’una civetta mestamente.
– Domani, dico, avremo un funerale!