Scrusciu – Erica Donzella

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Scrusciu
Erica Donzella
Pagine 72
Prezzo 13 euro
ISBN 978-88-94944-63-1
 
 


 
 

Una voce fatta di spigoli vivi, dove si mostra nella sua carne nervosa. Il corpo è sudore, mappa delle mani, incendio delle ossa. Un modo di stare inquieto, che nelle parole non trova pace, eppure vi si inoltra per «beccare la vita» aspettando «che si faccia nido». Anche il paesaggio reca i segni di questa tensione: la violenza dell’imbrunire, il tumulto di lava, e poi il ritirarsi del serpente sotto la pietra perché «A me basta il fluire dell’onda / calma che viene / ed è sola nel suo mare». Un dettato duro come corteccia, che a passarci dentro si diventa linfa e che procede a fiotti potenti, a ondate di luce gettate sul buio, talvolta con cadenza sentenziosa e anaforica, come una preghiera che si innalza dalle cose per sentire «la magia dell’invisibile e del piccolo». C’è una guerra in queste pagine per «essere carne viva», per non perdere il desiderio di sognare il cielo, farsi incandescenti. Nella sezione dialettale, Chiafura (che si riferisce all’aggrottato di Scicli, nonché, nel suo etimo, a una fortezza per difendersi), si rapprendono i temi di questa poesia, che si fa ancora più carnale, un fuoco che ha radici nello stomaco.

 
 
 
 
La verità è nelle foglie
nel tappeto ruggine
caduta nel margine.
Bisogna credere al sole quando tace.
Starsene come le bestie
dentro le tane.
Fare con la fame una preghiera.
 
 
 
 
 
 
Per il marciapiede e il suo inciampo
per la sedia che regge con dovere il peso.
Per tutto ciò che sta in basso
per tutti i nomi comuni delle cose
Io prego.
Questo sacrificio non avrà altari.
 
 
 
 
 
 
Imploro la spaccatura
una frattura di parola
che apra l’abisso.
Questa è la fine del male.
Anche la lava si fa pietra
stanca nelle giunture delle ossa.
 
 
 
 
 
 
Adduma e ciuscia
adduma e ciuscia
racci focu a stu cori
racci corda
racci n’muzzucuni
cu sti rienti
tu ca sii tutta carni.
adduma e vasa
rammi corda.
adduma e ciuscia
adduma e stuta.
 

Accendi e soffia / accendi e soffia / dai fuoco a questo cuore / dagli corda / dagli un morso / con questi denti / tu che sei tutta carne. / Accendi e bacia / dammi corda. / Accendi e soffia / accendi e spegni.

 
 
 
 
 
 
Vutau u tiempu
u nasu si fa sagnu
a manu si ficca na sacchetta.
E m’arrincigghiu comu nu scursuni
sutta a petra.
 

È cambiato il tempo / il naso si insanguina / la mano si nasconde dentro la tasca. / E mi ritiro come un serpente / sotto la pietra.