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Sulla soglia / On The Threshold – Monica Guerra


 
 

La morte è un sasso che si getta in un lago. Tutt’intorno, nei cerchi concentrici, resiste per un poco il segno tangibile dell'avvenimento. Ci vuole tempo prima che l’acqua ritrovi la sua iniziale staticità. Qualcuno vorrebbe girare lo sguardo subito, andare altrove, perché il dolore è troppo forte, qualcuno invece preferirebbe annegare nel vaso della memoria come se non esistesse domani. Io mi sono seduta, con il silenzio nella gola, e ho tirato fuori la matita.

Impotente nel cambiare la realtà, impaurita di fronte a questo andare prematuro, non mi è rimasto che celebrare la vita, quella che era stata, quella che ancora era nell'attimo stesso della malattia e quella che dopo, comunque, sarebbe restata.

E così è nato Sulla soglia, perché la soglia è una dimensione a sé stante: contare i minuti per morire è non essere né morti né completamente vivi. La soglia è l'occhio frontale, l'impossibilità di pianificare e per quanto tutti viviamo, oggi giorno, della retorica del "qui e ora" solo in quel momento, privati di un'idea di futuro, sfioriamo cosa questo significhi.

Sulla soglia è un tentativo di celebrare l'amore "tenendosi per mano" al di là dalla questione mortale; e con questo intendo dire che l'amore, a mio avviso, può trascendere la condizione terrena e per questo, con leggerezza, voglio continuare a celebrare, con le parole, quel sentimento dolce e autentico come se il dialogo non fosse interrotto, ma avesse solo cambiato canale.

Parlare di morte significa, oltre i luoghi comuni, celebrare la vita. Significa incastonare nei versi una forza vitale che pacifichi lo smarrimento e che consenta un reinventarsi radicale. Cos'è la vita se non un reinventarsi continuamente? Saltare dall'isola dell'infanzia a quella dell'adolescenza, sbarcare increduli nell'adultità, prima dell'approdo alla vecchiaia.

Transitare dalla vita alla morte è il nostro destino, anzi la nostra destinazione, e credo sia terribilmente dannoso parlarne sottovoce, come se si temesse il contagio, siamo già tutti portatori dei questa lenta (per qualcuno meno lenta) decadenza. Sulla soglia dice che il cielo è "precario", perché questa è la natura del nostro vivere e solo esserne autenticamente consapevoli consente alla vita di fiorire in tutto il suo splendore.

 
 

 
 
 
 
Prologo
 
noi ci teniamo per mano
tra le crepe dei non ti scordare di me
come sporadiche fioriture di Marzo
nel sempreverde del ricordo
il cielo precario e torrenziale solitudine.
 
 
 
6 luglio 2016
 
la lacrima lungo l'angolo
sinistro il passaggio, ogni
giorno riscorre il tuo andare
nel mio occhio in prestito
 
che poi cosa vuoi che sia,
la vita non è tutto.
 
 
 
22 giugno 2016
 
e ora che è giorno
e che sei sempre solo
sopra una tazza di caffè
a nulla serve lo spazio
nelle metastasi dell'assenza.
 
 
 
in verità qui non esiste
non esiste certo né assolutamente
esiste la vita parziale finché esiste
sbraitante all'angolo della strada
nel centro esatto dell'impermanenza
e allora è salvare, la necessità,
salvare l'incrocio di mani
che siamo stati.

 

 

MONICA GUERRA

Monica Guerra è nata il 4 ottobre 1972 a Faenza, dove da molti anni vive, dedicandosi al suo più prezioso oggetto d’amore: la poesia. Si occupa di formazione e apprendimento presso diversi istituti pubblici e privati ed è promotrice di eventi culturali e letterari sul territorio.  

Ha pubblicato Sotto Vuoto (Il Vicolo, 2016), Semi di sé (Il Ponte Vecchio, 2015) e il saggio intitolato Il respiro dei luoghi, scritto a quattro mani con il sociologo Daniele Callini (ll Vicolo, 2014). 

