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Discorso ai batteri – Leonardo Vilei


 
 
Discorso ai batteri
Leonardo Vilei
Pagine 64
Prezzo 13 euro
ISBN 978-88-94944-43-3
 
 


 
 

Ci spinge indietro questo libro, in un tempo che il nostro sguardo può solo intuire, e nel procedere dei versi si fa largo, per sequenze, il costituirsi della vita, disparato e percorso dal consistere delle sue forme in un comune flusso, fino all’apparire di noi, animali parlanti, mimetici predatori. Con l’ironia innestata nel linguaggio scientifico e, in certi frangenti, col contrappunto del poema cavalleresco, Discorso ai batteri si inoltra in una storia che sovrasta la nostra specie per giungere al misterioso e spiazzante inclinarsi verso l’altro.

 
 
 
 
La solitudine impietrita delle cose
e alcuni corpi che li vedono mediante
delle fessure o dei diaframmi noti come
ocelli e iridi selezionati e idonei.
 
L’adattamento è esserci nel modo
che altri anticamente e dopo
hanno provato a caso, attraverso
salti genetici, divine meiosi
e innumeri carpiatici rammendi.
 
Ed era solo ieri.
E solo non eri, LUCA,
nostro comune antenato universale.
 
 
 
 
 
 
Stavamo in una fetida pozza e non
eravamo neanche o pure non eravamo
esattamente genti fangose in quel pantano
finché non fummo altri discendenti
e presto la insozzammo nuovamente
pensando – al modo monocellulare –
che da lì non restava che uscire.
 
Così girammo da la lorda pozza
con li occhi volti a chi del fango insozza.

 
Ci pensò un’onda o una marea a spostarci
di pozza e di universo e in quella melma
pensammo – in piccole sinapsi di protoni –
che poi si stava bene nel mondo precedente
in cui non sapevamo ritornare.
 
Si coltivava il rimpianto del passato
e il cieco imperativo dell’andare avanti
che sotto l’acqua è gente che sospira.
 
 
 
 
 
 
Acidi nucleici dalle belle chiome
emanano dati e disposizioni
utili all’acconciatura cellulare
 
a modo di decreto ministeriale
di subita attuazione.
 
Dentro al sistema giuridico, un affare
straniero, detto mitocondrio,
con un suo strano codice morale
dall’incerto avvenire.
 
 
 
 
 
 
Dalla pozza al muflone diverso dal cervo
infiniti milioni di morti
alcuni battiti di stelle
e nessuno sa per certo se ha senso
organizzare in modo siffatto le cose.
 
La materia tra organica e no
non cambia mattoni – e ragioni? –
 
 
 
 
 
 
Eravamo un fitto cespuglio di ominidi
e abbiamo preso il comando pur
non essendo più grandi o più forti.
 
Gli scaltri a trovare maniere più adatte
per sopperire alle nostre mancanze.
 
La nostra dentatura inoffensiva
un passaporto di istinto criminale.
 
 
 
 


 
 


 


 
 
 
 

Samuele Editore

Samuele Editore nasce nel 2008 a Pordenone, nel nord est Italia. La stessa città di Pordenonelegge, una della più importanti manifestazioni letterarie nazionali. E città vicino a Casarsa, la terra di Pier Paolo Pasolini. Samuele Editore nasce riprendendo il marchio storico della Tipografia di Alvisopoli fondata nel 1810 da Nicolò Bettoni. La vecchia Tipografia nella sua storia pubblicò molte opere importanti come Le Api panacridi di Alvisopoli (1811, scritta per il figlio di Napoleone Bonaparte) di Vincenzo Monti. Poeta, scrittore, drammaturgo, traduttore tra i massimi esponenti del Neo Classicismo italiano. La Tipografia, che aveva per logo un’ape cerchiata da un tondo con il motto Utile Dulci, lavorò fino al 1852, anno della sua chiusura. Samuele Editore prende l’eredità di quel grandissimo momento storico prendendo gli stessi ideali e gli stessi obiettivi di Nicolò Bettoni. Intenzione bene esemplificata dal motto Utile dulci che Samuele Editore riprende a manifesto del suo lavoro. Si tratta infatti di un passo oraziano tratto dall’Ars poetica (13 a.c.): “Omne tulit punctum, qui miscuit utile dulci, Lectorem delectando pariterque monendo” – “ha avuto ogni voto colui che ha saputo unire l’utile al dolce, dilettando e nello stesso tempo ammonendo il lettore”. Lo stesso passo viene ripreso nel XVIII secolo dall’Illuminismo italiano col significato di “il lavoro e l’arte sono fondamento di una vita serena”. Ripreso nello stesso significato anche dalla tipografia di Nicolò Bettoni, è adesso concetto fondante e continuamente ispiratore della ricerca poetica e delle pubblicazioni di Samuele Editore. Già dopo pochi anni di attività Samuele Editore si è imposto all’attenzione della cultura nazionale lavorando con i maggiori esponenti della poesia, del giornalismo, della televisione italiana. Con un lavoro di promozione continuo sia con manifestazioni proposte dalla Casa Editrice (a Pordenone, Trieste, Venezia, Milano, Torino, Roma, Napoli, eccetera) sia con poartecipazione a Festival importanti (Pordenonelegge, Fiera del Libro di Torino, Ritratti di Poesia di Roma) sia con newsletter e pubblicità settimanali in internet, Samuele Editore è considerato uno dei migliori editori del settore Poesia in Italia e vanta una presenza nei maggiori giornali nazionali quali Il corriere della sera, L’espresso, e continue recensioni nella famosissima rivista Poesia (la maggiore rivista italiana del settore). Col desiderio di aumentare la conoscenza della Poesia italiana e del mondo, a maggio 2013 Samuele Editore apre un ufficio internazionale dedicato a quegli autori che intendono far leggere le proprie opere al pubblico e ai poeti italiani, da sempre unici e importantissimi nella poesia mondiale. Con l’esperienza di un ottimo libro di poesie inglesi tradotte in italiano (Patrick Williamson) e del maggior poeta vietnamita vivente (Nguyen Chi Trung) Samuele Editore si propone di tradurre e proporre in doppia lingua le opere più meritevoli di autori non italiani, continuando la ricerca delle grandi opere poetiche di autori famosi e non famosi, capaci però di scrivere grandi libri. In questo si inscrive la partecipazione, nel 2014, al New York Poetry Festival. Con la grandissima convinzione che la Poesia può diventare ponte internazionale tra le persone, per farle parlare, per farle capire, creando cultura.