Angela Greco su Breve inventario di un’assenza

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da ilsassonellostagno

 

Breve inventario di un’assenza (Samuele Editore, maggio 2017, prefazione di Gabriela Fantato) di Michele Paoletti è la presa di coscienza di un distacco, di un’assenza appunto, sorseggiata lentamente, assunta nelle piccole e ripetute dosi dei brevi componimenti poetici di cui è costituita, per evitare di rimanere soffocati, strozzati, avvinti, dalla materia difficile da ingoiare a cui fa riferimento. Michele Paoletti elabora per tutta la lunghezza di questo breve itinerario poetico, una separazione da qualcuno che è stato parte di lui, di cui lui era parte a sua volta e con la capacità di chi possiede il dono dell’analisi, un pezzo per volta guarda, elabora e archivia in una memoria poetica da offrire al lettore diluita dall’urgenza e dall’ustione della perdita.

Passi piccoli che consentono al poeta di avvicinarsi alla materia pregnante di cui è composta la silloge, ma che al contempo gli consentono di addomesticare e man mano distaccarsene fino al punto in cui si è capaci o è possibile, la perdita, l’assenza, il vuoto lasciato da questa figura che si sente, ma che mai si vede, che si avverte, ma di cui mai viene detto in maniera esplicita. Momenti di abbandono all’accaduto si susseguono a distaccati attimi poetici che vanno ad incorniciare un sentire partecipe, mai sopra i toni, mai eccessivo, quasi si avesse timore delle proprie stesse reazioni. Un pudore, che a tratti soffia sulla pelle del lettore un alito apparentemente freddo, ma che verso la fine del libro allenta un pochino le redini per cedere il passo ad un atteggiamento più caldo ed emozionato, come a dire di aver appreso la lezione del distacco e, alla fine, averne ricavato un tornaconto non in passivo, per quanto possibile nelle capacità umane.

Ha il tono del bilancio, questo libro, dell’economia nel senso più nobile del termine, della valutazione di quanto vi è dopo l’evento scatenante la poesia e di cosa sia più favorevole trattenere e cosa, invece, leggera, lasciar andare ai cieli di un altrove immutabile, di sola accettazione.

Angela Greco

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