Culo di tua mamma – Alberto Bertoni

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Culo di tua mamma
Alberto Bertoni
Pagine 102
Prezzo 13 euro
ISBN 978-88-94944-60-0
 
 


 
 

Se avvertiamo subito che Culo di tua mamma è il nome di un cavallo da corsa menzionato da Charles Bukowski in una sua poesia di questo libro, già l’iniziale ipotesi che il lettore potrebbe ricavare dal titolo, ovvero che si trattasse di qualcosa di sconcio, viene a riformularsi in altra direzione. I cavalli da corsa, lo sapevamo, sono protagonisti da sempre della poesia di Bertoni, ma non sono gli unici animali, anzi, nel tempo si può ripercorrere la sua opera recente individuando un vero e proprio cosmo animale. Ritratti, aneddoti, occasioni per mostrare che ancora oggi gli animali popolano la nostra vita, ma soprattutto il nostro immaginario. Questo Autobestiario, non senza ironia ma con maestria e sapienza, ha il pregio di condensare in modo inatteso i temi della maturità poetica dell’autore.

 
 
 
 
Una larva

a Giampiero Neri

 
Oggi ho partorito una larva
dal polso mentre guidavo
prima un’ala poi l’altra
chissà dove incubata, chissà quando
 
Per un momento sono stato il babbo
anzi, la mamma della larva
finché non hanno detto basta
l’aroma di pipì nell’aria
della mia casa, il
dentifricio che manca
o la risacca di carta
per terra e negli infissi
morta la larva adesso, annichilita
dalla pressione di due dita
 
 
 
 
 
 
Animali nel momento della morte
 
… il problema è come
dopo la morte riascoltare
chi di una storia ci ha svelato
i dedali infiniti delle tane
intanto che i parchi
gli incroci i profili delle case
urlano implorano piangono
tutte le sagome più care
 
Come farfalle inchiodate
o come talpe quando vanno a cozzare
contro la roccia naturale,
dura e minerale
siamo animali da trapasso,
reliquie abbandonate
nelle scatole da scarpe
o resti indecifrabili di sogni,
sparute in genere ed assorte
sillabe roche
 
E alla fine le loro
ombre distorte
 
 
 
 
 
 
Horse fly
 
Il ragazzo coi brufoli e il berretto alla rovescio
mi è venuto vicino all’ippodromo
e “Chi ti piace?”, mi ha chiesto.
Io gli ho risposto: “Non sai che appena
lo nomini, un cavallo non conta più nulla?”
Lui ha fatto come se
non mi avesse sentito: “Chi ti piace
nell’accoppiata in ordine?”
“Non scommetto sulle accoppiate in ordine”,
gli ho detto. “Perché?”, ha insistito.
“Perché prelevano il 20% del montepremi”,
gli ho risposto. Lui di nuovo ha fatto
finta di niente. Allora,
tentando di togliermelo
una volta per tutte di torno, ho aggiunto:
“Io non scommetto
su doppi, multipli, quinté
e quartè.” Tutto inutile. E alla fine:
“Chi ti piace in questa corsa?”
 
“Culo di Tua Mamma”, l’ho informato
ma non appena si è messo
a cercarlo sul programma
me ne sono andato.
 
[da Charles Bukowski]