Canti di cicale – Silvia Secco

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Canti di cicale
Silvia Secco

Samuele Editore 2016, collana Scilla
prefazione di Alessandro Dall’Olio
copertina di Ivo Mosele

pag. 100
Isbn. 978-88-96526-75-0

 
 
 
 

Libro pubblicato attraverso una Campagna di Crowdfunding Eppela.com

I sostenitori: Sara Alberghini, Flavio Almerighi, Luca Ariano, Chiara Baldini, Gianluca Balzan, Massimo Baio, Marta Baio, Emilia Barbato, Rachele Bertelli, Ilaria Boffa, Roberta Bogotto, Francesco Borelli, Roberto Borghetti, Sandra Bortolazzo, Lorenza Bozzetto, Anna Brian, Claudio Brian, Federico Brian, Francesca Brian, Claudia Brigato, Maria Carla Brumat Baldini, Miriam Bruni, Piera Campana, Giovanni Campi, Julka Caporetti Silvia Ceruti, Alessandro Cernuto, Enea Conti, Andrea Coppo, Gianfranco Corona, Barbara Corte, Antonio Cosimo De Biasio, Serena Costanzini, Verusca Costenaro, Guido Cupani, Alessandro Dall’Olio, Martina Dalla Stella, Shar Danus, Laura De Beni, Cosimo De Padova, Morena De Rizzo, Lisa Di Battista, Maria Di Masi, Fiorenzo Fantaccini, Davide Fiore, Francesca Foschi, Mario Giaquinta, Monica Graldi, Enrico Gurioli, Lucia Lembo, Velia Leporati, Andrea Libratti, Enzo Lomanno, Antonella Lucchini, Alessandro Maragno, Piera Anna Masia, Orlando Maviglia, Laura Mazzini, Rita Meneghin, Gassid Mohammed, Luigi Paraboschi, Sandro Pecchiari, Katia Petrini, Donatella Pezzino, Toni Piccini, Alessandra Piccoli, Giada Pivotto, Marina Pizzi, Piero Polidori, Paolo Polvani, Giacomo Prati, Valentina Premerl, Maria Milena Priviero, Marco Puglia, Luca Ranghiero, Enrico Raspadori, Andrea Resca, Marco Ribani, Sara Ricci, Anna Rizzardi, Yuri Rossi, Enea Roversi, Carla Russo, Sandra Sandrolini, Beatrice Sarti, Enio Sartori, Francesco Sassetto, Fabiola Secco, Stefano Secco, Giuliano Settimi, Andrea Sirotti, Fabrizio Sirotti, Rachel Slade, Chiara Solmi, Gianni Totaro, Alberto Trentin, Valerio Tullio, Stefano Valentini, Bruna Veroncelli, Maria Veroncelli, Doriana Zaninelli, Claudia Zironi, Matteo Zocca

 
 
 
 

Leggendo Canti di cicale, la seconda raccolta poetica di Silvia Secco, molti interrogativi verranno sciolti. Perché in un questo minuscolo mondo letterario c’è ancora chi scrive con la forza evocativa dell’arte che muove sensi e sensibilità, in questo minuscolo mondo letterario dove viene spesso – ancora troppo spesso – diffusa la sordità del comunicare e la chiusura alle connessioni, ci sono ancora persone che scrivono per inseguire l’universale. Per incoraggiare il dialogo, la riflessione, il pensiero che chiude il cerchio. La libertà di parlare dei propri dolori e di farsi raggiungere dal lettore nella visita alle proprie miniere. “La libertà del poeta – come sosteneva Maria Zambrano – non è dalle cose, come tenta d’imporre il metafisico, ma nelle cose. Non è una libertà che si distacca dal mondo, ma in esso tenta di vivere”.

Alessandro Dall’Olio

 
 

Le viole hanno pensieri scuri, blu
d’oltremare schiusi fra le foglie. Altre
minuterie marine nelle foglie.
Alghe, boccioli di conchiglie. Mai più
mi aiuterai a contarle. Non nasci più
nel mese in cui nascevi. Le perderò
fra i fili d’erba senza più notarle.
Un sedici Febbraio da venire
avremo ancora i cumuli di neve
alcun intero secolo da dire.
E dire che amavamo sorriderne.
 
 
 
 
 
 
S’accorse molto tempo dopo
che la stanza era vuota.
Senza preavviso le pareti
s’erano spogliate dei quadri e anche
dei chiodi non restava che il cavo
slabbrato del foro.
 
I libri spariti dagli scaffali
e anche gli scaffali, spariti.
Nessuna traccia del tavolo,
delle quattro sedie, delle tende.
Dei tappeti s’intuiva solo il luogo
a lungo tenuto dei segreti.
 
In piedi sola nella stanza
pensò alla polvere con compassione.
Minuscole cellule ch’erano corpo
e cuticole e ciglia e le briciole,
i peli dei gatti e del cane
di quando aveva qualcuno
da accarezzare.
 
Pensò che ciò che rimane
non rende giustizia all’uomo.
Che ciò che rimane è polvere.
Così soffiò per sollevarla.
Nella stanza intanto entrava il giorno.
 
 
 
 
 
 
La fine lieta delle fiabe è falsa.
Appartiene alla carta e la carta
non tiene. La principessa dormirà
per sempre nella teca senza un bacio.
Nessuna fata muterà nessuno
straccio in velo e il cacciatore nessuno
salverà uccidendo il lupo. La fortezza
di pane si sfalda nelle stupide
briciole che scordano la strada
e nel pozzo non c’è nessuna luna.