Schianti a sconfine – Mara Donat

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La Samuele Editore, Casa Editrice pordenonese nata nel 2008, apre il nuovo progetto di Crowdfunding al fine di pubblicare il volume di versi Schianti a sconfine di Mara Donat il quale, tra le altre cose, riporta un’opera dell’artista Guerrino Dirindin in copertina. Il progetto ha come obiettivo il rivoluzionare le modalità di pubblicazione della piccola editoria proponendo i volumi col supporto di Eppela.com e testandone preventivamente l’efficacia. I volumi che raggiungeranno gli obiettivi proposti saranno regolarmente pubblicati e distribuiti secondo gli usi dell’Editore. Gli sponsorizzatori avranno tutti la citazione in una pagina speciale del libro e diverse altre ricompense in relazione alla cifra offerta. Novità di questo progetto è l’inserimento della possibilità di avere la firma anche dell’artista che ha curato la copertina (Guerrino Dirindin) e una visita al suo studio personale.

 
 

IL LIBRO

 

Le poesie raccolte in questa breve plaquette sono gli ultimi schianti di una ricchissima esperienza di emigrazione in Messico nel suo periodo finale. Registrano non i tesori acquisiti, presenti altrove in altri testi, ma le schegge rimaste addosso di quel vissuto tra l’accoglienza e la disappartenenza, un’instabilità anche interiore negli spazi e nei sentimenti, il sé disperso nella vita che cerca di aggrapparsi a qualche cosa e non ci riesce. Permane la sensazione di transitorietà con l’anelito di una possibile terraferma altrove. La ricchezza piena dell’appartenenza plurale si esprime nell’ultima poesia di speranza. Questa raccolta è un passaggio tra il libro precedente, ancora inedito, Tra le due sponde, e il libro in costruzione che segue, Terraferma. Si tratta di una transizione, di un luogo-non luogo anche poetico, nella ricerca di un dire più radicato. Il libro avrà la copertina a cura dell’artista pordenonese Guerrino Dirindin e la prefazione a cura del poeta Michele Obit.

 
 
 

ALCUNE POESIE

 
 
Smottamento

 
Dimmi, cos’è il corpo?
Laggiù un grido
vorrebbe farsi di gelo.
Gli scogli stanno lì
a prendersi il mare.
Si schiantano così
le forme, come l’onda
cui sfugge ogni nave.
 
Io sto nell’errare e
mi si sperde questo corpo
in frantumi di azzurro.
Guardo il ghiaccio.
Ogni cosa nel suo stare adesso.
 
La terra è instabile,
ogni corpo uno smotta-
mento. Si apre una voragine
che il ventre non ne può,
nemmeno il piede.
 
Vorrei che la mia parola
aderisse al mondo, corporale.
Crollerà ancora,
la voce mia di pane?
 
 
 
 
 
 
Altre notti, l’onda

 
Tu sei l’Oceano l’onda
che si schianta
come unica scrittura
corpo in offerta e
in ritirata, fortuita onda
sulla riga, tra lenzuola
spuma e alba. Era la costa
di Oaxaca, che hai portato qui,
nella mia casa urbana, questo
autunno.
 
C’è l’oceano per terra, ora.
Mi sta l’oceano addosso,
dal fondo dell’estate,
il tuo corpo che in me si schianta
e quanta voce muta.
 
Mi regalasti una conchiglia quella notte,
appuntita. L’avevi trovata.
 
Dicevo così,
qualcosa che avanza.
 
 
 
 
 
 
Smarrimenti

 
I
 
Non so che dire
del mio corpo, dell’esilio.
Gli uccelli migratori
bisogna amarli così,
come essi sono.
Niente può fermarli.
 
 
 
 
II
 
I confini usurpano il volo
e il corpo cede
a simulacri delle definizioni.
Ma l’uccello esule e solitario
è un corpo che non appartiene,
che non da tregua al viaggio.
 
 
 
 

 
 

Mara Donat (Italia, 1971), ha conseguito nel 2010 il dottorato in letterature latinoamericane con “Mención Honorífica” all’Università Nazionale Autonoma del Messico –UNAM–, dove ha conseguito anche il Master in Letteratura Latinoamericana con “Mención Honorífica” nel luglio 2006 (titoli equipollenti MIUR). Nella ricerca si dedica soprattutto allo studio della poesia ispanoamericana, privilegiando il tema del corpo, oltre a quello dell’esilio. Si occupa di traduzione, diretta e inversa, in attivo un’antologia di Andrea Zanzotto. Collabora a riviste accademiche italiane, pubblica su riviste letterarie messicane e peruviane, partecipa a congressi/convegni accademici in Italia e all’estero. Collabora ai progetti culturali della Biblioteca Civica di Pordenone con conferenze sulla letteratura e cultura latinoamericana. Ha partecipato al festival di Poesia Topolò, ha ottenuto una segnalazione al concorso di poesia di Precenicco, ha collaborato con le riviste “Corrispondenze” e “Koan” edite a Udine; ha parecipato a diversi reading di poesia anche con il gruppo Majakovskij di cui ha fatto parte negli anni 90. Attualmente è docente precaria di lingua e civiltà spagnola presso le scuole secondarie, in attesa di consolidare la carriera accademica.

 
 
 
 

IL PROGETTO

 
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