La manutenzione dei sentimenti su SoloLibri.net

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La manutenzione dei sentimenti di Gabriella Musetti (Samuele editore, p. 106, 2015), con prefazione di Rossella Tempesta, è una silloge che mantiene intatta la memoria dei contenuti psichici, con una nostalgia pudica, detta ma non ostentata, senza enfasi o retorica, possiamo dire misurata, ma non per questo meno drammatica. Anzi l’intensità emotiva si sprigiona compiutamente entro i limiti imposti dallo stile. Si intende dramma nel significato greco di “accadimento”, di fronte al quale l’autrice si chiede, in modo altrettanto misurato e a volte criptico, quale sia il senso.
Esiste un senso ultimo delle cose? Il libro è attraversato da questa domanda essenziale, mai posta direttamente, eppure è una domanda costante, sotterranea. Valgano a tale riguardo i versi:

“dove porta il treno
che attraversa la campagna
da dove scorre l’acqua del
torrente sotto il ponte di ferro
fin dove s’infiltra il lungo
gemito cupo – se un solitario
cavallo smagrito rode poca
erba in un recinto a tratti divelto”

Dove svanisce il vissuto e perché? Musetti cerca, e lo fa in modo apparentemente assurdo, surreale, nel sottosuolo, metafora dell’inconscio:

“Ma tra i masegni io trovo
cavità profonde dove si perde la mia
mente galleggia sulla pozza d’acqua
sotto il marciapiede rincorre le rotaie
oltre le curve”

La poetica del titolo dunque non viene racchiusa in un bisogno di “durata”, di lotta contro la rapina del tempo – sì anche questo contemplano i versi scritti con cuore e mente, con l’intelligenza che vuole penetrare il mistero – ma è continua la meditazione profonda sull’attimo, sull’ORA, sulla sua natura duale di frammento e di totalità nello stesso tempo.

Graziella Atzori

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