A Faenza gestisce, con Flavio Almerighi e Aurea Bettini e in collaborazione con la Samuele Editore il ciclo di incontri #POETRY giunto ormai al secondo anno di attività.

 
 

Per partecipare:

 
 

 
 
 
 

Samuele Editore

Samuele Editore nasce nel 2008 a Pordenone, nel nord est Italia. La stessa città di Pordenonelegge, una della più importanti manifestazioni letterarie nazionali. E città vicino a Casarsa, la terra di Pier Paolo Pasolini. Samuele Editore nasce riprendendo il marchio storico della Tipografia di Alvisopoli fondata nel 1810 da Nicolò Bettoni. La vecchia Tipografia nella sua storia pubblicò molte opere importanti come Le Api panacridi di Alvisopoli (1811, scritta per il figlio di Napoleone Bonaparte) di Vincenzo Monti. Poeta, scrittore, drammaturgo, traduttore tra i massimi esponenti del Neo Classicismo italiano. La Tipografia, che aveva per logo un’ape cerchiata da un tondo con il motto Utile Dulci, lavorò fino al 1852, anno della sua chiusura. Samuele Editore prende l’eredità di quel grandissimo momento storico prendendo gli stessi ideali e gli stessi obiettivi di Nicolò Bettoni. Intenzione bene esemplificata dal motto Utile dulci che Samuele Editore riprende a manifesto del suo lavoro. Si tratta infatti di un passo oraziano tratto dall’Ars poetica (13 a.c.): “Omne tulit punctum, qui miscuit utile dulci, Lectorem delectando pariterque monendo” – “ha avuto ogni voto colui che ha saputo unire l’utile al dolce, dilettando e nello stesso tempo ammonendo il lettore”. Lo stesso passo viene ripreso nel XVIII secolo dall’Illuminismo italiano col significato di “il lavoro e l’arte sono fondamento di una vita serena”. Ripreso nello stesso significato anche dalla tipografia di Nicolò Bettoni, è adesso concetto fondante e continuamente ispiratore della ricerca poetica e delle pubblicazioni di Samuele Editore. Già dopo pochi anni di attività Samuele Editore si è imposto all’attenzione della cultura nazionale lavorando con i maggiori esponenti della poesia, del giornalismo, della televisione italiana. Con un lavoro di promozione continuo sia con manifestazioni proposte dalla Casa Editrice (a Pordenone, Trieste, Venezia, Milano, Torino, Roma, Napoli, eccetera) sia con poartecipazione a Festival importanti (Pordenonelegge, Fiera del Libro di Torino, Ritratti di Poesia di Roma) sia con newsletter e pubblicità settimanali in internet, Samuele Editore è considerato uno dei migliori editori del settore Poesia in Italia e vanta una presenza nei maggiori giornali nazionali quali Il corriere della sera, L’espresso, e continue recensioni nella famosissima rivista Poesia (la maggiore rivista italiana del settore). Col desiderio di aumentare la conoscenza della Poesia italiana e del mondo, a maggio 2013 Samuele Editore apre un ufficio internazionale dedicato a quegli autori che intendono far leggere le proprie opere al pubblico e ai poeti italiani, da sempre unici e importantissimi nella poesia mondiale. Con l’esperienza di un ottimo libro di poesie inglesi tradotte in italiano (Patrick Williamson) e del maggior poeta vietnamita vivente (Nguyen Chi Trung) Samuele Editore si propone di tradurre e proporre in doppia lingua le opere più meritevoli di autori non italiani, continuando la ricerca delle grandi opere poetiche di autori famosi e non famosi, capaci però di scrivere grandi libri. In questo si inscrive la partecipazione, nel 2014, al New York Poetry Festival. Con la grandissima convinzione che la Poesia può diventare ponte internazionale tra le persone, per farle parlare, per farle capire, creando cultura.