Antîc al è il cûr – Gianni Moroldo

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Antîc al è il cûr
Gianni Moroldo
Pagine 92
Prezzo 12 euro
ISBN 978-88-94944-50-1


 
 
Versione online Sbac!
Prezzo 4 euro


 
 

Tra i profondi silenzi della Carnia, immersi nella diafana dimensione di un tempo immobile, apriamo lo sguardo a scrigni di bellezza mentre refoli di vita scantonano lungo sentieri secolari fra versanti e pendii. A guidarci tra profumi di sottobosco ed esperienze ancestrali, un genius loci d’eccezione capace di condurci a passo lento e con straordinaria sensibilità alla riscoperta dell’ascolto, fra misteri, riflessioni e misticismo.

Gianni Moroldo, attraverso la sua innata capacità di osservazione e di attenzione, mette in vibrazione concentrica tra interno ed esterno, in un susseguirsi di specchi riflettenti, l’essenza dell’inspiegabile, delle condivisioni emotive e delle infinite interpretazioni complessate dall’individualità del lettore, in un continuum senza paradigmatica risposta.

Con intenzione amorevole e protettiva, l’autore abbraccia la proposta formale dell’haiku praticando una meditazione intensa, abbandonando l’approccio razionale e lo strumento esegetico discorsivo per concedersi alla contemplazione che arriva ad assumere, nella brevità del componimento, il carattere universale di un’intuizione illuminata.

Pur discostandosi volontariamente e consapevolmente dalla filosofia zen orientale, Moroldo riesce, attraverso un’occidentalizzazione del contenuto, a reinterpretare il genere haiku che diventa strumento idoneo alla trasmissione antropologica di una spiritualità antica appartenente ai popoli friulano-carnici e centroeuropei.

La forza che si sprigiona da questi versi è il risultato di una compressione emozionale, oserei dire destruente, capace di imprimere in pochissime immagini il vigore di un intero messaggio esistenziale.

Elisabetta Zambon

 
 
 
 
Feradis di un ors
intun roiuç che al cjante
antîc al è il cûr
 
 
 
 
Orme d’un orso
nel ruscello che canta
antico il cuore
 
 
 
 
 
 
Cun furie e sbreghe
ogni fuee la buere
il prât s’inglorie
 
 
 
 
Con furia strappa
ogni foglia la bora
gioisce il prato
 
 
 
 
 
 
Sveltis lis glîrs
sul fau cirìnt faìnis
lis fueis a balin
 
 
 
 
Veloci i ghiri
sul faggio per faggiole
danze di foglie
 
 
 
 
 
 
Si discjolin i agns
cun sdrumis di ricuarts
nevôts-gjonde
 
 
 
 
Fuggono gli anni
con folle di ricordi
nipoti e gioia
 
 
 
 
 
 
Zirpe ciale
don dal aiar e d’amôr
un mierli al à fam
 
 
 
 
Stridi cicala
dono d’aria e d’amore
un merlo ha fame
 
 
 
 
 
 
Fruts ju à brincâts
la agane ju torne oms
passaçs de vite
 
 
 
 
Ragazzi rapiti
l’acquana li libera uomini
passaggi della vita
 
 
 
 
 
 
Folcjât di ucei
il grant melessâr dut ros
scjampe une strie
 
 
 
 
Zeppo d’uccelli
tutto rosso il bel sorbo
fugge una strega