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Vernalda Di Tanna su “Sulla soglia”


 
 
da Laboratori Poesia
 

Sulla soglia, Monica Guerra (Samuele Editore 2017)

 

Sulla Soglia (Samuele, 2017) è un diario poetico in cui Monica Guerra ripercorre a ritroso gli anni della malattia di una persona cara che è ormai passata altrove. La perdita alimenta un dolore indicibile, la cui portata è comprensibile solo da chi soffre. Necessaria è la dimensione poetica che ricreando rende poesia ciò che è transitorio nel limbo del sentire. Quella di Monica Guerra si delinea come una scrittura dai tratti autunnali, decadente e compatta. Attraverso il suo sofferto iter poetico, l’autrice realizza che “morire è solo vivere a rovescio”. Breve e aggraziata, ogni parola in ogni verso è intonata e sobria, come la melodia di una pietra che affonda nel lago della consapevolezza: non c’è cura per le “metastasi dell’assenza”. La memoria e la pelle sono in simbiosi continua, come testimonia il Prologo: “noi ci teniamo per mano/ tra le crepe dei non ti scordar di me/ come sporadiche fioriture di Marzo/ nel sempreverde del ricordo”. La soglia è come l’epidermide, un limite che altro non è se non profondità che coincide con la superficie. Ma è soprattutto una frontiera, un limite tracciato a matita e poi evidenziato dagli scarni componimenti della raccolta, residui di voce inibita dal silenzio risultante dalla perdita e dal dolore. Chi resta sulla soglia si invischia alla precarietà della frontiera stessa, abbandona la sua prospettiva e abbraccia quella di chi è afflitto e vinto dalla malattia. La prospettiva primordiale si inarca orizzonte, coincide con la soglia e ricorda quella calzata da Salvatore Quasimodo in “Al tuo lume naufrago”: “sradicato dai vivi,/ cuore provvisorio,/ sono limite vano”. Vita e morte sono due sensi di marcia su una stessa carreggiata, ma c’è un punto, sfumato e indefinito e spesso perciò frainteso, che le divide e in cui, tuttavia, entrambe si incontrano in una coniunctio oppositorum, in un uroboro che è “l’anello/ la catena che non spezzo”. In sostanza, Sulla soglia è un tenero tentativo di restituire voce e calore a quella stretta di mano incastrata nelle grinze del tempo, nei “giorni grattugiati”, dove permane impotente e straziato lo sguardo di chi resta: “ti ho cinto cinque minuti la mano/ tra una sponda e l’altra,/ ma il tempo al cuore non vale/ sempre la medesima misura”.

Vernalda Di Tanna

 
 
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Samuele Editore

Samuele Editore nasce nel 2008 a Pordenone, nel nord est Italia. La stessa città di Pordenonelegge, una della più importanti manifestazioni letterarie nazionali. E città vicino a Casarsa, la terra di Pier Paolo Pasolini. Samuele Editore nasce riprendendo il marchio storico della Tipografia di Alvisopoli fondata nel 1810 da Nicolò Bettoni. La vecchia Tipografia nella sua storia pubblicò molte opere importanti come Le Api panacridi di Alvisopoli (1811, scritta per il figlio di Napoleone Bonaparte) di Vincenzo Monti. Poeta, scrittore, drammaturgo, traduttore tra i massimi esponenti del Neo Classicismo italiano. La Tipografia, che aveva per logo un’ape cerchiata da un tondo con il motto Utile Dulci, lavorò fino al 1852, anno della sua chiusura. Samuele Editore prende l’eredità di quel grandissimo momento storico prendendo gli stessi ideali e gli stessi obiettivi di Nicolò Bettoni. Intenzione bene esemplificata dal motto Utile dulci che Samuele Editore riprende a manifesto del suo lavoro. Si tratta infatti di un passo oraziano tratto dall’Ars poetica (13 a.c.): “Omne tulit punctum, qui miscuit utile dulci, Lectorem delectando pariterque monendo” – “ha avuto ogni voto colui che ha saputo unire l’utile al dolce, dilettando e nello stesso tempo ammonendo il lettore”. Lo stesso passo viene ripreso nel XVIII secolo dall’Illuminismo italiano col significato di “il lavoro e l’arte sono fondamento di una vita serena”. Ripreso nello stesso significato anche dalla tipografia di Nicolò Bettoni, è adesso concetto fondante e continuamente ispiratore della ricerca poetica e delle pubblicazioni di Samuele Editore. Già dopo pochi anni di attività Samuele Editore si è imposto all’attenzione della cultura nazionale lavorando con i maggiori esponenti della poesia, del giornalismo, della televisione italiana. Con un lavoro di promozione continuo sia con manifestazioni proposte dalla Casa Editrice (a Pordenone, Trieste, Venezia, Milano, Torino, Roma, Napoli, eccetera) sia con poartecipazione a Festival importanti (Pordenonelegge, Fiera del Libro di Torino, Ritratti di Poesia di Roma) sia con newsletter e pubblicità settimanali in internet, Samuele Editore è considerato uno dei migliori editori del settore Poesia in Italia e vanta una presenza nei maggiori giornali nazionali quali Il corriere della sera, L’espresso, e continue recensioni nella famosissima rivista Poesia (la maggiore rivista italiana del settore). Col desiderio di aumentare la conoscenza della Poesia italiana e del mondo, a maggio 2013 Samuele Editore apre un ufficio internazionale dedicato a quegli autori che intendono far leggere le proprie opere al pubblico e ai poeti italiani, da sempre unici e importantissimi nella poesia mondiale. Con l’esperienza di un ottimo libro di poesie inglesi tradotte in italiano (Patrick Williamson) e del maggior poeta vietnamita vivente (Nguyen Chi Trung) Samuele Editore si propone di tradurre e proporre in doppia lingua le opere più meritevoli di autori non italiani, continuando la ricerca delle grandi opere poetiche di autori famosi e non famosi, capaci però di scrivere grandi libri. In questo si inscrive la partecipazione, nel 2014, al New York Poetry Festival. Con la grandissima convinzione che la Poesia può diventare ponte internazionale tra le persone, per farle parlare, per farle capire, creando cultura.